Tassa di stazionamento in Grecia
Inviato: 28 nov 2013, 07:56
Tratto da Barche a motore
Il parlamento greco ha approvato una tassa di stazionamento che colpirà le barche battenti qualunque bandiera dal 1° gennaio 2014. La tassa, con validità annuale, verrà applicata a tutte le barche superiori a sette metri, a vela o a motore, che navighino o stazionino nelle acque elleniche. Una decisione che ha creato fermento sul web (basta entrare in qualunque blog di appassionati e armatori, con gli inglesi i più attivi) e che potrebbe portare anche a un rientro delle barche nei marina italiani del sud Italia. Perché? Perché si ha già notizia di un notevole aumento dei prezzi nei porti turchi e in quelli croati, pronti ad approfittare della situazione. La nostra opinione? Con i posti barca che si trovano ormai vuoti in tantissimi marina italiani, è il momento di non cercare di lucrare aumentando i prezzi, ma di attirare tutti gli armatori possibili sulle nostre coste!
QUANTO SI PAGA DAL 2014 IN GRECIA 7-8 metri: 200 euro/anno8-10 metri: 300 euro/anno10-12 metri: 400 euro/annoSopra i 12 metri: 100 euro al metro lineare/anno Come si può notare, la vera mazzata colpisce le barche sopra i dodici metri, i cui armatori potranno però ricorrere a due modalità di pagamento per ottenere uno sconto.- Se la barca è ormeggiata in Grecia per l'intero anno, si ha una riduzione della tassa del 30% (in caso di una barca appartenente a una società di charter, lo sconto previsto è del 50%)- - Se si naviga in acque greche per un solo mese, per esempio, si può pagare per quel periodo 10euro per ogni metro lineare della barcaLa tassa entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2014; si avrà dunque tempo di pagare fino al 31 dicembre di quest'anno. Sembra che questo potrà essere fatto anche online, ma al momento non abbiamo trovato ancora indicazioni precise. La ricevuta, ovviamente, dovrà essere tenuta tra i documenti di bordo.
COS'ERA SUCCESSO IN ITALIA NEL 2011 Vi ricordate, era l'autunno 2011 quando la prima versione della Tassa nautica varata dal Governo Monti terrorizzò l'intero settore nautico: una tassa secondo la quale avrebbero pagato dazio tutte le barche, italiane e straniere, che avessero navigato in acque italiane. L'effetto fuga fu immediato, con tanti e tanti armatori che andarono a ingrossare i portafogli dei marina croati e francesi. Una versione della tassa poi modificata in tassa di possesso e che oggi, con le ultime modifiche, risparmia la maggior parte degli armatori.
IL NOSTRO PARERE Questa tassa greca può essere, come abbiamo già detto, un'occasione per i marina italiani (soprattutto quelli dell'Adriatico e del Sud Italia. Infatti molti armatori stanno già cercando di spostare le loro barche dalla Grecia alle nazioni vicine (in particolare Turchia e Croazia) per non essere sottoposti alla nuova tassazione. E già i prezzi di questi porti si stanno alzando. Allora perché, per una volta, non evitare di lucrare nell'immediato, alzando le tariffe dei nostri marina e, anzi, lanciare magari delle offerte o dei pacchetti per attirare gli armatori "in fuga dalla Grecia" a venire da noi, con tutto l'indotto che si genererebbe?! Ma è un'azione da compiere in fretta, perché il rischio è che la tassa greca, così com'è concepita (ovvero sullo stazionamento in acque elleniche e non sul possesso), possa essere bocciata dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea come già avvenuto alcuni anni fa in Sardegna, perché contraria ai principi della libera prestazione di servizi e di circolazione nell'ambito della Comunità Europea.
Il parlamento greco ha approvato una tassa di stazionamento che colpirà le barche battenti qualunque bandiera dal 1° gennaio 2014. La tassa, con validità annuale, verrà applicata a tutte le barche superiori a sette metri, a vela o a motore, che navighino o stazionino nelle acque elleniche. Una decisione che ha creato fermento sul web (basta entrare in qualunque blog di appassionati e armatori, con gli inglesi i più attivi) e che potrebbe portare anche a un rientro delle barche nei marina italiani del sud Italia. Perché? Perché si ha già notizia di un notevole aumento dei prezzi nei porti turchi e in quelli croati, pronti ad approfittare della situazione. La nostra opinione? Con i posti barca che si trovano ormai vuoti in tantissimi marina italiani, è il momento di non cercare di lucrare aumentando i prezzi, ma di attirare tutti gli armatori possibili sulle nostre coste!
QUANTO SI PAGA DAL 2014 IN GRECIA 7-8 metri: 200 euro/anno8-10 metri: 300 euro/anno10-12 metri: 400 euro/annoSopra i 12 metri: 100 euro al metro lineare/anno Come si può notare, la vera mazzata colpisce le barche sopra i dodici metri, i cui armatori potranno però ricorrere a due modalità di pagamento per ottenere uno sconto.- Se la barca è ormeggiata in Grecia per l'intero anno, si ha una riduzione della tassa del 30% (in caso di una barca appartenente a una società di charter, lo sconto previsto è del 50%)- - Se si naviga in acque greche per un solo mese, per esempio, si può pagare per quel periodo 10euro per ogni metro lineare della barcaLa tassa entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2014; si avrà dunque tempo di pagare fino al 31 dicembre di quest'anno. Sembra che questo potrà essere fatto anche online, ma al momento non abbiamo trovato ancora indicazioni precise. La ricevuta, ovviamente, dovrà essere tenuta tra i documenti di bordo.
COS'ERA SUCCESSO IN ITALIA NEL 2011 Vi ricordate, era l'autunno 2011 quando la prima versione della Tassa nautica varata dal Governo Monti terrorizzò l'intero settore nautico: una tassa secondo la quale avrebbero pagato dazio tutte le barche, italiane e straniere, che avessero navigato in acque italiane. L'effetto fuga fu immediato, con tanti e tanti armatori che andarono a ingrossare i portafogli dei marina croati e francesi. Una versione della tassa poi modificata in tassa di possesso e che oggi, con le ultime modifiche, risparmia la maggior parte degli armatori.
IL NOSTRO PARERE Questa tassa greca può essere, come abbiamo già detto, un'occasione per i marina italiani (soprattutto quelli dell'Adriatico e del Sud Italia. Infatti molti armatori stanno già cercando di spostare le loro barche dalla Grecia alle nazioni vicine (in particolare Turchia e Croazia) per non essere sottoposti alla nuova tassazione. E già i prezzi di questi porti si stanno alzando. Allora perché, per una volta, non evitare di lucrare nell'immediato, alzando le tariffe dei nostri marina e, anzi, lanciare magari delle offerte o dei pacchetti per attirare gli armatori "in fuga dalla Grecia" a venire da noi, con tutto l'indotto che si genererebbe?! Ma è un'azione da compiere in fretta, perché il rischio è che la tassa greca, così com'è concepita (ovvero sullo stazionamento in acque elleniche e non sul possesso), possa essere bocciata dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea come già avvenuto alcuni anni fa in Sardegna, perché contraria ai principi della libera prestazione di servizi e di circolazione nell'ambito della Comunità Europea.