prima ricciola 2005
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prima ricciola 2005
Sabato mattina sveglia alle 4,45 per la consueta uscita a traina, ma, mentre mi sto vestendo, mi accorgo che fuori sta lampeggiando e infatti, subito dopo, si ode il fragore dei tuoni a ripetizione. Pazienza, torno a dormire. Mi risveglio alle 7,30, guardo fuori e non piove più, il cielo non è dei migliori e c‚Äôè un po‚Äô di vento, decido comunque di uscire a pesca, anche perchè© se resto a casa corro il rischio che mia moglie mi trovi qualcosa da fare. Venerd?¨ sera, appena arrivato da Milano, un amico mi aveva detto che il mare era stato mosso tutta la settimana, e anche per il week end non sarebbe migliorato, ed infatti appena fuori dal Magra trovo mare mosso, molto vento e onda lunga. Non c‚Äôè problema, ho pescato anche in situazioni peggiori, quindi gi‡? la manetta e mi dirigo nel posto dove abitualmente mi procuro i sugarelli da usare come esca. Non vado più di 14 ‚Äì 15 nodi per evitare di sbattere con violenza, ma, malgrado ci??, il tergicristallo fatica a pulirmi il vetro per le secchiate d‚Äôacqua che ricevo ad ogni onda. Arrivato sul posto calo il sabiki e, nonostante sia difficile mantenere l‚Äôequilibrio nel pozzetto a causa delle onde, sembra quasi che i sugarelli facciano a gara per abboccare tant‚Äôè che in neanche un quarto d'ora ne ho gi‡† in vasca una trentina : tre sono belli grossi, sui 22 ‚Äì 23 cm, gli altri abbastanza piccoli, sui 12 ‚Äì 13 cm, comunque sono quelli che vanno meglio per i pesci serra, in quanto se l‚Äôesca è troppo voluminosa, quando abboccano te la tagliano in due evitando molto spesso gli ami, invece se è piccolina è più facile l‚Äôallamata. Fatto il pieno di esche il programma è il solito, pesca fuori dal golfo alla ricerca di dentici o ricciole e, se non si vede nulla, rientro nel golfo in zona riparata dal vento alla ricerca di pesci serra. Esco dal golfo passando nel canale tra l‚Äôisola Palmaria e Portovenere, poi svolto a destra e vado verso lo scoglio Ferale. Preparo le canne, innesco due dei sugarelli più grossi e faccio fare alla barca un dietro front, in modo da avere il vento di poppa, li calo come sempre uno a fondo ed uno a mezz‚Äôacqua, e procedo verso la Palmaria. Cos?¨ facendo ho il vento che mi spinge e l‚Äôunica cosa a cui devo prestare attenzione è di non superare la velocit‡† di 1 nodo, altrimenti i sugarelli ruotano su se stessi e non si vedono abboccate. Nel frattempo il cielo si è aperto, il sole comincia a scottare e si è fatta proprio una bella giornata, l‚Äôacqua è un po‚Äô velata, cosa normalissima dato che il mare è mosso ormai da una settimana, e, procedendo pianissimo e col vento a favore l‚Äôonda lunga non è neanche poi tanto fastidiosa. Ho appena finito di mangiarmi il panino e sto pensando che, visto che finora di abboccate nemmeno l‚Äôombra, forse è ora di rientrare nel golfo e provare a insidiare i pesci serra quando, senza il minimo preavviso, parte la canna a mezz‚Äôacqua : il cicalino urla ininterrottamente ed io, incredulo per la violenza della partenza, sfilo la canna dal portacanna e ferro con decisione due volte, porto la leva della frizione sullo strike e cerco di recuperare filo, ma il pesce sembra neanche accorgersene e prosegue imperterrito la sua fuga. Finalmente si ferma per riprendere fiato ed io riesco a recuperare un po‚Äô di filo, ma subito riparte in una seconda fuga e si riprende tutto il filo che ho riavvolto e forse anche di più, nel frattempo provo ad indovinare di che pesce si tratti e, visto che punta deciso verso il fondo penso che sia o un grosso dentice o una ricciola. I minuti passano ed il tira e molla continua e, sebbene abbia piena fiducia nei miei nodi e nel mio terminale in fluorocarbon doppiato negli ultimi 40 cm, il protrarsi del combattimento comincia un po‚Äô a preoccuparmi : è molto raro in queste zone allamare un bel pesce e sarebbe un vero peccato perderlo, perci?? comincio a forzare un pochino il recupero e riesco cosÏ a guadagnare un po‚Äô di filo. Adesso sono quasi certo che si tratti di una ricciola, tira troppo per essere un dentice, e soprattutto sta troppo piantata sul fondo e non riesco ad alzarla. Mi viene in mente che la sera si è organizzata la solita grigliata in darsena, e se rientrassi con una bella ricciola farei un gran bel figurone, ma subito cerco di scacciare il pensiero perchè© pensare di cucinare il pesce che ancora nuota porta una grandissima sfiga. Comincio a pompare e finalmente riesco ad alzarla dal fondo, quando mi accorgo che una grossa barca a vela è sulla mia destra ad una ventina di metri, e c‚Äôè tutto l‚Äôequipaggio, una dozzina di persone, che mi sta guardando in silenzio, qualcuno addirittura mi sta fotografando! Chiss?† da quanti minuti è l?¨, io nella tensione del combattimento non me ne sono neanche accorto. Continuo inesorabilmente a pompare e a guadagnare metri di filo, finalmente arrivo a sganciare il piombo guardiano, le testate della ricciola sono ancora potenti ma meno decise, la sto lentamente portando a galla, finalmente ne intravedo la sagoma argentea nella scia della barca, cerca ancora di fare degli scarti laterali e liberarsi dall‚Äôamo ma ormai è esausta, ha esaurito le sue ultime energie e si lascia scivolare vicino alla fiancata. Un colpo di raffio, la sollevo dall‚Äôacqua e la metto nel pozzetto : sento un coro di grida e di applausi dalla barca a vela (mi ero quasi scordato di loro), mi chiedono di sollevarla per fotografarla ed io, per accontentarli, obbedisco, poi loro riprendono la loro strada ed io guardo la ricciola nel pozzetto che, ormai esausta, sta morendo : è bellissima, color argento con sfumature bronzo/dorate sui fianchi, dorso scuro e ventre bianchissimo, occhi grandi e bocca enorme, secondo me il predatore più bello ed elegante dei nostri mari. Guardo l‚Äôorologio e mi rendo conto che il combattimento è durato solo 11 minuti, che però a me sono sembrati più di mezzora! E‚Äô stata una splendida avversaria che mi ha tenuto col fiato sospeso fino all‚Äôultimo istante e adesso vederla morire nel pozzetto, anche se può sembrare assurdo, un po‚Äô mi dispiace. Mi chino per toglierle l‚Äôamo di bocca e scopro che è allamata all‚Äôangolo della bocca con l‚Äôamo trainante, il più piccolo dei due ami, il quale, essendo montato scorrevole sul terminale per adattarsi alla lunghezza dell‚Äôesca a disposizione, dopo l‚Äôabboccata è scivolato sulla doppiatura e si è fermato contro al nodo dell‚Äôamo ferrante. A questo punto, pur sapendo che le ricciole cacciano in branco e pur avendo ancora molte esche a disposizione, con un pesce cosÏ a pagliolo ritengo sia giusto smettere di pescare, perci?? recupero l‚Äôaltra canna, libero tutti i sugarelli e rientro in darsena, completamente appagato dall‚Äôesito della giornata. In darsena l‚Äôho pesata ed è risultata Kg 9,350, niente di eccezionale per una ricciola, comunque un gran bel pesce per le acque dove è stata pescata. Come previsto è finita sulla griglia la sera stessa ed ha avuto un enorme successo, e, nonostante le oltre 40 persone presenti ed i numerosi bis, con gli avanzi abbiamo fatto gli spaghetti la domenica a mezzogiorno per altre 16 persone e tutti ci siamo leccati i baffi.
Bella Roberto, e bella anche la descrizione della battaglia; mi sembrava di essere li con te a vivere con te questa bellissima emozione.
Al GURU della pesca osanniamo lodi e diamo onori
Spero quest'anno (se avremo l'opportunit‡† di uscire a pesca insieme) di poter vivere un'esperienza cosÏ bella con te.
Ciao amico e come dicono in Romagna
FATTI, NON PUGNETTE!!!
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- Vinicius
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Si il pesce è lo stesso : nella prima foto è ancora vivo nel pozzetto, nella seconda sono in darsena circa 1 ora dopo.peppemar ha scritto:Bravo, bel racconto e bella cattura, ti volevo fare 2 domande ... : Le foto ritraggono lo stesso pesce ??? , nella seconda foto si vede una parte del pozzetto del faeton che non riconosco , potresti spiegarmi quale parte e' e cos'e' quel pozzetto d'ispezione aperto con quel tubo in acciaio che fuoriesce.
Nella seconda foto il pozzetto è ritratto verso poppa, e, avendo il motore con linea d'asse, quello che vedi aperto è l'ispezione del perno del timone.
Chiudendo la saracinesca della mandata olio dell'idroguida si può timonare direttamente da poppa, cosa di enorme aiuto per riuscire a mantenerti in rotta alla velocit‡† di un nodo con vento e/o mare mosso, e, inoltre, hai il vantaggio di non perdere mai di vista le canne, mentre dal posto di guida dopo un p?? ti viene il torcicollo. Ti allego una foto che chiarisce meglio quanto sopra.
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- Vinicius
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No, lui ha un modellino in scala ridotta...Nico ha scritto:azzz. Peppe non conosci i Faeton?peppemar ha scritto:MINKIA il 780 con la linea d'asse ............ ci deve essere un pozzetto che si puo' giocare a ping pong !!!!!!!!!!!!!!!
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- Vinicius
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Allora quando il tempo si sistema aspetto un invito da te e da peppe per i banchi... Diciamo primi di agosto, che ancora io NON sono in vacanza...claudiopal ha scritto:VINICIUS ha scritto:Claudio, sei in vacanza e ancora 'na preda decente non ce l'hai fatta vedere...
Vinicius non me ne parlare abbiamo avuto 10 giorni di maestrale forza 4 e di conseguenza niente pesca e niente mare.
Anche se l'ultima pescata che abbiamo fatto ci siamo divertiti con una quindicina di Merluzzi,4 spatole MOSTRUOSE,e gallinelle.....come vedi qualcosa la prendiamo ugualmente!
E adessso aspettiamo un p?? di mare olio e un p?? di alta pressione per andare sui banchi e prendere un p?? di dentici e cernie!
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