ok, prima esperienza di sincope:
Correva l'anno 1969 io e un mio compagno di classe passiamo un'estate di vacanze all'elba a casa dei suoi genitori nella quale nonostante la nostra tenera età ( entrambi 13enni) ci eravamo impegnati parecchio sfruttando senza ritegno il gommone del padre per la pesca subacquea, diciamo che eravamo entrambi bravini, o forse i saraghi erano abbondanti allora...
Tornati a Firenze il mio amico mi propone di iscriversi ad un corso per brevetto Sub che si teneva nella piscina all'aperto del poggetto, detto fatto corriamo ed iniziamo i corsi, all'epoca molto pratici e poco teorici. Si iniziava col fare qualche vasca in apnea, poi seguivano i classici svuotamenti maschera, vestizioni in tutte le posizioni, nuoto in superfice coi piombi, apnee attaccati al bordo della piscina, le solite cose.
Il mito dell'apnea ci aveva preso tanto che anche in classe durante le lezioni ci sfidavamo e ci cronometravamo a vicenda, all'epoca il mio amico mi batteva regolarmente sia in classe che in piscina, io non riuscivo a superare il muro dei 4 minuti mentre lui ci riusciva spesso e volentieri.
Un giorno al poggetto rieccoci con la prova di apnea, tutto il gruppo a bordo piscina, l'istruttore comanda testa in acqua e fa scattare il cronometro; una ad una riemergono le teste mentre l'istruttore urla il tempo: un minuto e 40, 2 minuti e 35, 3 minuti e 10... e così via. Io resisto e finalmente dopo i fatidici 4 minuti riemergo felice, risalgo sulla scaletta e corro ad abbracciare i compagni di corso che mi riempiono di pacche sulle spalle, raccattiamo gli asciugamani e ci avviamo verso gli spogliatoi, cerco il mio amico massimo e non lo vedo, penso che si sia già infilato sotto la doccia ma mi prende una strana inquietudine, di solito ci aspettiamo... mi volto e torno verso la piscina, è vuota... il nostro istruttore è a chiacchera col custode, mi guardo attorno faccio ancora due passi e vedo una macchia che galleggia, è il mio amico faccia in giù immobile con bracia e gambe penzoloni. Caccio un urlo, mi tuffo, lo afferro, l'istruttore e gli altri mi aiutano, lo tiriamo fuori dall'acqua... Masimo se la cava, non ha inghiottito acqua e non ha avuto danni cerebrali, mi sono sempre chiesto quanti minuti sia rimasto senza respirare, sicuramente almeno sette/otto... un miracolo.
Quel giorno ho imparato cosa è la sincope ed anche cosa è il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale.
Mi sarebbero tornate utili l'estate seguente all'elba, per un incredibile scherzo del destino proprio col mio amico massimo.
Ma questa è un'altra storia, se vi interessa ve la racconto la prossima volta.
