Progetto Adriatico, di Coma66
Inviato: 21 nov 2010, 01:05
Pubblichiamo con piacere questa riflessione che ci è stata inviata da un nostro lettore, Massimo
Compagnucci. Come ci tiene a specificare nella lettera di presentazione, il signor Massimo non ha
interessi diretti in questo ambito, ma il suo desiderio è quello di stimolare un dibattito tra voi lettori.
Con un unico obiettivo, che siamo certi ci accomuni tutti: difendere e valorizzare il nostro mare.
Progetto Adriatico
quando un relitto ferroso può salvare il mare
Premesso che ormai tutti concordano che lo
stato del mare adriatico sia al collasso dal
punto di vista biologico, che tutti i sistemi finora
adottati per il ripopolamento sono stati
costosi e per nulla efficienti, che i pescherecci
trainano reti sempre più lunghe e soprattutto di
tipo a strascico. E ancora, che leggi e regolamenti
quando vengono rispettate lo sono per le
unità che battono bandiera italiana (al massimo
Croata) e che ciclicamente ci sono le invasioni
di lampare assai lesive dell’ecosistema marino:
è ora di fare qualcosa che sia efficiente e nei
fatti impossibile da eludere.
È risaputo che le piattaforme petrolifere istallate
al largo dell’Adriatico, con i loro tralicci sommersi,
creano delle isole/reef artificiali dove la
vita sottomarina è vigorosa e popolatissima da
pesci di varie specie e grandezze che oramai è
impossibile trovare altrove. Perché, allora, non
sfruttare la capacità che ha il mare di trasformare
un relitto ferroso in un’oasi di vita e nursery,
zone dove nessuno per impossibilità oggettiva
possa disturbare questo microcosmo? È logico
che nessun peschereccio getterebbe le proprie
reti sopra un relitto… Si potrebbero creare
delle zone grandi un miglio quadrato lungo la
batimetria dei 40 metri, usando delle vecchie
navi in disuso dopo averle bonificate e spogliate
di ogni sostanza pericolosa per l’ambiente e per
gli eventuali subacquei. La batimetria dei 40
metri è pensata perché in massima parte risiede
in acque territoriali e quindi facilmente gestibili,
nonchè per il fatto che è una quota facilmente
raggiungibile dai subacquei interessati a
visitare i relitti. Ogni zona dovrebbe essere composta
da 6/8 vecchie navi affondate in maniera
che esse rimangano in verticale come se stessero
ancora galleggiando. Va da sè che queste
zone devono essere studiate e molto precisamente
segnalate sulle carte nautiche, in modo
che si possa vietare la pesca a scopo commerciale,
ma non quella a scopo dilettantistico.
Questo progetto porterebbe lavoro ai cantieri
che dovrebbero occuparsi di bonificare le vecchie
navi, creerebbe un interesse per i subacquei
e per i pescasportivi, con tutti i benefici che
questo comporta. In America sono anni che
usano questo tipo di espediente per creare dei
reef artificiali e finora non è stata individuata
nessuna controindicazione.
Massimo Compagnucci
Questo articolo pubblicato dal nostro Amico,Massimo,sulla rivista "Il Parlato"introduce un discorso importante e vitale per la salvaguardia di tutto il bacino del Mediterraneo e dei suoi abitanti.Ritengo che un argomento del genere meriti di essere sottoposto all'attenzione di noi tutti in modo da discuterne,approfondirlo e perchè no,pubblicizzarlo,pertanto apro questo 3D nella sezione Nautica,e plaudo l'iniziativa di Massimo

Compagnucci. Come ci tiene a specificare nella lettera di presentazione, il signor Massimo non ha
interessi diretti in questo ambito, ma il suo desiderio è quello di stimolare un dibattito tra voi lettori.
Con un unico obiettivo, che siamo certi ci accomuni tutti: difendere e valorizzare il nostro mare.
Progetto Adriatico
quando un relitto ferroso può salvare il mare
Premesso che ormai tutti concordano che lo
stato del mare adriatico sia al collasso dal
punto di vista biologico, che tutti i sistemi finora
adottati per il ripopolamento sono stati
costosi e per nulla efficienti, che i pescherecci
trainano reti sempre più lunghe e soprattutto di
tipo a strascico. E ancora, che leggi e regolamenti
quando vengono rispettate lo sono per le
unità che battono bandiera italiana (al massimo
Croata) e che ciclicamente ci sono le invasioni
di lampare assai lesive dell’ecosistema marino:
è ora di fare qualcosa che sia efficiente e nei
fatti impossibile da eludere.
È risaputo che le piattaforme petrolifere istallate
al largo dell’Adriatico, con i loro tralicci sommersi,
creano delle isole/reef artificiali dove la
vita sottomarina è vigorosa e popolatissima da
pesci di varie specie e grandezze che oramai è
impossibile trovare altrove. Perché, allora, non
sfruttare la capacità che ha il mare di trasformare
un relitto ferroso in un’oasi di vita e nursery,
zone dove nessuno per impossibilità oggettiva
possa disturbare questo microcosmo? È logico
che nessun peschereccio getterebbe le proprie
reti sopra un relitto… Si potrebbero creare
delle zone grandi un miglio quadrato lungo la
batimetria dei 40 metri, usando delle vecchie
navi in disuso dopo averle bonificate e spogliate
di ogni sostanza pericolosa per l’ambiente e per
gli eventuali subacquei. La batimetria dei 40
metri è pensata perché in massima parte risiede
in acque territoriali e quindi facilmente gestibili,
nonchè per il fatto che è una quota facilmente
raggiungibile dai subacquei interessati a
visitare i relitti. Ogni zona dovrebbe essere composta
da 6/8 vecchie navi affondate in maniera
che esse rimangano in verticale come se stessero
ancora galleggiando. Va da sè che queste
zone devono essere studiate e molto precisamente
segnalate sulle carte nautiche, in modo
che si possa vietare la pesca a scopo commerciale,
ma non quella a scopo dilettantistico.
Questo progetto porterebbe lavoro ai cantieri
che dovrebbero occuparsi di bonificare le vecchie
navi, creerebbe un interesse per i subacquei
e per i pescasportivi, con tutti i benefici che
questo comporta. In America sono anni che
usano questo tipo di espediente per creare dei
reef artificiali e finora non è stata individuata
nessuna controindicazione.
Massimo Compagnucci
Questo articolo pubblicato dal nostro Amico,Massimo,sulla rivista "Il Parlato"introduce un discorso importante e vitale per la salvaguardia di tutto il bacino del Mediterraneo e dei suoi abitanti.Ritengo che un argomento del genere meriti di essere sottoposto all'attenzione di noi tutti in modo da discuterne,approfondirlo e perchè no,pubblicizzarlo,pertanto apro questo 3D nella sezione Nautica,e plaudo l'iniziativa di Massimo






