Prima uscita di pesca 2012
Inviato: 20 feb 2012, 21:52
Le notizie che avevo erano deludenti.
Durante la settimana erano usciti a pescare diversi amici di Livorno, ma i risultati erano deludenti.
Pochissimi pagelli e di taglia piccola, tantissime tanute ma sotto i 200 grammi che venivano puntualmente rimesse in libertà.
Insomma, se non fosse stato per il lunghissimo periodo di astinenza, dal 19 novembre, sarei rimasto a letto.
Ma la passionaccia è questa e la speranza, si sa è l'ultima.....
Al mattino una leggera pioggerella ci accompagna per tutto il viaggio in auto, ma, fortunatamente quando mancano una decina di chilometri a Livorno, il cielo si apre e qualche stella fa l'occhiolino tra le nubi.
Arriviamo al circolo nautico e ci accorgiamo che solo una barca è partita per la pesca, brutto segno.
Normalmente sono una decina le barche che hanno mollato gli ormeggi prima di noi.
Sono le 7,30 quando ci accingiamo a partire.
Facciamo rifornimento di benzina e con 300 euro sono circa 170 litri. Peccato che il motore non vada con il Brunello, spenderemmo meno.
Alle 8 siamo fuori del porto e ci dirigiamo con rotta 178° su una posta situata a circa 18 miglia, la posta è chiamata “la vigna” perché in determinate stagioni i pagelli, qui, ci sono a grappoli.
Sono le 9,30 quando gettiamo l’ancora.
Un breve cenno alla barca e agli ospiti a bordo.
La barca è una Sanremo 7,50 cabin con due motori Mercury da 150 hp, e, a bordo oltre al sottoscritto abbiamo un ospite veramente di riguardo: si tratta di Maurizio Natucci Vice presidente nazionale della FIPSAS. L’altro componente è una vecchia volpe, l’amico Mario. Pe schiamo a bolentino su un fondale misto sabbia-fango sui 50 metri.
Trave nylon dello 0,40, tre braccioli 0,25 f.c. a girare da 60 cm. Ami n° 4.
Piombo da 100 grammi per un po’ di corrente.
Appena arrivati sul fondo prendiamo un pagello discreto sui 300 grammi, purtroppo però si tratta di un grappolo con un solo acino.
Dopo un’ora siamo sempre con quel pagelleotto.
Ci spostiamo più volte con fondali diversi e finalmente ne prendiamo un altro fotocopia del primo.
Sono ormai le 12,30 e decidiamo di spostarci, rifacciamo l’ancora e ci dirigiamo su una secca davanti Rosignano.
Questa nuova posta si chiama “La montagnola”.
Si tratta di una minuscola montagna che partendo da un fondale di circa 50 metri ha il suo sommo a circa 22 metri.
Ci ancoriamo ai piedi della scarpata e subito prendiamo 8 pagellotti uno dietro l’altro, l’atmosfera è a mille, ma la pacchia dura poco.
Un poi di saraghi fasciati e poi più nulla. Molliamo una quindicina di metri di cima e andiamo ancor più sulla scarpata.
Qui i pesci non mancano davvero, le tanute si stanno suicidando sulle nostre esche, ma si tratta di pesciotti di un etto, massimo un etto e mezzo e gli ridiamo la libertà.
Ne avremo allamate almeno una trentina.
Ritiriamo una quindicina di metri di cima in barca e torniamo sul punto precedete.
Altri tre paragotti.
Sono ormai le 16.
Decidiamo di rientrare.
Durante la settimana erano usciti a pescare diversi amici di Livorno, ma i risultati erano deludenti.
Pochissimi pagelli e di taglia piccola, tantissime tanute ma sotto i 200 grammi che venivano puntualmente rimesse in libertà.
Insomma, se non fosse stato per il lunghissimo periodo di astinenza, dal 19 novembre, sarei rimasto a letto.
Ma la passionaccia è questa e la speranza, si sa è l'ultima.....
Al mattino una leggera pioggerella ci accompagna per tutto il viaggio in auto, ma, fortunatamente quando mancano una decina di chilometri a Livorno, il cielo si apre e qualche stella fa l'occhiolino tra le nubi.
Arriviamo al circolo nautico e ci accorgiamo che solo una barca è partita per la pesca, brutto segno.
Normalmente sono una decina le barche che hanno mollato gli ormeggi prima di noi.
Sono le 7,30 quando ci accingiamo a partire.
Facciamo rifornimento di benzina e con 300 euro sono circa 170 litri. Peccato che il motore non vada con il Brunello, spenderemmo meno.
Alle 8 siamo fuori del porto e ci dirigiamo con rotta 178° su una posta situata a circa 18 miglia, la posta è chiamata “la vigna” perché in determinate stagioni i pagelli, qui, ci sono a grappoli.
Sono le 9,30 quando gettiamo l’ancora.
Un breve cenno alla barca e agli ospiti a bordo.
La barca è una Sanremo 7,50 cabin con due motori Mercury da 150 hp, e, a bordo oltre al sottoscritto abbiamo un ospite veramente di riguardo: si tratta di Maurizio Natucci Vice presidente nazionale della FIPSAS. L’altro componente è una vecchia volpe, l’amico Mario. Pe schiamo a bolentino su un fondale misto sabbia-fango sui 50 metri.
Trave nylon dello 0,40, tre braccioli 0,25 f.c. a girare da 60 cm. Ami n° 4.
Piombo da 100 grammi per un po’ di corrente.
Appena arrivati sul fondo prendiamo un pagello discreto sui 300 grammi, purtroppo però si tratta di un grappolo con un solo acino.
Dopo un’ora siamo sempre con quel pagelleotto.
Ci spostiamo più volte con fondali diversi e finalmente ne prendiamo un altro fotocopia del primo.
Sono ormai le 12,30 e decidiamo di spostarci, rifacciamo l’ancora e ci dirigiamo su una secca davanti Rosignano.
Questa nuova posta si chiama “La montagnola”.
Si tratta di una minuscola montagna che partendo da un fondale di circa 50 metri ha il suo sommo a circa 22 metri.
Ci ancoriamo ai piedi della scarpata e subito prendiamo 8 pagellotti uno dietro l’altro, l’atmosfera è a mille, ma la pacchia dura poco.
Un poi di saraghi fasciati e poi più nulla. Molliamo una quindicina di metri di cima e andiamo ancor più sulla scarpata.
Qui i pesci non mancano davvero, le tanute si stanno suicidando sulle nostre esche, ma si tratta di pesciotti di un etto, massimo un etto e mezzo e gli ridiamo la libertà.
Ne avremo allamate almeno una trentina.
Ritiriamo una quindicina di metri di cima in barca e torniamo sul punto precedete.
Altri tre paragotti.
Sono ormai le 16.
Decidiamo di rientrare.