Chiedo scusa in anticipo per il futile argomento, ma sono anni che ho questa curiosità: qualcuno ha notizia di qualche diportista che si è salvato o ha trovato utile il famoso attollo autogonfiabile?? qualcuno che abbia usato ai fini della sicurezza, con esito positivo, il VHF obbligatorio (non per trovare ormeggio ma per un SOS)?? Io riguardo l'attollo non ho mai sentito nulla, riguaro il VHF solo per sentito dire, ma mai direttamente dal protagonista. Non che io sia per l'eliminazione delle dotazioni, è chiaro che per quanto riguarda la sicurezza non si fa mai abbastanza, ma sarebbe utile raccogliere informazioni per sapere, che so, che un VHF portatile è servito a qualcosa oppure che non è servito ma un fisso avrebbe fatto la differenza, così da aiutare nella scelta chi è indeciso tra i due (come me).
Un saluto a tutti e che le dotazioni siano solo di peso!!!
Utilità delle dotazioni
- Gemini 750
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Re: Utilità delle dotazioni
Claudius,
anzitutto auspico che nessuno di noi abbia mai avuto bisogno di ricorrere a mezzi di salvataggio.
Personalmente non mi sono mai trovato nella circostanza di dover farne uso (grazie a Dio) e non posso rispondere appieno al tuo quesito.
Per ciò che riguarda il VHF, considera che i portatili hanno una potenza di 5W, mentre i fissi di 25W.
Puoi quindi concludere da te quale sia meglio avere a bordo...
anzitutto auspico che nessuno di noi abbia mai avuto bisogno di ricorrere a mezzi di salvataggio.
Personalmente non mi sono mai trovato nella circostanza di dover farne uso (grazie a Dio) e non posso rispondere appieno al tuo quesito.
Per ciò che riguarda il VHF, considera che i portatili hanno una potenza di 5W, mentre i fissi di 25W.
Puoi quindi concludere da te quale sia meglio avere a bordo...
Re: Utilità delle dotazioni
Anche io non ho mai sentito di persone che abbiano effettivamente dovuto utilizzare le dotazioni di bordo, e per fortuna aggiungo.
Per come la vedo io, in ogni caso è l'ultima cosa di una barca su cui risparmiare un solo euro (unitamente alla manutenzione generale). E' un pò come gli accessori per la sicurezza dell'auto, tipo airbag aggiuntivi o altri aggeggi elettronici opzionali, o come un casco di alta fascia per un motociclista, finché non sei costretto ad usarli non ti rendi conto del loro valore e della differenza che possono fare in certe occasioni............
In barca poi è fondamentale sapere dove si trova ogni cosa e poterla raggiungere rapidamente, io la vedo così.
Per la radio ha ragione Gemini, ma io aggiungo che più che questione di potenza (25 contro 5 watt) la differenza la fa l'antenna fissa rispetto al "gommino" del portatile. Più l'antenna è lunga e più la posizioni in alto, più sarà facile farti sentire e riuscire a ricevere il segnale.
Ciao!
Per come la vedo io, in ogni caso è l'ultima cosa di una barca su cui risparmiare un solo euro (unitamente alla manutenzione generale). E' un pò come gli accessori per la sicurezza dell'auto, tipo airbag aggiuntivi o altri aggeggi elettronici opzionali, o come un casco di alta fascia per un motociclista, finché non sei costretto ad usarli non ti rendi conto del loro valore e della differenza che possono fare in certe occasioni............
In barca poi è fondamentale sapere dove si trova ogni cosa e poterla raggiungere rapidamente, io la vedo così.
Per la radio ha ragione Gemini, ma io aggiungo che più che questione di potenza (25 contro 5 watt) la differenza la fa l'antenna fissa rispetto al "gommino" del portatile. Più l'antenna è lunga e più la posizioni in alto, più sarà facile farti sentire e riuscire a ricevere il segnale.
Ciao!
- Isla
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Re: Utilità delle dotazioni
mai avuto la necessita',e spero mai!!!l'unica cosa che mi fa' paura e' l'atollo,non so' se vi e' capitato di vederlo gonfio,ma se quel coso li' mi deve salvare la vita,preferisco aggrapparmi a un parabordo!
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Re: Utilità delle dotazioni
Io personamlente ho visto un atollo gonfiato per 8 persone.
Non mi augurerei mai di doverlo usare, anche se ne ho uno a bordo. Praticamente rimani attaccato ad un grosso salvagente, rimanendo sempre a mollo fino al collo. Ovviamente se dovesse esserci vento forte si rischia di annegare per il fatto che non si ha un riparo, e respirare a pelo d'acqua con mare formato non è mai molto bello.
Per il VHF, come ti ha già consigliato Gemini750, prendi un fisso, la portata e moooolto superiore ad un portatile, specialmente nel caso ti trovassi con delle isole di mezzo. Se mail il portatile prendilo come aggiuntivo.
Non mi augurerei mai di doverlo usare, anche se ne ho uno a bordo. Praticamente rimani attaccato ad un grosso salvagente, rimanendo sempre a mollo fino al collo. Ovviamente se dovesse esserci vento forte si rischia di annegare per il fatto che non si ha un riparo, e respirare a pelo d'acqua con mare formato non è mai molto bello.
Per il VHF, come ti ha già consigliato Gemini750, prendi un fisso, la portata e moooolto superiore ad un portatile, specialmente nel caso ti trovassi con delle isole di mezzo. Se mail il portatile prendilo come aggiuntivo.
Nicolo'
Re: Utilità delle dotazioni
Confermo quanto detto riguardo ai VHF portatili: vanno bene da tenere in barca come VHF di rispetto...
io stesso ho un Navy02, che ho già deciso di sostituire con un bel fisso: non "tira" una cippa di niente
....
Solo il fatto che quest'anno non andremo al mare, l'operazione la farò quest'inverno, a fine stagione.....
PS: ricordavo (magari sbagliandomi) che tra le dotazioni, anni fa, erano inseriti anche i remi.....o mi sbaglio ???
io stesso ho un Navy02, che ho già deciso di sostituire con un bel fisso: non "tira" una cippa di niente

Solo il fatto che quest'anno non andremo al mare, l'operazione la farò quest'inverno, a fine stagione.....
PS: ricordavo (magari sbagliandomi) che tra le dotazioni, anni fa, erano inseriti anche i remi.....o mi sbaglio ???
Re: Utilità delle dotazioni
purtroppo le mie esperienze personali si limitano al solo uso delle apparecchiature radio. Nel corso degli anni in stazione radio costiera ho partecipato a numerose situazioni in cui l'uso della radio è stato determinante per la vita delle persone in mare. Solo in due casi, e me li ricordo bene, purtroppo anche il VHF non ci ha permesso di salvare dei marittimi.
Nel caso delle unità da diporto mi è capitato un po' di tutto: dalla barca incagliata, a quella che stava affondando, a quella distrutta sugli scogli, al comandante che sie era perso, a quello che nel mare agitato non capiva più una cippa ed era completamente in crisi, e così via.
Devo dire che seppur ogni situazione ha degli aspetti peculiari che la diversificano dalle altre, un denominatore comune tra tutte può essere individuato nella generale incapacità di gestire una situazione di pericolo, o presunto tale. Che tali situazioni non siano usuali è anche comprensibile, meno invece se la persona che comanda l'imbarcazione - ed al quale è affidata la responsabilità delle altre che in quel momento che sitrovano con lui - non sappia mettere in atto anche le più elementari azioni per non mettere in ulteriore pericolo la loro vita. Mi spiego meglio: imbarcazione in navigazione in alto adriatico, mare agitato, panico a bordo, ordine di abbandonare l'imbarcazione perchè il comandante riteneva che l'autogonfiabile fosse più sicuro. Per inciso l'unità è arrivata sana e salva a venezia scortata da una nave mercantile panamense che la proteggeva dalle onde con la sua murata.
A ripensarci oggi, mi rimane forte la convinzione che non siamo assolutamente preparati per affrontare situazioni di pericolo in mare. E che a volte ce le cerchiamo pure.
Siccome ritengo che la paura sia difficilmente "gestibile", ho sempre suggerito alle persone che ho incontrato in barca per lavoro di prepararsi una tabellina plastificata dove fossero state riportate le procedure di soccorso (chiamata e messaggio di soccorso già compilato con il nome e l'indicativo di chiamata della barca) dove era assente il solo motivo della richiesta di soccorso (oppure con le varie "possibilità più plausibili). Suggerivo di tenere tale tabellina in prossimità del posto di governo nave, in maniera che il comandante potesse, nell'eventualità, leggerla senza crearsi troppi problemi.
In questo modo non si sarebbero persi attimi preziosi.
Alcuni dicono che il VHF fisso è decisamente meglio di quello portatile per via della potenza emessa, dell'altezza dell'antenna e quindi della portata, etc. Tutto vero. Però non vi viene da pensare che forse non è corretto considerare questi due apparati alternativi tra loro? ma considerare invece che il loro uso potrebbe essere complementare?
Faccio un esempio: unità in navigazione urta un corpo morto alla deriva. Falla sull'opera viva. Acqua a bordo. Batterie, che chissà come mai si trovano molto spesso in uno dei punti più bassi dell'imbarcazione, addio. Vhf fisso anche. In tal caso avere a bordo un VHF portatile diventa vitale. Altro esempio: incendio a bordo. Corto circuito sui cavi dell'impianto elettrico. Per un motivo qualsiasi le protezioni dell'impianto non sono entrate in funzione. Batterie addio. Anche in questo caso VHF idem. Si potrebbe continuare con altri esempi.
Questo per ribadirvi che, secondo il mio parere, quando paragoniamo i due apparati per sceglierne uno, in parte sbagliamo.
Per terminare, così la finisco con questi "amarcord", credo che ogni tanto sarebbe utile provare, con la famiglia e quasi come fosse un gioco se i figli sono piccoli, la gestione di una situazione di pericolo a bordo.
Scusate la lungaggine.
Ciao.
renzo
Nel caso delle unità da diporto mi è capitato un po' di tutto: dalla barca incagliata, a quella che stava affondando, a quella distrutta sugli scogli, al comandante che sie era perso, a quello che nel mare agitato non capiva più una cippa ed era completamente in crisi, e così via.
Devo dire che seppur ogni situazione ha degli aspetti peculiari che la diversificano dalle altre, un denominatore comune tra tutte può essere individuato nella generale incapacità di gestire una situazione di pericolo, o presunto tale. Che tali situazioni non siano usuali è anche comprensibile, meno invece se la persona che comanda l'imbarcazione - ed al quale è affidata la responsabilità delle altre che in quel momento che sitrovano con lui - non sappia mettere in atto anche le più elementari azioni per non mettere in ulteriore pericolo la loro vita. Mi spiego meglio: imbarcazione in navigazione in alto adriatico, mare agitato, panico a bordo, ordine di abbandonare l'imbarcazione perchè il comandante riteneva che l'autogonfiabile fosse più sicuro. Per inciso l'unità è arrivata sana e salva a venezia scortata da una nave mercantile panamense che la proteggeva dalle onde con la sua murata.
A ripensarci oggi, mi rimane forte la convinzione che non siamo assolutamente preparati per affrontare situazioni di pericolo in mare. E che a volte ce le cerchiamo pure.
Siccome ritengo che la paura sia difficilmente "gestibile", ho sempre suggerito alle persone che ho incontrato in barca per lavoro di prepararsi una tabellina plastificata dove fossero state riportate le procedure di soccorso (chiamata e messaggio di soccorso già compilato con il nome e l'indicativo di chiamata della barca) dove era assente il solo motivo della richiesta di soccorso (oppure con le varie "possibilità più plausibili). Suggerivo di tenere tale tabellina in prossimità del posto di governo nave, in maniera che il comandante potesse, nell'eventualità, leggerla senza crearsi troppi problemi.
In questo modo non si sarebbero persi attimi preziosi.
Alcuni dicono che il VHF fisso è decisamente meglio di quello portatile per via della potenza emessa, dell'altezza dell'antenna e quindi della portata, etc. Tutto vero. Però non vi viene da pensare che forse non è corretto considerare questi due apparati alternativi tra loro? ma considerare invece che il loro uso potrebbe essere complementare?
Faccio un esempio: unità in navigazione urta un corpo morto alla deriva. Falla sull'opera viva. Acqua a bordo. Batterie, che chissà come mai si trovano molto spesso in uno dei punti più bassi dell'imbarcazione, addio. Vhf fisso anche. In tal caso avere a bordo un VHF portatile diventa vitale. Altro esempio: incendio a bordo. Corto circuito sui cavi dell'impianto elettrico. Per un motivo qualsiasi le protezioni dell'impianto non sono entrate in funzione. Batterie addio. Anche in questo caso VHF idem. Si potrebbe continuare con altri esempi.
Questo per ribadirvi che, secondo il mio parere, quando paragoniamo i due apparati per sceglierne uno, in parte sbagliamo.
Per terminare, così la finisco con questi "amarcord", credo che ogni tanto sarebbe utile provare, con la famiglia e quasi come fosse un gioco se i figli sono piccoli, la gestione di una situazione di pericolo a bordo.
Scusate la lungaggine.
Ciao.
renzo
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Re: Utilità delle dotazioni
Concordo con Renzo,
e aggiungo che per essere sicuri non bastano 2 VHF complementari, ma ci vorrebbero tante altre cose quando si naviga.
As esempio anche delle piccole boe luminose da lanciare nel caso si abbiano membri dell'equipaggio che cadono in acqua di notte, evento che nessuno si aspetta mai.
E tante altre cose, che potremmo dilungare questo post per giorni e giorni.
La cosa principale che manca però è il sale nella zucca di chi va per mare. E quello non lo vendono da nessuna parte, purtroppo.....
e aggiungo che per essere sicuri non bastano 2 VHF complementari, ma ci vorrebbero tante altre cose quando si naviga.
As esempio anche delle piccole boe luminose da lanciare nel caso si abbiano membri dell'equipaggio che cadono in acqua di notte, evento che nessuno si aspetta mai.
E tante altre cose, che potremmo dilungare questo post per giorni e giorni.
La cosa principale che manca però è il sale nella zucca di chi va per mare. E quello non lo vendono da nessuna parte, purtroppo.....

Nicolo'
Re: Utilità delle dotazioni
Come non quotare il post di Renzo....
Sono anch'io del parere che molti, troppi comandanti, non siano all'altezza della loro posizione....
Con questo non voglio assolutamente dire che io lo sia, tutt'altro.....
Ma cerco sempre e comunque di pensare ad un piano di "back-up" nel caso possa succedere l' X evento....
In qualche situazione LEGGERA da spavento mi son già trovato (anche al di fuori dell'ambito nautico) e devo dire che in quei momenti la "CALMA e Nervi saldi" dev'essere sovrana.



Sono anch'io del parere che molti, troppi comandanti, non siano all'altezza della loro posizione....
Con questo non voglio assolutamente dire che io lo sia, tutt'altro.....
Ma cerco sempre e comunque di pensare ad un piano di "back-up" nel caso possa succedere l' X evento....
In qualche situazione LEGGERA da spavento mi son già trovato (anche al di fuori dell'ambito nautico) e devo dire che in quei momenti la "CALMA e Nervi saldi" dev'essere sovrana.
Re: Utilità delle dotazioni
Ringrazio tutti e Renzo in particolare per i suoi suggerimenti: semplici ed efficaci, devo ammettere che non avevo pensato al VHF fisso + quello portatile galleggiante, penso che adotterò la sua soluzione, così come la tabella e la prova in mare tanto per divertirsi.
saluti a tutti
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- Franz-One
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Re: Utilità delle dotazioni
Grazie Renzo (ora ho capito chi sei, tardi, ma ci arrivo) per i suggerimenti.
Visto che hai un'esperienza diretta e conoscenze superiori probabilmente a tutti noi, che ne diresti di buttare giù un piccolo tutorial su come affrontare le situazioni di emergenza, come informare e istruire l'equipaggio (vedi ospiti nuovi quasi ogni weekend) sulle procedure e dotazioni, ecc.
Non dico di fare le esercitazioni come sulle navi da crociera, ma qualcosa di semplice e praticabile per tutti noi.
Ciao
Visto che hai un'esperienza diretta e conoscenze superiori probabilmente a tutti noi, che ne diresti di buttare giù un piccolo tutorial su come affrontare le situazioni di emergenza, come informare e istruire l'equipaggio (vedi ospiti nuovi quasi ogni weekend) sulle procedure e dotazioni, ecc.
Non dico di fare le esercitazioni come sulle navi da crociera, ma qualcosa di semplice e praticabile per tutti noi.
Ciao
Franz-One
Re: Utilità delle dotazioni
Come dicevo la mia esperienza nelle situazioni di soccorso si è sempre svolta "dall'altra parte della radio" e mai in barca. detto questo, credo che nel momento del bisogno viene a galla l'esperienza che si accumula nel corso degli anni di barca. La cosa, e mi ripeto, che ritengo essenziale è cercare di ragionare, magari in certe situazioni anche velocemente, ma ragionare, cercando di non farsi prendere mai dal panico e/o dalla paura. Il primo problema che solitamente dovevamo affrontare nelle situazioni di emergenza era quello di cercare di tranquillizzare il comandante dell'unità in pericolo. Solo dopo si poteva iniziare a discutere su cosa si doveva e/o poteva fare. Ed in questo caso anche i passeggeri hanno il loro peso "psicologico". Ricordo una imbarcazione a vela con motore ausiliario che era partita da Rovigno per venezia con mare inizialmente calmo. Poi si era alzato il maestrale ed il mare si era agitato. Ricordo il terrore del comandante e, soprattutto, le urla ed il pianto della moglie e dei figli. Tutti in preda al panico. E, credetemi, non c'era assolutamente pericolo per loro, nè per l'imbarcazione.Franz-One ha scritto: .... che ne diresti di buttare giù un piccolo tutorial su come affrontare le situazioni di emergenza, come informare e istruire l'equipaggio (vedi ospiti nuovi quasi ogni weekend) sulle procedure e dotazioni, ecc.
Non dico di fare le esercitazioni come sulle navi da crociera, ma qualcosa di semplice e praticabile per tutti noi.
Ciao
Per questo, e mutuando in piccolo quanto succede nelle navi passeggeri, sarebbe importante rendere partecipi i nostri ospiti a bordo di alcune cose importanti:
- dove si trovano i giubbotti salvagente;
- dove si trovano e come si azionano gli zatterini autogonfiabili;
- come si azionano le pompe di sentina (se ci sono),
- dove si devono posizionare in caso di emergenza,
- come funziona il VHF e su che canale si deve chiedere soccorso,
- dove si trovano i razzi e come si utilizzano,
- dove si trova l'ancora,
- etc.
partendo dall'idea che ogniuna delle persone che si trova a bordo deve essere a conoscenza di quelle "quattro" cose che possono salvare la pelle a loro ed agli altri. Pensate per un attimo che il comandante stia male (toccate pure il toccabile!!!) e gli ospiti a bordo debbano decidere cosa fare. Se non hanno la più pallida conoscenza del mezzo che li ospita di che aiuto possono essere?
Ciao.
renzo