Progetto pinne ACTIVA "potenza pura"
Inviato: 24 mar 2013, 22:16
Nell'estate 2010 decisi di riprendere l'attività di apneista dopo qualche anno di inattività essendo appassionato sub fin dal lontano 1966 invogliato da un mare trasparente poco distante dalla mia abitazione spagnola.
Decisi così di "rivestirmi" da sub rinnovando la vecchia attrezzatura con pinne maschera e boccaglio oltre ad un corpetto a mezza coscia da 3mm.
In particolare mi convinsi a scegliere le lunghe pinne Rondine Gara 3000 convinto che quella particolare durezza della pala mi avrebbe consentito di fare più strada con minori pinneggiate.
Non l'avessi mai fatto! Esse si rivelarono subito durissime - anche in relazione al mio scarso allenamento - e dopo poco tempo ho dovuto soccombere rinunciando ad immergermi: era come avere due tavole ai piedi e soprattutto nella fase negativa lo stiramento di muscoli e tendini sul dorso dei piedi mi procurava un dolore lancinante.
Proprio quando decisi di abbandonarle in fondo al garage per acquistarne un altro paio più corte e morbide, mi venne l'idea di modificarle tentando di risolvere il principale problema che mi aveva fatto tanto soffrire: alleggerire la forte resistenza prodotta dalle pinne nella fase negativa.
Osservando attentamente quella fase della pinneggiata mi sono accorto che l'articolazione del piede disteso a fine corsa - oltre all'inclinazione della pala rispetto alla scarpetta - non erano sufficienti a posizionare la stessa pala in modo corretto rispetto all'avanzamento.
In particolare tutta la superficie di fronte alla scarpetta fino a circa metà pala si impattava con l'acqua con un'inclinazione quasi piatta mentre la seconda metà si fletteva correttamente. Questa situazione comporta una grande dispersione di energia ai fini dell'avanzamento ed uno sforzo a carico del dorso dei piedi ben superiore a quello dell'altra fase positiva ove si impegnano fasce muscolari più potenti e resistenti.
Da qui l'idea di modificare le pinne nel modo che potete vedere nelle foto. La modifica è consistita nell'aprire completamente la prima parte della pala ed applicare una seconda pala a metà della pianta del piede per coprire completamente la suddetta apertura.
Nella fase negativa grazie all'apertura passante l'acqua si impatta con la seconda pala la quale si flette per assumere la stessa inclinazione corretta della seconda parte della pala originale rimasta intatta.
Nella fase positiva la seconda pala si accorpa a quell'altra ripristinando la pala come in originale.
Alle pagg. 4-5 del seguente PDF potete leggere in dettaglio le caratteristiche delle ACTIVA (con la lettura delle altre pagg. si approfondiscono maggiori dettagli). In questo filmato You-Tube sono io stesso a provare il prototipo in piscina
Successivamente ho usato lo stesso prototipo con grande soddisfazione grazie al loro rendimento superiore per ore e ore con un affaticamento minimo perché, grazie a quelle modifiche, lo sforzo a carico del piede e delle gambe è perfettamente equilibrato e distribuito tenendo conto dell'anatomia del corpo umano.
Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e spiegazioni. GIACOMO
Decisi così di "rivestirmi" da sub rinnovando la vecchia attrezzatura con pinne maschera e boccaglio oltre ad un corpetto a mezza coscia da 3mm.
In particolare mi convinsi a scegliere le lunghe pinne Rondine Gara 3000 convinto che quella particolare durezza della pala mi avrebbe consentito di fare più strada con minori pinneggiate.
Non l'avessi mai fatto! Esse si rivelarono subito durissime - anche in relazione al mio scarso allenamento - e dopo poco tempo ho dovuto soccombere rinunciando ad immergermi: era come avere due tavole ai piedi e soprattutto nella fase negativa lo stiramento di muscoli e tendini sul dorso dei piedi mi procurava un dolore lancinante.
Proprio quando decisi di abbandonarle in fondo al garage per acquistarne un altro paio più corte e morbide, mi venne l'idea di modificarle tentando di risolvere il principale problema che mi aveva fatto tanto soffrire: alleggerire la forte resistenza prodotta dalle pinne nella fase negativa.
Osservando attentamente quella fase della pinneggiata mi sono accorto che l'articolazione del piede disteso a fine corsa - oltre all'inclinazione della pala rispetto alla scarpetta - non erano sufficienti a posizionare la stessa pala in modo corretto rispetto all'avanzamento.
In particolare tutta la superficie di fronte alla scarpetta fino a circa metà pala si impattava con l'acqua con un'inclinazione quasi piatta mentre la seconda metà si fletteva correttamente. Questa situazione comporta una grande dispersione di energia ai fini dell'avanzamento ed uno sforzo a carico del dorso dei piedi ben superiore a quello dell'altra fase positiva ove si impegnano fasce muscolari più potenti e resistenti.
Da qui l'idea di modificare le pinne nel modo che potete vedere nelle foto. La modifica è consistita nell'aprire completamente la prima parte della pala ed applicare una seconda pala a metà della pianta del piede per coprire completamente la suddetta apertura.
Nella fase negativa grazie all'apertura passante l'acqua si impatta con la seconda pala la quale si flette per assumere la stessa inclinazione corretta della seconda parte della pala originale rimasta intatta.
Nella fase positiva la seconda pala si accorpa a quell'altra ripristinando la pala come in originale.
Alle pagg. 4-5 del seguente PDF potete leggere in dettaglio le caratteristiche delle ACTIVA (con la lettura delle altre pagg. si approfondiscono maggiori dettagli). In questo filmato You-Tube sono io stesso a provare il prototipo in piscina
Successivamente ho usato lo stesso prototipo con grande soddisfazione grazie al loro rendimento superiore per ore e ore con un affaticamento minimo perché, grazie a quelle modifiche, lo sforzo a carico del piede e delle gambe è perfettamente equilibrato e distribuito tenendo conto dell'anatomia del corpo umano.
Sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e spiegazioni. GIACOMO