Ricordi delle gite di pesca in Spagna
Inviato: 06 mar 2012, 23:12
Casualmente ho ritrovato dei vecchi diari di pesca di tanti anni fa, che mi hanno fatto rivivere alcuni giorni indimenticabili della mia vita.
Mi fa piacere condividerli con chi avrà la pazienza di leggerli.
PRIMAVERA 1993
LA DECISIONE - Da ormai più di un mese non si parlava d'altro.
Anche le pescate tra amici fatte nel vicino lago del Rosi erano un preludio all'attesa del grande giorno.
Le discussioni di pesca nel negozio Da Obre avevano un unico argomento: la Spagna.
I ricordi di chi già era stato a pescare in quel mare, s'intrecciavano con le speranze di chi si accingeva ad andarci per la prima volta.
I consigli sulle attrezzature, sui luoghi dove calare le lenze, sugli orari migliori si specavano, tutti eravamo in attesa.
Finalmente gli organizzatori si decisero: si parte mercoledì 28 aprile e si rientra il 2 maggio.
LA PREPARAZIONE- L'attesa del grande giorno fu ingannata dai preparativi: galleggianti normali e piombati di tutte le forme e colori, lenze, piombi, canne e mulinelli, tutto fu controllato e ricontrollato, tutto fu provato, revisionato, preparato, tirato a lucido discusso e criticato.
Ognuno di noi nascondeva poi un piccolo segreto.
La montatura "micidiale", oppure il posto dove l'autunno precedente aveva fatto mattanza di pinnuti, oppure la pasturazione fatta in un certo modo anzichè nell'altro. Insomma, le solite cose dei pescatori che in cuor loro cercano di primeggiare, pur nel rispetto degli amici.
LA COMPAGNIA - Dato il numero dei partecipanti alla gita di pesca, fu deciso di noleggiare un furgone che potesse accogliere le otto persone oltre ai vari frigoriferi, valigie, canne, borse e insomma tutta quella "mobilia" senza la quale un pescatore che si rispetti non andrebbe a pescare neppure nel Salsero (torrentello della zona).
Il furgone fu fissato e non rimase altro che aspettare il gran giorno.
La spedizione era formata da: Paolo, Fonbok (Franco 1°), Lottino (Franco 2°), Floriano, Duilio, Vallero, Roberto e Bruno.
Bruno si era aggiunto ai veterani e la compagnia l’aveva accettato purchè si incaricasse a compilare il diario della spedizione.
L’IMPREVISTO – Come tutte le cose perfettamente organizzate, anche qui il diavolo ci ha voluto mettere la coda; infatti, Roberto e Vallero per impegni di lavoro improrogabili debbono rinunciare a partire col furgone, poco male, ci raggiungeranno il giorno successivo con un’auto.
LA RIUNIONE FINALE – Il lunedì sera, sempre da Obre, fu fissata la partenza: martedì notte alle ore 23 esatte.
Furono fissate le esche: 30 chili di bigattini.
Bruno fu incaricato di procurarsi i frigoriferi molto capienti per portare le esche e riportare (speriamo bene) il pescato.
Il tempo, purtroppo incerto, piovigginoso e freddo fece raddoppiare il vestiario preparato, al quale si aggiunsero così impermeabili, ombrelli e ombrelloni, piumini ecc aumentando notevolmente il volume già cospicuo dei bagagli.
LA PARTENZA – Alle ore 23 esatte, col furgone carico all’inverosimile sempre davanti al negozio di Obre, Paolo accese il motore, furono salutati gli amici presenti e l’avventura ebbe inizio.
LE CONFESSIONI – Dei sei occupanti il furgone: Paolo alla guida, Fonbok, Lottino, Floriano, Duilio e Bruno, l’unico ad aver lasciato a casa le cose perfettamente in regola era Floriano, e, questo per una ragione semplicissima: Floriano è scapolo.
Do nell’ordine la situazione familiare di ciascuno dei gitanti al momento della partenza.
Paolo – la sua signora non era assolutamente d’accordo perché lei sarebbe rimasta a casa a sgobbare, mente lui….
Fonbok- (che ha aperto da poco un negozio) fu apertamente e pubblicamente accusato dalla consorte che qualora le cose non fossero andate come sperato, anche tra un anno, la colpa sarebbe ricaduta su lui per quell’assenza ingiustificata.
Lottino- la cui dolce metà (diceva lui) era leggermente contrariata per quei giorni di assenza, si scoprì invece che la moglie era incacchiatissima, ma di brutto, tanto che Vallero incontrandola casualmente per strada dovette subire lo sfogo della donna.
Duilio- sarebbe meglio sorvolare su questo argomento, sappiamo solo che nonostante le tante telefonate a casa riuscì a malapena a parlare con i figli, ma con la madama… niente da fare.
Passiamo ad un altro argomento.
Ma ti scordi di niente?.....mi sembra di no!.... e te? ….Ah già, io, dimenticavo, che sbadato.
Bruno- per lui è diverso, il coraggio di rivelare che partiva l’ebbe solo il martedì alle 7,30.
Questo perché la sfuriata sarebbe durata solo mezz’ora, alle 8 si va al lavoro.
Le parole furono grosse e non oso riferirle su questo diario.
Le acque si calmarono soltanto quando sbattendo violentemente la porta del bagno si ruppe un soprammobile a cui “lei” tanto teneva….
Diciamo la verità! Il soprammobile fu scagliato dalla consorte in direzione del sottoscritto, mancando clamorosamente il bersaglio, però, fingendo di essere colpito, misi in atto una sceneggiata che costrinse la consorte a cedere le armi e chiedere l’armistizio.
Continua.
Mi fa piacere condividerli con chi avrà la pazienza di leggerli.
PRIMAVERA 1993
LA DECISIONE - Da ormai più di un mese non si parlava d'altro.
Anche le pescate tra amici fatte nel vicino lago del Rosi erano un preludio all'attesa del grande giorno.
Le discussioni di pesca nel negozio Da Obre avevano un unico argomento: la Spagna.
I ricordi di chi già era stato a pescare in quel mare, s'intrecciavano con le speranze di chi si accingeva ad andarci per la prima volta.
I consigli sulle attrezzature, sui luoghi dove calare le lenze, sugli orari migliori si specavano, tutti eravamo in attesa.
Finalmente gli organizzatori si decisero: si parte mercoledì 28 aprile e si rientra il 2 maggio.
LA PREPARAZIONE- L'attesa del grande giorno fu ingannata dai preparativi: galleggianti normali e piombati di tutte le forme e colori, lenze, piombi, canne e mulinelli, tutto fu controllato e ricontrollato, tutto fu provato, revisionato, preparato, tirato a lucido discusso e criticato.
Ognuno di noi nascondeva poi un piccolo segreto.
La montatura "micidiale", oppure il posto dove l'autunno precedente aveva fatto mattanza di pinnuti, oppure la pasturazione fatta in un certo modo anzichè nell'altro. Insomma, le solite cose dei pescatori che in cuor loro cercano di primeggiare, pur nel rispetto degli amici.
LA COMPAGNIA - Dato il numero dei partecipanti alla gita di pesca, fu deciso di noleggiare un furgone che potesse accogliere le otto persone oltre ai vari frigoriferi, valigie, canne, borse e insomma tutta quella "mobilia" senza la quale un pescatore che si rispetti non andrebbe a pescare neppure nel Salsero (torrentello della zona).
Il furgone fu fissato e non rimase altro che aspettare il gran giorno.
La spedizione era formata da: Paolo, Fonbok (Franco 1°), Lottino (Franco 2°), Floriano, Duilio, Vallero, Roberto e Bruno.
Bruno si era aggiunto ai veterani e la compagnia l’aveva accettato purchè si incaricasse a compilare il diario della spedizione.
L’IMPREVISTO – Come tutte le cose perfettamente organizzate, anche qui il diavolo ci ha voluto mettere la coda; infatti, Roberto e Vallero per impegni di lavoro improrogabili debbono rinunciare a partire col furgone, poco male, ci raggiungeranno il giorno successivo con un’auto.
LA RIUNIONE FINALE – Il lunedì sera, sempre da Obre, fu fissata la partenza: martedì notte alle ore 23 esatte.
Furono fissate le esche: 30 chili di bigattini.
Bruno fu incaricato di procurarsi i frigoriferi molto capienti per portare le esche e riportare (speriamo bene) il pescato.
Il tempo, purtroppo incerto, piovigginoso e freddo fece raddoppiare il vestiario preparato, al quale si aggiunsero così impermeabili, ombrelli e ombrelloni, piumini ecc aumentando notevolmente il volume già cospicuo dei bagagli.
LA PARTENZA – Alle ore 23 esatte, col furgone carico all’inverosimile sempre davanti al negozio di Obre, Paolo accese il motore, furono salutati gli amici presenti e l’avventura ebbe inizio.
LE CONFESSIONI – Dei sei occupanti il furgone: Paolo alla guida, Fonbok, Lottino, Floriano, Duilio e Bruno, l’unico ad aver lasciato a casa le cose perfettamente in regola era Floriano, e, questo per una ragione semplicissima: Floriano è scapolo.
Do nell’ordine la situazione familiare di ciascuno dei gitanti al momento della partenza.
Paolo – la sua signora non era assolutamente d’accordo perché lei sarebbe rimasta a casa a sgobbare, mente lui….
Fonbok- (che ha aperto da poco un negozio) fu apertamente e pubblicamente accusato dalla consorte che qualora le cose non fossero andate come sperato, anche tra un anno, la colpa sarebbe ricaduta su lui per quell’assenza ingiustificata.
Lottino- la cui dolce metà (diceva lui) era leggermente contrariata per quei giorni di assenza, si scoprì invece che la moglie era incacchiatissima, ma di brutto, tanto che Vallero incontrandola casualmente per strada dovette subire lo sfogo della donna.
Duilio- sarebbe meglio sorvolare su questo argomento, sappiamo solo che nonostante le tante telefonate a casa riuscì a malapena a parlare con i figli, ma con la madama… niente da fare.
Passiamo ad un altro argomento.
Ma ti scordi di niente?.....mi sembra di no!.... e te? ….Ah già, io, dimenticavo, che sbadato.
Bruno- per lui è diverso, il coraggio di rivelare che partiva l’ebbe solo il martedì alle 7,30.
Questo perché la sfuriata sarebbe durata solo mezz’ora, alle 8 si va al lavoro.
Le parole furono grosse e non oso riferirle su questo diario.
Le acque si calmarono soltanto quando sbattendo violentemente la porta del bagno si ruppe un soprammobile a cui “lei” tanto teneva….
Diciamo la verità! Il soprammobile fu scagliato dalla consorte in direzione del sottoscritto, mancando clamorosamente il bersaglio, però, fingendo di essere colpito, misi in atto una sceneggiata che costrinse la consorte a cedere le armi e chiedere l’armistizio.
Continua.
Comunque forse la scelta giusta potrebbe essere a renderle più partecipi e portarle a pesca insieme a noi. Apriremo un post. Antonio
