Passione Nautica ®

Indispensabile ed insostituibile in mille occasioni, ideato per il drifting leggero ma usato anche per il bolentino di medio fondale, questo attrezzo ci consente di far giungere la nostra pastura sul fondo, concentrandola in un'area limitata.
Si trova nei negozi di articoli da pesca, ma avendo qualche ora di tempo, con pochi spiccioli, riusciamo facilmente a fabbricarcelo da soli.
Bastano pochissimi attrezzi ed un minimo di manualità e costruiremo un oggetto che, se ben usato, cambia molte volte l'esito di una pescata.
Se vi interessa, perchè solo di questo parleremo, ho illustrato minuziosamente tutte le fasi di lavorazione. Non penso ci sia bisogno di nessun commento. La punta utilizzata per i fori è di mm. 4,5
Sono a disposizione per chiarimenti qualora le immagini fossero insufficienti

NONNO

Non ho parole.
Sei mitico!

Ancora non riesco a crederlo,sei unico Nonno Bruno

Bruno ormai, non stupisce piu'....... la colpa e' sua che ci ha viziati troppo!!!

Non capisco come avviene lo sgancio, puoi esplicitare? Grazie.

Certo Zorro, volentieri.
La catena agganciata alla linguetta leggermente inclinta e fessurata a " V " mette in tensione la molla.
Il pasturatore viene calato sul fondo, tramite una cimetta annodata alla catena, fino ad incontrarlo e successivamente sollevato qualche metro.
A questo punto si da uno strappo violento alla cimetta, la catena scivolerà dalla fessura e libererà i coperchi che si apriranno liberando la pastura.

bruno21 ha scritto:Certo Zorro, volentieri.
La catena agganciata alla linguetta leggermente inclinta e fessurata a " V " mette in tensione la molla.
Il pasturatore viene calato sul fondo, tramite una cimetta annodata alla catena, fino ad incontrarlo e successivamente sollevato qualche metro.
A questo punto si da uno strappo violento alla cimetta, la catena scivolerà dalla fessura e libererà i coperchi che si apriranno liberando la pastura.

Archimede Pitagorico...........Chi era costui ????? Gia'...chi era costui?.... ..............................................................Bruno, niente niente sei un alieno??

Ragazzi, vi ringrazio delle belle parole e degli apprezzamenti che mi riempiono d'orgoglio.
Voglio però precisare che ho solo semplificato la costruzione di un attrezzo che non ho inventato io.
In questo modo ogni pescatore del forum, se vuole, può realizzarlo: funziona perfettamente, lo garantisco al limone, e costa una sciocchezza.
Volendo si può verniciare finite le lavorazioni, prima di assemblarlo e montare la molla, viene un chicco.

Spigami anche come va usato e con cosa la fai arrivare sul fondo...

io ce lo da circa 2 anni mi trovo da dio pero lo fatto tondo a tubo in acciaio inox perche e di vitale importanza il peso seno si va a pasturare a 10 mt di distanza dalla barca bella la semplificazione quadra bravo bruno

coma66 ha scritto:Spigami anche come va usato e con cosa la fai arrivare sul fondo...

Ti ringrazio della domanda che mi da l'occasione per spiegare il funzionamento.
All'ultimo anello della catena del pasturatore, si lega una cimetta da 3 0 4 mm. (mai nylon o peggio multifibre ci si potrebbe ferire)
La cimetta si tiene avvolta in un vecchio rullo portanylon di quelli da 700 o 1000 metri, oppure avvolta su un telaio di sughero.
Questa cima dovrà essere lunga a sufficienza per far arrivare il nostro pasturatore sul fondo.
Si riempie il pasturature della pastura preparata in precedenza (pane, crusca, sarde, pastura a base di formaggi ecc).
Il modo corretto per riempirlo senza sporcare la barca è il seguente.
Si mette il pasturatore nel secchio dove abbiamo preparato la pastura, con la parte inferiore che appoggia sul fondo.
Si riempie.
Si chiude il coperchio superiore tramite la catena.
Si solleva il secchio e si mette fuoribordo.
Si solleva il pasturatore e si depone in acqua, avendo avuto cura in precedenza di legare la cimetta su una bitta o altro, cosicchè il pasturatore rimane appeso senza scendere.
Si fa calare sul fondo tramite la cimetta.
Raggiunto il fondo, si solleva qualche metro e si dà uno strappo violento.
Il pasturatore si aprirà sui due lati, liberando la nostra pastura che si depositerà sul fondo attirando i pesci che sono nelle vicinanze.
L'operazione va ripetuta ad intervalli, perchè comunque a causa delle correnti, lentamente la pastura si disperderà e con essa i nostri fratelli pinnuti.

@ Stefanino, le due guance di piatto 80x10 che andranno fissate o incollate ai lati del pasturatore servono appunto per appesantirlo, perchè come hai detto tu, la corrente lo farebbe allontanare.
Non l'ho costruito in acciaio inox perchè l'alluminio si lavora meglio.

immaginavo ma e' per stuzzicarti

Stefanino ha scritto:immaginavo ma e' per stuzzicarti

@ bruno:

Hai ragione, è tutto molto semplice e logico, sono io che quando penso alla pesca penso di farlo dalla riva.......

Tutto chiarissimo......

però hai fatto 30, fai 35 e poi quando avrai finito ci devi dire pure come cucinare delle pastura di prim'ordine......le ricette dello chef....

coma66 ha scritto:@ bruno:

Hai ragione, è tutto molto semplice e logico, sono io che quando penso alla pesca penso di farlo dalla riva.......

Tutto chiarissimo......

però hai fatto 30, fai 35 e poi quando avrai finito ci devi dire pure come cucinare delle pastura di prim'ordine......le ricette dello chef....

Massimo, sei unico.
Te lo racconto molto volentieri, anche se so bene che non ne farai uso, forse però interesserà ad altri, che, magari, sbottonandosi un po' ci sveleranno i loro segreti.
I tipi di pasturazione variano con il variare delle prede che intendo insidiare.
La più comune è quella mirata a far giungere a tiro di canna i pesci che vivono in prossimità del fondo: pagelli, dentici, saraghi, tanute, orate.
La base della pastura è la sarda, questo importantissimo cupleide ricco di acutissimi aromi e oli è spesso l'ingrediente principale dei nostri richiami odorosi.
La sarda tagliata a piccoli pezzi sarebbe già sufficiente anche da sola a garantire una validissima pasturazione, ma per me non è sufficiente.
Pensiamo per un momento, cosa succede la sotto al momento dello sgancio.
I pezzi di sarda ondeggeranno un po' sulla corrente per poi depositarsi sul fondo e li restare in attesa di essere mangiati.
Se seguite un momento il mio ragionemento, vi accorgerete che aggiungendo alcuni ingredienti miglioreremo di molto la potenzialità del nostro richiamo.
Io mi comporto così.
Taglio a pezzi piccoli le sarde dentro ad un secchio dove avevo messo un po' di acqua di mare.
E' obbligo usare i guanti usa e getta quando facciamo queste operazioni, per non ritrovarsi a puzzare di sarda per giorni.
Finito di tagliare le sarde, usando entrambe le mani, le strizzo un po' in modo che l'acqua si insaporsca, a quel punto aggiungo del pane grattato e della crusca, 50% e 50% già preparata mescolata a casa, giro tutto in modo da rendere la pastura omogenea, carico il pasturatore e lo calo sul fondo.
Lo rialzo per sei sette metri e apro.
I tre ingredienti di diverso peso e consistenza scenderanno verso il fondo in tempi diversi ampliando l'area di ricerca del pesce che una volta resosi conto che li vicino c'è da mangiare si metterà subito alla ricerca dei saporiti bocconi.