oldjhon ha scritto:Amici, apro questo topic per avere uno scambio di opinioni sui vari terminali per la pesca sia a bolentino che a light drifting, oguno di noi ha i suoi personali con le varie misure, ad esempio io che pesco solo in Adriatico che è un mare che offre ben poco, in pratica sgombri sugarelli e qualche palamita, uso delle misure a seconda della stagione ad esempio a primavera quando questi predatori mangiano tutto, in pratica non hai problemi e anche un 25 va bene ma poi occorre scendere di diametro perchè il pesce diventa "birbone", poi si dice che il rosso è il colore che ad una certa profondità è meno visibile, ma allora perche non esiste un fluorocarbon di questo colore?

Belle domande Oldjhon, parliamo un po' di questi benedetti terminali.
Occorre anzitutto fare una netta distinzione tra il bolentino e il light, nel senso che a bolentino, mi immagino userai terminli a 2 o 3 braccioli, per il light invece il terminale sarà ad unico amo.
Quando i pesci si azzuffano per mangiare, non occorre soffermarcisi tanto, hai già i tuoi finali armati, dici, con uno 0,25 che vanno bene e continua con quelli.
Mi scuserai se parlo di come pesco io nel Tirreno, ma, forse, un piccolo spunto potrai trovarlo e rapportarlo al tuo mare.
Per il bolentino, rinuncio ad un bracciolo (pesco con canne da 3,20 azione sensibile di punta) e monto sul trave due brccioli a girare di lunghezza da 60 ad 8o centimetri in f.carbon 0.20.
Ho provato a scendere sotto questa misura arrivando ad uno 0,16, ma i braccioli il più delle volte, nonostante snodi e perline, si avvolgono, con lo 0,18 succede meno.
Per il drifting, anch'io parlo di palamite, pesco con una canna di 4,50 e faccio il finale con lo 0,20 lungo 2,50 metri.
Negli ultimi 15 cm. lego uno spezzone di dacron o multifibre "la trappola" come penso farai anche te.
Questo spezzone rimarrà invisibile all'interno della sarda che uso come esca, perchè uso l'ago della Stonfo.
Tutto questo, sia per il bolentino e il light perchè?
Partiamo dal presupposto, secondo me veritiero, che il f.carbon avendo la medesima rifrazione dell'acqua è già per se invisibile agli occhi del pesce, ma non è così per la presentazione dell'esca, più grosso sarà il diametro del filo e più corta la lunghezza del finale, più l'esca si presenterà agli occhi del pesce, innaturale.
Usando invece terminali sottili e lunghi, l'esca si presenterà come un boccone libero e fluttuante che ingannerà più facilmente gli astuti predatori Adriatici.
Il f.carbon non ha bisogno di essere colorato in quanto già la sua caratteristica peculiare è l'invisibilità.
