Possibile pagare anticipatamente la vignetta per la Croazia
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Possibile pagare anticipatamente la vignetta per la Croazia
Ma secondo voi é possibile pagare anticipatamente la vignetta per la Croazia???
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Re: Vignetta
Marchetto832002 ha scritto:Ma secondo voi é possibile pagare anticipatamente la vignetta per la Croazia???
No, va pagata sul posto quando arrivi in capitaneria.......

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Re: Vignetta
ULTIME NOTIZIE DAL 1° LUGLIO ELIMINATE ALCUNE LEGGI NAUTICHE RESTRITTIVE
DI CUI LA FAMOSA LISTA PASSEGGERI ALLEGO TESTO PRESO DAL GIORNALE IL PICCOLO DI TRIESTE
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.7017742
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Re: Vignetta
pippo49 ha scritto:ULTIME NOTIZIE DAL 1° LUGLIO ELIMINATE ALCUNE LEGGI NAUTICHE RESTRITTIVE
DI CUI LA FAMOSA LISTA PASSEGGERI ALLEGO TESTO PRESO DAL GIORNALE IL PICCOLO DI TRIESTE
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.7017742
Ovviamente con la libera circolazione delle persiìone in ambito europeo, cade la famosa crew list........Tutto il resto è uguale.....
Preaticamente si salta il passaggio in polizia.......
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Re: Vignetta
NON CAMBIANO LE REGOLE PER LA PESCA SPORTIVA IN CROAZIA DAL 1° LUGLIO DATA DI INGRSSO
IN EUROPA.
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.7025142
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Re: Vignetta
Questo é il contenuto del link di pippo
...ciao.
Barche “riparate” in Croazia, scatta l’Iva L’ingresso nell’Ue colpisce chi non ha pagato l’imposta nel proprio Paese. Sconti fino al 31 maggio, poi aliquota del 25%
croazia
di Andrea Marsanich
FIUME. L’adesione della Croazia all’Unione europea, prevista tra un mese e mezzo, il primo luglio, comporta dei cambiamenti per gli armatori stranieri, proprietari di imbarcazioni da diporto ormeggiate nei marina locali. Quando Zagabria diventerà membro a pieno titolo dell’Europa unita, e dunque parte integrante dell’unione doganale, i cittadini residenti nell’Ue e titolari di natanti immatricolati nell’Europa comunitaria e temporaneamente importati in Croazia (che hanno dunque perso lo status di merce comunitaria), dovranno presentare la dichiarazione per la libera circolazione di queste unità, pagando dogana e imposta sul valore aggiunto, l’Iva, a patto ovviamente di non averla già pagata nel paese di residenza.
La stessa cosa riguarderà anche gli scafi immatricolati in Paesi terzi e temporaneamente importati nell’ex repubblica jugoslava (come ad esempio quelli battenti bandiera del Delaware (Usa), o altri paradisi fiscali). Nel periodo che intercorre dal primo gennaio 2013 al 31 maggio 2013, l’ottenimento del documento per la libera circolazione di queste unità da diporto – grazie a una delibera varata dal governo croato –comporterà il computo dell’aliquota Iva “scontata”, al 5 per cento. Al termine del mese in corso, si applicherà l’aliquota classica dell’Iva, che in Croazia è pari al 25 per cento. È importante sapere che per far ottenere all’imbarcazione il permesso di libera circolazione in Croazia, c’è l’obbligo di iscrivere la stessa al Registro navale croato e farle anche battere bandiera croata.
Per queste imbarcazioni, inoltre, l’esecutivo croato ha stabilito due aliquote d’imposta doganale: l’1,7 e il 2,7 per cento, che si va a sommare all’Iva. Sul sito internet dell’Aci di Abbazia, la principale catena di marina (21 in tutto) presenti in Istria, Quarnero e Dalmazia, vengono spiegate tutte le modalità di cambio di bandiera riguardante gli armatori stranieri affinché evitino in tal senso perdite di tempo, am soprattutto possibili sanzioni a seguito di controlli da parte della dogana croata. Basterà chiedere all’Aci di sbrigare tutte le pratiche, il che contribuirà alla semplificazione della procedura d’immatricolazione nel registro navale croato.
Dal prossimo primo luglio i diportisti stranieri continueranno a versare la tassa di navigazione nelle acque territoriali croate per le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 2 metri e mezzo, ma non riceveranno più alcun bollino adesivo. Il documento avrà durata di un anno, con i fedelissimi che potranno godere sconti dal 10 al 50 per cento. Si continuerà anche a versare la tassa di soggiorno, che dipenderà dalla lunghezza del natante e dai giorni trascorsi nelle acque crooate, mentre non sarà più obbligatorio notificare la lista dei passeggeri. Fino a quando la Croazia non entrerà nello spazio Schengen, il diportista straniero dovrà notificare l’entrata e l’uscita dalle acque territoriali croate.
...ciao.
Barche “riparate” in Croazia, scatta l’Iva L’ingresso nell’Ue colpisce chi non ha pagato l’imposta nel proprio Paese. Sconti fino al 31 maggio, poi aliquota del 25%
croazia
di Andrea Marsanich
FIUME. L’adesione della Croazia all’Unione europea, prevista tra un mese e mezzo, il primo luglio, comporta dei cambiamenti per gli armatori stranieri, proprietari di imbarcazioni da diporto ormeggiate nei marina locali. Quando Zagabria diventerà membro a pieno titolo dell’Europa unita, e dunque parte integrante dell’unione doganale, i cittadini residenti nell’Ue e titolari di natanti immatricolati nell’Europa comunitaria e temporaneamente importati in Croazia (che hanno dunque perso lo status di merce comunitaria), dovranno presentare la dichiarazione per la libera circolazione di queste unità, pagando dogana e imposta sul valore aggiunto, l’Iva, a patto ovviamente di non averla già pagata nel paese di residenza.
La stessa cosa riguarderà anche gli scafi immatricolati in Paesi terzi e temporaneamente importati nell’ex repubblica jugoslava (come ad esempio quelli battenti bandiera del Delaware (Usa), o altri paradisi fiscali). Nel periodo che intercorre dal primo gennaio 2013 al 31 maggio 2013, l’ottenimento del documento per la libera circolazione di queste unità da diporto – grazie a una delibera varata dal governo croato –comporterà il computo dell’aliquota Iva “scontata”, al 5 per cento. Al termine del mese in corso, si applicherà l’aliquota classica dell’Iva, che in Croazia è pari al 25 per cento. È importante sapere che per far ottenere all’imbarcazione il permesso di libera circolazione in Croazia, c’è l’obbligo di iscrivere la stessa al Registro navale croato e farle anche battere bandiera croata.
Per queste imbarcazioni, inoltre, l’esecutivo croato ha stabilito due aliquote d’imposta doganale: l’1,7 e il 2,7 per cento, che si va a sommare all’Iva. Sul sito internet dell’Aci di Abbazia, la principale catena di marina (21 in tutto) presenti in Istria, Quarnero e Dalmazia, vengono spiegate tutte le modalità di cambio di bandiera riguardante gli armatori stranieri affinché evitino in tal senso perdite di tempo, am soprattutto possibili sanzioni a seguito di controlli da parte della dogana croata. Basterà chiedere all’Aci di sbrigare tutte le pratiche, il che contribuirà alla semplificazione della procedura d’immatricolazione nel registro navale croato.
Dal prossimo primo luglio i diportisti stranieri continueranno a versare la tassa di navigazione nelle acque territoriali croate per le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 2 metri e mezzo, ma non riceveranno più alcun bollino adesivo. Il documento avrà durata di un anno, con i fedelissimi che potranno godere sconti dal 10 al 50 per cento. Si continuerà anche a versare la tassa di soggiorno, che dipenderà dalla lunghezza del natante e dai giorni trascorsi nelle acque crooate, mentre non sarà più obbligatorio notificare la lista dei passeggeri. Fino a quando la Croazia non entrerà nello spazio Schengen, il diportista straniero dovrà notificare l’entrata e l’uscita dalle acque territoriali croate.
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Re: Vignetta
LE REGOLE Due categorie con licenza per i pescatori dilettanti FIUME Dal ministero dell’Agricoltura e dalla Federpesca nessuna nuova per i pescatori sportivi, sia croati che d’oltreconfine, con riguardo alle regole dopo il primo luglio. Si continuerà quindi a...
FIUME
Dal ministero dell’Agricoltura e dalla Federpesca nessuna nuova per i pescatori sportivi, sia croati che d’oltreconfine, con riguardo alle regole dopo il primo luglio. Si continuerà quindi a pescare con le licenze e i relativi esborsi in vigore attualmente.
I pescatori amatoriali con passaporto straniero, quelli che non hanno contemporaneamente il certificato di cittadinanza croata, la famosa “domovniza”, che arrivano in Croazia soprattutto durante nella stagione turistica, possono acquistare esclusivamente i permessi della durata di uno, tre, sette e trenta giorni. Non è possibile invece avere la licenza della durata di un anno, come avviene per i croati e per i citadini stranieri titolari della “domovniza”.
I pescatori dilettanti sono poi suddivisi in due categorie: sportivi e ricreativi. I primi hanno diritto all’ uso del fucile subacqueo, di bolentini e canne, mentre i ricreativi possono calare in acqua (oltre a bolentini e canne) anche le nasse. Entrambe le categorie non possono vendere il pescato che, quotidianamente, non può superare i 5 chili per ogni pescatore. Fanno naturalmente eccezione le prede di peso superiore ai 5 chili.
La licenza della durata di un giorno costa 60 kune (7,9 euro), 150 kune (19,8 euro) quella per tre giorni, mentre per una settimana di pesca si pagano 300 kune (39,6). Per la più costosa, 30 giorni, si devono scucire 700 kune, che fanno 92,3 euro. La licenza annuale costa 400 kune (52,7 euro). I permessi non possono essere acquistati all’ estero ma solo in Croazia, e cioè in agenzie turistiche, alberghi, campeggi e capitanerie portuali.
Ulteriori informazioni e chiarimenti su situazioni complicate si trovano sul sito Internet http://www.hssrm.hr, dove si otterranno tutte le informazioni utili.
Per ciò che riguarda la pesca d’altura - catture di tonni, pesce spada e aguglie (un solo esemplare al giorno) - questo il tariffario: 120 kune (15,8 euro) per un giorno, 300 kune (39,6) per tre, 600 kune (79,1) per sette e infine 1500 kune (197,8 euro) per un mese. E’ utile ricordare che per la pesca con il palamito o parangal di devono pagare annualmente 300 kune. (a.m.)
FIUME
Dal ministero dell’Agricoltura e dalla Federpesca nessuna nuova per i pescatori sportivi, sia croati che d’oltreconfine, con riguardo alle regole dopo il primo luglio. Si continuerà quindi a pescare con le licenze e i relativi esborsi in vigore attualmente.
I pescatori amatoriali con passaporto straniero, quelli che non hanno contemporaneamente il certificato di cittadinanza croata, la famosa “domovniza”, che arrivano in Croazia soprattutto durante nella stagione turistica, possono acquistare esclusivamente i permessi della durata di uno, tre, sette e trenta giorni. Non è possibile invece avere la licenza della durata di un anno, come avviene per i croati e per i citadini stranieri titolari della “domovniza”.
I pescatori dilettanti sono poi suddivisi in due categorie: sportivi e ricreativi. I primi hanno diritto all’ uso del fucile subacqueo, di bolentini e canne, mentre i ricreativi possono calare in acqua (oltre a bolentini e canne) anche le nasse. Entrambe le categorie non possono vendere il pescato che, quotidianamente, non può superare i 5 chili per ogni pescatore. Fanno naturalmente eccezione le prede di peso superiore ai 5 chili.
La licenza della durata di un giorno costa 60 kune (7,9 euro), 150 kune (19,8 euro) quella per tre giorni, mentre per una settimana di pesca si pagano 300 kune (39,6). Per la più costosa, 30 giorni, si devono scucire 700 kune, che fanno 92,3 euro. La licenza annuale costa 400 kune (52,7 euro). I permessi non possono essere acquistati all’ estero ma solo in Croazia, e cioè in agenzie turistiche, alberghi, campeggi e capitanerie portuali.
Ulteriori informazioni e chiarimenti su situazioni complicate si trovano sul sito Internet http://www.hssrm.hr, dove si otterranno tutte le informazioni utili.
Per ciò che riguarda la pesca d’altura - catture di tonni, pesce spada e aguglie (un solo esemplare al giorno) - questo il tariffario: 120 kune (15,8 euro) per un giorno, 300 kune (39,6) per tre, 600 kune (79,1) per sette e infine 1500 kune (197,8 euro) per un mese. E’ utile ricordare che per la pesca con il palamito o parangal di devono pagare annualmente 300 kune. (a.m.)