matassine per aguglie - fai da te
Inviato: 21 mag 2012, 22:12
Le matassine in commercio non mi hanno mai pieenamente convinto o soddisfatto per cui chiesi lumi ai miei grandi amici e maestri di pesca.
Proprio da uno di loro ebbi le dritte necessarie per farmi i meciuda in proprio, e su queste indicazioni, ho costruito il semplicissimo telaio sul quale avvolgere le matassine.
Il telaio è così semplice che non ha bisogno di nessuna spiegazione in più, tranne la raccomandazione di togliere la punta ai chiodi dove avvolgeremo il filo.
Il supporto fotografico aiuta a capire meglio. LA SCELTA DEL FILATO
Il filo da usare deve essere assolutamente di morbida seta ed i colori che rendono di più sono il giallo forte ed il rosa forte, che io chiamo Giallo sole e rosa shoking.
Nella merceria dove generalmente lo acquisto, non ho trovato i colori che desideravo e ho fatto questo servizio con colori non molto brillanti.
La marca migliore è la Bozzolo d'oro che ha una seta più morbida di altri filati.
LE CONFEZIONI
Per tenere ordinate le matassine, occorrerà conservarle separate e confezionate una ad una.
Mi sono servito del computer e di una stampante per farle un po' vivaci e se ci sono riuscito io, figuriamoci voi.
Non c'è bisogno d'altro: telaietto, filato, cartine per la confezione.
Iniziamo.
Tagliate de un rocchetto 2 metri di filato.
Il filato è composto da tre legnoli, e, con calma i legnoli vanno separati gli uni dagli altri. All’inizio sembrerà un po’ complicato, ma dopo pochissimo prenderete confidanza e l’operazione sarà facilissima.
Questi legnoli vanno annodati gli uni con gli altri e avrete così uno spezzone di sei metri.
Per annodarli io accoppio i fili e faccio due nodi semplici, tagliando poi l’eccedenza vicinissimo al nodo.
Si ferma un capo di questo lungo filo sul telaietto in legno con un pezzetto di nastro adesivo e si gira intorno ai due chiodi per formare la matassina. Si sfila la matassina dai chiodi facendo attenzione di tenerla separata con le dita, come era prima con i chiodi.
Si lega un capo prendendo tutti i fili della matassina e passandolo più volte e annodandolo almeno tre volte per sicurezza.
L’altro capo si può annodare all’eccedenza di questo oppure legare la matassina nel medesimo punto del precedente. Questo sarà il punto dove poi verrà legata la lenza.
Si mettono le matassine nella confezione. Siamo pronti.
La pesca si effettua con canne di mt 1.80 /2.10 con piccolo mulinello, un 2000, caricato con nylon 0,18/0,20.
Il terminale in f.carbon 0,14/0,16 di lunghezza di circa 8/10 metri.
Tra il nylon ed il terminale si pone una girella micro, che deve passare dagli anelli.
In fondo al f. carbon si lega la matassina direttamente.
L’azione di pesca è semplicissima.
Con la barca che procede a due nodi, due e mezzo, si appoggia la matassina sull’acqua, a causa della sua resistenza il mulinello comincerà a cedere filo, naturalmente ad archetto aperto.
Quando ne abbiamo dato trenta metri è sufficiente, se sono sospettose a volte bisogna cederne anche 40.
Si mette la canna nel portacanne e si tara il mulinello in modo tale che quando l’aguglia rimane impigliata nella matassina la frizione ci avverta.
Il recupero va fatto lentamente stringendo un po’ la frizione quando è il caso.
Se usate l’aguglia per esca viva, dovrete avere un secchio pieno di acqua a disposizione e quando arriva in barca va messa nel secchio per poi, con una trazione liberarla dalla matassina e metterla nella vasca del vivo.
Si ricala la matassina e la pesca continua.
Con due canne possiamo usare i due colori e vedere qual è il più gradito per uniformarsi.
Che altro dire, se non: in becco all’aguglia.
Proprio da uno di loro ebbi le dritte necessarie per farmi i meciuda in proprio, e su queste indicazioni, ho costruito il semplicissimo telaio sul quale avvolgere le matassine.
Il telaio è così semplice che non ha bisogno di nessuna spiegazione in più, tranne la raccomandazione di togliere la punta ai chiodi dove avvolgeremo il filo.
Il supporto fotografico aiuta a capire meglio. LA SCELTA DEL FILATO
Il filo da usare deve essere assolutamente di morbida seta ed i colori che rendono di più sono il giallo forte ed il rosa forte, che io chiamo Giallo sole e rosa shoking.
Nella merceria dove generalmente lo acquisto, non ho trovato i colori che desideravo e ho fatto questo servizio con colori non molto brillanti.
La marca migliore è la Bozzolo d'oro che ha una seta più morbida di altri filati.
LE CONFEZIONI
Per tenere ordinate le matassine, occorrerà conservarle separate e confezionate una ad una.
Mi sono servito del computer e di una stampante per farle un po' vivaci e se ci sono riuscito io, figuriamoci voi.
Non c'è bisogno d'altro: telaietto, filato, cartine per la confezione.
Iniziamo.
Tagliate de un rocchetto 2 metri di filato.
Il filato è composto da tre legnoli, e, con calma i legnoli vanno separati gli uni dagli altri. All’inizio sembrerà un po’ complicato, ma dopo pochissimo prenderete confidanza e l’operazione sarà facilissima.
Questi legnoli vanno annodati gli uni con gli altri e avrete così uno spezzone di sei metri.
Per annodarli io accoppio i fili e faccio due nodi semplici, tagliando poi l’eccedenza vicinissimo al nodo.
Si ferma un capo di questo lungo filo sul telaietto in legno con un pezzetto di nastro adesivo e si gira intorno ai due chiodi per formare la matassina. Si sfila la matassina dai chiodi facendo attenzione di tenerla separata con le dita, come era prima con i chiodi.
Si lega un capo prendendo tutti i fili della matassina e passandolo più volte e annodandolo almeno tre volte per sicurezza.
L’altro capo si può annodare all’eccedenza di questo oppure legare la matassina nel medesimo punto del precedente. Questo sarà il punto dove poi verrà legata la lenza.
Si mettono le matassine nella confezione. Siamo pronti.
La pesca si effettua con canne di mt 1.80 /2.10 con piccolo mulinello, un 2000, caricato con nylon 0,18/0,20.
Il terminale in f.carbon 0,14/0,16 di lunghezza di circa 8/10 metri.
Tra il nylon ed il terminale si pone una girella micro, che deve passare dagli anelli.
In fondo al f. carbon si lega la matassina direttamente.
L’azione di pesca è semplicissima.
Con la barca che procede a due nodi, due e mezzo, si appoggia la matassina sull’acqua, a causa della sua resistenza il mulinello comincerà a cedere filo, naturalmente ad archetto aperto.
Quando ne abbiamo dato trenta metri è sufficiente, se sono sospettose a volte bisogna cederne anche 40.
Si mette la canna nel portacanne e si tara il mulinello in modo tale che quando l’aguglia rimane impigliata nella matassina la frizione ci avverta.
Il recupero va fatto lentamente stringendo un po’ la frizione quando è il caso.
Se usate l’aguglia per esca viva, dovrete avere un secchio pieno di acqua a disposizione e quando arriva in barca va messa nel secchio per poi, con una trazione liberarla dalla matassina e metterla nella vasca del vivo.
Si ricala la matassina e la pesca continua.
Con due canne possiamo usare i due colori e vedere qual è il più gradito per uniformarsi.
Che altro dire, se non: in becco all’aguglia.