Immersione alle Scole del Giglio
Inviato: 15 mar 2012, 18:09
Un sabato di qualche anno fa, eravamo io e il mio amico Enzo al Giglio e programmammo un'immersione alle Scole tristemente note per gli ultimi fatti accaduti recentemente
, ma note ai noi subacquei da sempre per le bellezze del fondale
. Caricate le attrezzature sul gommone, a quei tempi avevo un Bat 6 con un Envirude 25 Cv modificato a 50, partiamo dal porto del Giglio e dopo pochissimi minuti ci ancoriamo alle Scole; avevamo programmato una tranquilla discesa intorno ai 45 - 50 metri per andare a vedere e fotografare qualcosa di interessante, quindi monobombola da 18 lt. caricate a 230 bar, doppio erogatore, computer, profondimetro, orologio e tabelle di rispetto, più bombola da 15 lt. calata a 5 mt. Scesi in acqua, dopo gli abituali controlli, sgonfiamo i Gav ed iniziamo a scendere lungo il costone che degrada verso il mare aperto; man mano che scendiamo iniziamo a vedere e fotografare di tutto, dal polpo fuori la sua tana,
la murenetta affacciata al suo uscio,
gorgonie di tutti i tipi e colori e via dicendo.
Più scendevamo e sempre più in basso vedevamo grandi massoni dall'aspetto interessante dove noi naturalmente andavamo a scrutare;
sarà stato sicuramente a causa dell'estrema limpidezza dell'acqua in quel periodo, del grande allenamento che avevamo con sulle spalle centinaia d'immersioni effettuate, fatto sta che non ci stavamo rendendo conto di quanto eravamo scesi
fino a che non sentii il mio respiro farsi sempre più rumoroso fino a diventare quasi fastidioso; un'occhiata al computer e grande scarica improvvisa d'adrenalina, eravamo a -92 mt. senza che ce ne eravamo accorti
. Rapido segnale con la lampada ad Enzo ed iniziammo la risalita verso la superficie fortunatamente con ancora una buona scorta d'aria
(all'epoca con 20 kg. in meno e tanto allenamento in più, consumavo molto meno di adesso) e dopo circa 40 minuti uscimmo dall'acqua senza alcun problema, ma con in testa la consapevolezza di aver rischiato tanto per una nostra leggerezza.
Questo racconto per dire a tutti quanti che sott'acqua bisogna starci sempre con la testa, in quanto è facilissimo farsi prendere dall'euforia dell'ambiente e non rendersi conto della profondità e del tempo che scorre velocemente, rendendo probabili incidenti evitabilissimi con un minimo di controllo, quindi prima regola importantissima, sempre un'occhio a profondimetro e orologio (o meglio ancora computer) e al manometro dell'aria, e poi mai immergersi da soli, ma possibilmente con compagni che hanno la nostra stessa esperienza o maggiore.













Questo racconto per dire a tutti quanti che sott'acqua bisogna starci sempre con la testa, in quanto è facilissimo farsi prendere dall'euforia dell'ambiente e non rendersi conto della profondità e del tempo che scorre velocemente, rendendo probabili incidenti evitabilissimi con un minimo di controllo, quindi prima regola importantissima, sempre un'occhio a profondimetro e orologio (o meglio ancora computer) e al manometro dell'aria, e poi mai immergersi da soli, ma possibilmente con compagni che hanno la nostra stessa esperienza o maggiore.



