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Re: In barca senza scarpe
Inviato: 24 feb 2010, 21:51
da ciungetto
quando fa caldo mi tolgo le scarpe altrimenti no
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 24 feb 2010, 23:29
da Kraken
Altra tradizione che affonda le proprie radici nella notte dei tempi, è racchiusa nelle motivazioni che spingono a vietare le scarpe a bordo delle barche. Si badi bene, solo le scarpe "della festa", perché gli stivali e le calzature da lavoro sono ammessi! La motivazione è da ricercare negli anfratti reconditi della superstizione dell'uomo di mare, in perenne contatto e conflitto con l'elemento mare, l'amico-nemico dell'uomo-marinaio. Molti yacht espongono il segnale di divieto di transito con una scarpa disegnata al centro, per indicare, ai più distratti, l'esistenza di una regola del galateo marinaresco che invita a salire a bordo scalzi. I più adducono tale usanza al fatto che le scarpe rovinano il ponte o che la polvere trasportata possa compromettere l'igiene di bordo. ma non è proprio così. I ponti delle barche, generalmente, sono costituiti da tavole di teak, l'essenza lignea fra le più dure e resistenti che esistano, che certamente non teme un banale calpestio di suole o tacchi; e poi, del resto, agli stessi ospiti che calpestano il parquet di casa, perché non chiediamo di togliere le scarpe? Basterebbe chiedersi se i musulmani, quando entrano nelle moschee, si tolgono le scarpe per motivi d'ordine religioso o per timore di rovinare la pavimentazione... La motivazione fondamentale è da ricercare nell'immaginario mitico che l'uomo possiede della morte, considerata una sorta di traghettamento verso l'aldilà (e qui entra in gioco una barca, quella di Caronte!), che possiede delle analogie con la realtà, riscontrabili nel fatto che il defunto viene vestito a festa, comprese appunto le scarpe, pronto a intraprendere l'ultimo viaggio, il traghettamento, appunto, verso l'aldilà. Basta poco, quindi, per collegare le scarpe della festa alla ritualità funebre, in un contesto come il mare, dove scaramanzia, incertezza e pericolo incombente (immaginiamo le navigazioni di qualche secolo or sono!) sono realtà sempre presenti e che i marinai di tutti i tempi possiedono, comunque e inconsapevolmente, come una matrice comune. Ecco,ciò è la spiegazione di come noi riusciamo a modificare e dimenticare nel tempo le tradizioni.Avevo detto domani ma qualcuno non avrebbe dormito stanotte.
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 24 feb 2010, 23:36
da ciungetto
di solito non uso le "scarpe della festa" ma se dovesse capitare le toglierò anche se fà freddo
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 24 feb 2010, 23:38
da grande blu
Grazie. Interessante. Solo..... A me pare che il teak non sia affatto duro, anzi mi pare tra i più morbidi, tanto che coloro che si divertono a pulirlo con l'idropulitrice lo consumano in un baleno
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 24 feb 2010, 23:51
da ciungetto
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 25 feb 2010, 00:36
da RiccardoLT
La storia di "Caron dimonio dall'occhi di bragia" non la sapevo... però so perchè io in barca preferisco, tempo permettendo, esser scalzo. Non parlo di calzini, ma proprio di piede nudo...
Nella mia esperienza personale è dovuto soprattutto a problemi di "aderenza", infatti è più facile scivolare sul teak o sulla vetroresina usando delle calzature, mentre col piede nudo è tutta un'altra storia. A piedi scalzi oltretutto si ha maggiore sensibilità, e si può capire se la superficie che si stà attraversando sia liscia e scivolosa oppure no.
Basti considerare che durante le regate in barca a vela, in estate si stà scalzi, mentre in inverno si usano calzature tecniche, molto simili a dei calzini e molto difficili da indossare, in cui il piede è completamente fasciato e si riesce ad avere una discreta sensibiltà della pianta.
Comunque, buona, ripeto, la storia di Caronte, è sicuramente da tener in considerazione, proprio come il colore verde...
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 25 feb 2010, 15:28
da Kraken
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 25 feb 2010, 21:16
da coma66
Se uno mi sale a bordo con le scerpe infangate, Caronte o non Caronte, lo mando all'altro modo in ogni caso...
Quindi in barca, o si usano un paio di scarpe dedicate apposite che si usano SOLO in barca, oppure..scalzi....
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 25 feb 2010, 23:30
da Kraken
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 26 feb 2010, 18:12
da oscarpisk
coma66 ha scritto:Se uno mi sale a bordo con le scerpe infangate, Caronte o non Caronte, lo mando all'altro modo in ogni caso...
Quindi in barca, o si usano un paio di scarpe dedicate apposite che si usano SOLO in barca, oppure..scalzi....
Esatto
E aggiungo che il contatto a piedi nudi sull'amata mi garba molto e di solito alla fine di Agosto quando torno a casa non sono più capace di mettere le scarpe...
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 26 feb 2010, 22:53
da Openboat
coma66 ha scritto:Se uno mi sale a bordo con le scerpe infangate, Caronte o non Caronte, lo mando all'altro modo in ogni caso...
Quindi in barca, o si usano un paio di scarpe dedicate apposite che si usano SOLO in barca, oppure..scalzi....
Quoto
Scarpe dedicate,e lasciate sempre a bordo!E' pericoloso restare a piedi scalzi,soprattutto in navigazione,puo' capitare di transitare da poppa a prua in fretta,e se la coperta e' bagnata o umida,il rischio di scivolare e' elevato(soprattutto la notte)
Quindi io sono per le scarpe "dedicate" in gomma bianca e un buon "Gripp"antiscivolo!
Quando poi la barca e' ferma,sto anche scalzo.
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 27 feb 2010, 15:02
da agl
Giusto per capire, ma nessuno di voi scalzi si è mai fatto male ai piedi in barca? Bitte, drizze, candelieri sembrano fatti apposta per essere dolorosamente calpestati.
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 27 feb 2010, 15:19
da Kraken
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 27 feb 2010, 16:12
da agl
Mi vengono i brividi alla sola idea, temerario!!!!
Re: In barca senza scarpe
Inviato: 19 mar 2010, 11:14
da mckewoy
su una barca a vela e comunque in emergenza è facile spaccarsi un mignolo. a quel punto equipaggio meno uno. se siete in due è un piccolo problema. se sei solo...
scarpe con la para bianca e liscia che non lascia rigoni e i sassolini non si incastarano
ciao, Carlo