Emozionante Light Drifting.
Inviato: 12 apr 2013, 21:14
Stavo mettendo a scongelare ancora qualche manciata di sarde nel secchio, prelevandole dalla cassa ancora ben intirizzite, quando mi accorsi che il voluminoso galleggiante di colore rosso acceso, era scomparso dalla superficie.
Istintivamente l’occhio corse subito alla vetta della canna e vidi che era molto piegata, proprio in quel momento, il mulinello cominciò a fare il suo dovere e cedere filo, avvertendomi con la sua cantilena gracchiante che per un pescatore è musica sublime, altro che Mozart.
Non passarono che pochi secondi ed ero già lì, con la canna in mano, sfilata dal suo cilindro ad assecondare la fuga della mia preda.
Ecco il momento magico, quello dell’abboccata, il momento più bello che un pescatore che si rispetti possa vivere.
Successivamente c’è la lotta con il tuo avversario, la vittoria o la sconfitta, ma è niente in paragone.
L’abboccata è il risultato di tutta la tua preparazione, non hai lasciato niente al caso, hai fatto tutto meticolosamente, ci hai messo molto di te stesso e delle tue conoscenze, hai anche voluto modificare qualcosa che a tuo parere poteva migliorare in qualche modo quello che avevi letto e ti avevano detto, ed il risultato eccolo lì.
Il galleggiante è affondato trascinato dal pesce che tentavi di catturare e sei già felice, il tuo amico si dibatte in fondo alla lenza e ora sta alla tua capacità di vincerlo.
Durante la settimana nei sogni l’hai visto affondare mille volte, ma ora è reale, bravo, bravissimo, superbravo, ce l’hai fatta, l’hai fatto abboccare.
Questa pesca è molto semplice da praticare, però, come ho già detto mille volte e non mi stancherò mai di ripeterlo, ha bisogno di un’attrezzatura dedicata.
Lasciatemi fare una considerazione in proposito e traetene voi le conclusioni.
Pescare con la barca non è certamente una pesca, diciamo, molto economica, dagli scogli costerebbe meno, per cui, chi la pratica, suppongo possa spendere qualche soldo nell’attrezzatura.
Se mi avete letto in precedenza, avrete capito che io sono molto attento nel fare gli acquisti, però, quando vado a pescare non deve mancarmi neppure il latte di gallina, altrimenti preferisco starmene a casa.
Beato chi può stare dietro alle novità, io mi accontento di pescare con attrezzi, magari un po’ retrò, acquistati anni fa, però ancora validi.
Lo so bene che quelli di ultima generazione hanno tre marce in più, però a meno di rotture o guasti, la mia attrezzatura non la cambio.
Per esempio quando acquistai gli attrezzi per questa pesca, li pagai in lire e sono tutt’ora validissimi.
Non mi ricordo esattamente ma tra canne, mulinelli e nylon non spesi 400 mila lire (200 euro)
Fatta questa premessa passiamo alla descrizione del necessario.
LA CANNA considerate che per questa pesca avremo a che fare con pesci di taglia abbastanza grande, il peso medio si aggira intorno ai due chili, ma quattro chili sono comunissimi e i più grossi superano i sei, ragion per cui la canna deve essere robusta, ben anellata e con un cimino robusto.
In commercio c'è una scelta vastissima di queste canne che normalmente vengono appunto chiamate da Light oppure Palamita.
La lunghezza andrà dai quattro metri ai quattro metri e mezzo per due ragioni, la prima è legata alla lunghezza del terminale, che è sui tre metri e la seconda sulla possibilità di giostrare meglio il pesce tenendo la lenza ben lontana dalla barca.
Il portamulinello sarebbe meglio fosse del tipo a vite, più sicuro degli altri a slitta.
IL MULINELLO
Importantissimo in questa pesca è la frizione, qui non si può andare sul grossolano, fortunatamente ci aiuta la taglia di questo attrezzo che deve essere come minimo un 6.000.
La grande superficie di attrito del disco normalmente fa si che la frizione possa lavorare correttamente ed essere pertanto tarata con precisione.
In questi modelli, normalmente, il pomello di taratura è posizionato sopra la bobina, ma facilmente ruotabile nei due sensi ed è facilissima la sua regolazione.
Naturalmente le marche Shimano e Daiwa sono sicuramente le più affidabili, ma guarda caso molto costose.
Se avete la possibilità di comprare uno di questi marchi potete stare tranquilli della loro affidabilità, se il prezzo vi sembra eccessivo come è apparso al sottoscritto, ho ripiegato su marchi molto più economici, con prezzi meno della metà e con un funzionamento perfetto.
Sono diversi anni che li ho, e, basta sciacquarli con acqua dolce ed irrorarli con il silicone spray dopo la pesca per averli sempre efficienti come nuovi.
Accertatevi anche che l’imbobinamento sia a spire incrociate, difficilmente fare imparruccamenti.
Se volete provare l’efficienza della frizione, dovrete farlo quando avrete riempito la bobina ed innestato sulla canna, le prove che facciamo con il mulinello in mano, ruotando la bobina e stringendo la frizione serve a ben poco.
Il riempimento andrà fatto con il nylon, mi raccomando il multifibre per questa pesca non va assolutamente bene.
Per il diametro potrete scegliere in base ai pesci cui la vostra azione di pesca è rivolta e conseguentemente il diametro del terminale.
Io non pesco mai con terminali oltre lo 0,35, per cui carico il mulinello con nylon dello 0,40.
Come caricare correttamente il mulinello l’ho descritto molte volte ma voglio ripeterlo per i nuovi lettori.
Si innesta il mulinello sulla canna, va bene anche se usiamo una canna più corta se l’avete a disposizione e soprattutto se il piede del mulinello entra nel portamulinello.
Comunque, si prende il nylon e si fa passare alla rovescia da tutti gli anelli iniziando dall’apicale.
Si lega il nylon al torsolo della bobina del mulinello.
Si mette il rocchetto di nylon in un secchio di acqua perché cedendo filo in questo modo elimina tutte le torsioni del confezionamento.
Si carica il mulinello girando la manovella con la destra mentre si fa scorrere il nylon tra il pollice e l’indice della mano sinistra (per i mancini tutto all’incontrario).
Il mulinello è caricato quando il nylon arriva a 2 / 3 mm. Dal bordo.
Continua
Istintivamente l’occhio corse subito alla vetta della canna e vidi che era molto piegata, proprio in quel momento, il mulinello cominciò a fare il suo dovere e cedere filo, avvertendomi con la sua cantilena gracchiante che per un pescatore è musica sublime, altro che Mozart.
Non passarono che pochi secondi ed ero già lì, con la canna in mano, sfilata dal suo cilindro ad assecondare la fuga della mia preda.
Ecco il momento magico, quello dell’abboccata, il momento più bello che un pescatore che si rispetti possa vivere.
Successivamente c’è la lotta con il tuo avversario, la vittoria o la sconfitta, ma è niente in paragone.
L’abboccata è il risultato di tutta la tua preparazione, non hai lasciato niente al caso, hai fatto tutto meticolosamente, ci hai messo molto di te stesso e delle tue conoscenze, hai anche voluto modificare qualcosa che a tuo parere poteva migliorare in qualche modo quello che avevi letto e ti avevano detto, ed il risultato eccolo lì.
Il galleggiante è affondato trascinato dal pesce che tentavi di catturare e sei già felice, il tuo amico si dibatte in fondo alla lenza e ora sta alla tua capacità di vincerlo.
Durante la settimana nei sogni l’hai visto affondare mille volte, ma ora è reale, bravo, bravissimo, superbravo, ce l’hai fatta, l’hai fatto abboccare.
Questa pesca è molto semplice da praticare, però, come ho già detto mille volte e non mi stancherò mai di ripeterlo, ha bisogno di un’attrezzatura dedicata.
Lasciatemi fare una considerazione in proposito e traetene voi le conclusioni.
Pescare con la barca non è certamente una pesca, diciamo, molto economica, dagli scogli costerebbe meno, per cui, chi la pratica, suppongo possa spendere qualche soldo nell’attrezzatura.
Se mi avete letto in precedenza, avrete capito che io sono molto attento nel fare gli acquisti, però, quando vado a pescare non deve mancarmi neppure il latte di gallina, altrimenti preferisco starmene a casa.
Beato chi può stare dietro alle novità, io mi accontento di pescare con attrezzi, magari un po’ retrò, acquistati anni fa, però ancora validi.
Lo so bene che quelli di ultima generazione hanno tre marce in più, però a meno di rotture o guasti, la mia attrezzatura non la cambio.
Per esempio quando acquistai gli attrezzi per questa pesca, li pagai in lire e sono tutt’ora validissimi.
Non mi ricordo esattamente ma tra canne, mulinelli e nylon non spesi 400 mila lire (200 euro)
Fatta questa premessa passiamo alla descrizione del necessario.
LA CANNA considerate che per questa pesca avremo a che fare con pesci di taglia abbastanza grande, il peso medio si aggira intorno ai due chili, ma quattro chili sono comunissimi e i più grossi superano i sei, ragion per cui la canna deve essere robusta, ben anellata e con un cimino robusto.
In commercio c'è una scelta vastissima di queste canne che normalmente vengono appunto chiamate da Light oppure Palamita.
La lunghezza andrà dai quattro metri ai quattro metri e mezzo per due ragioni, la prima è legata alla lunghezza del terminale, che è sui tre metri e la seconda sulla possibilità di giostrare meglio il pesce tenendo la lenza ben lontana dalla barca.
Il portamulinello sarebbe meglio fosse del tipo a vite, più sicuro degli altri a slitta.
IL MULINELLO
Importantissimo in questa pesca è la frizione, qui non si può andare sul grossolano, fortunatamente ci aiuta la taglia di questo attrezzo che deve essere come minimo un 6.000.
La grande superficie di attrito del disco normalmente fa si che la frizione possa lavorare correttamente ed essere pertanto tarata con precisione.
In questi modelli, normalmente, il pomello di taratura è posizionato sopra la bobina, ma facilmente ruotabile nei due sensi ed è facilissima la sua regolazione.
Naturalmente le marche Shimano e Daiwa sono sicuramente le più affidabili, ma guarda caso molto costose.
Se avete la possibilità di comprare uno di questi marchi potete stare tranquilli della loro affidabilità, se il prezzo vi sembra eccessivo come è apparso al sottoscritto, ho ripiegato su marchi molto più economici, con prezzi meno della metà e con un funzionamento perfetto.
Sono diversi anni che li ho, e, basta sciacquarli con acqua dolce ed irrorarli con il silicone spray dopo la pesca per averli sempre efficienti come nuovi.
Accertatevi anche che l’imbobinamento sia a spire incrociate, difficilmente fare imparruccamenti.
Se volete provare l’efficienza della frizione, dovrete farlo quando avrete riempito la bobina ed innestato sulla canna, le prove che facciamo con il mulinello in mano, ruotando la bobina e stringendo la frizione serve a ben poco.
Il riempimento andrà fatto con il nylon, mi raccomando il multifibre per questa pesca non va assolutamente bene.
Per il diametro potrete scegliere in base ai pesci cui la vostra azione di pesca è rivolta e conseguentemente il diametro del terminale.
Io non pesco mai con terminali oltre lo 0,35, per cui carico il mulinello con nylon dello 0,40.
Come caricare correttamente il mulinello l’ho descritto molte volte ma voglio ripeterlo per i nuovi lettori.
Si innesta il mulinello sulla canna, va bene anche se usiamo una canna più corta se l’avete a disposizione e soprattutto se il piede del mulinello entra nel portamulinello.
Comunque, si prende il nylon e si fa passare alla rovescia da tutti gli anelli iniziando dall’apicale.
Si lega il nylon al torsolo della bobina del mulinello.
Si mette il rocchetto di nylon in un secchio di acqua perché cedendo filo in questo modo elimina tutte le torsioni del confezionamento.
Si carica il mulinello girando la manovella con la destra mentre si fa scorrere il nylon tra il pollice e l’indice della mano sinistra (per i mancini tutto all’incontrario).
Il mulinello è caricato quando il nylon arriva a 2 / 3 mm. Dal bordo.
Continua