vecchie riviste e libri di pesca in mare
Inviato: 14 apr 2012, 23:35
Sicuramente l'argomento sarà poco interessante per la maggior parte dei lettori in quanto sono la storia e l'evoluzione della pesca in mare, e, parallelamente la storia e l'evoluzione della nautica e delle strumentazioni di bordo, legate in parte, ma solo in parte, appunto, alla pesca.
Da diversi anni le riviste di pesca, pubblicavano in maniera promiscua articoli e tecniche dedicate alla pesca in acque dolci, mescolandole con articoli dedicati alla pesca in mare.
Solo nel 1985, nel mese di febbraio, finalmente, la casa editrice EDAI pubblicò la prima rivista dedicata completamente al mare intitolandola semplicemente: Pesca in Mare. La rivista, che aveva una piccola tiratura, andò subito a ruba e solo dopo pochi giorni era già introvabile nelle edicole.
La redazione era composta per lo più da pescatori toscani di Livorno e Piombino (Giannini e Martelli) e un romano Doc. l'avvocato Fabrizio Bonanni, sotto la direzione del toscanissimo Alessandro Magrini.
Come si può vedere dalla copertina, la rivista era stata pensata per tutta la fascia dei pescatori sportivi dell'epoca, dando però risalto ad un tipo di pesca semiprofessionistica quale il palamito.
E proprio a questo attrezzo sono dedicate diverse pagine, sicuramente dovute al fatto che con questa tecnica si potevano fare cospicui carnieri.
Bonanni e Giannini invece penso siano stati i precursori della pesca a traina, e quasi tutti i loro articoli si basavano e trattavano questa tecnica.
La barca che compariva in copertina sulla quale Bonanni salpava un pesce serra è il mitico Calafuria 7 dei cantieri Catarsi di Cecina.
La primissima reclam pubblicata è della ditta DAM che presentava i suoi sottilissimi Nylon che avevano la prerogativa di avere un limitatissimo allungamento sotto trazione, la DAM aveva già capito tutto all’epoca.
I fili erano presentati a fianco della foto di una “signora” occultata in parte da veli, e, l’unico indumento indossato dalla modella erano le scarpe con il tacco a spillo. L’attinenza con i fili e mulinelli non sono mai riuscito a capirla, certo è che sicuramente questa reclam non passava inosservata.
Le prime barche reclamizzate erano invece dei cantieri POLYFORM ed in particolare due modelli: la 6,20 x 2,50 e la 7,20 x 2,50. Questa volta ad attrarre l’attenzione era un bel tonno rosso messo a bella posta al centro pagina.
Il primo vero articolo era dedicato non alla pesca bensì all’acquisto della prima barca, con il titolo: Come scegliere la prima piccola barca.
Il primo reportage sulla pesca era invece dedicato alla pesca in Adriatico, Marcello Scrocco spiegava in quattro pagine come si pescavano le mormore dalla barca. L’articolo successivo di pesca, invece era nazional popolare: pesca alle boghe .
Seguiva poi una vasta documentazione fotografica di Bonanni sulla pesca a traina al pesce serra che si ricollegava alla copertina della rivista. Giannini invece parlava degli scandagli di allora e delle loro funzioni. Una pagina era destinata alla cucina e gli scampi al brandy presentati dallo chef Alessandro Lasagni riscossero un grande successo, tanto che si cominciarono a trovare anche nei ristoranti della zona. Poi nodi, altre reclam, tecniche da riva, la pagina delle catture completavano il primo numero. Proprio l’ultima pagina intitolata MERCATO era dedicata ad alcuni annunci tra i quali spiccavano: Calafuria 98 con due diesel da 165 hp a Lire 68.000.000 ed un Calafuria 6 monomotore a Lire 21.000.000 una barca seminuova di 5 metri con motore da 25 cavalli costava circa 4.000.000.
Solo dopo quattro anni comparve sul mercato un’altra rivista dedicata unicamente alla pesca in mare con annessi e connessi.
A cura dell’editoriale Olimpia apparve la concorrente di Pesca in Mare con il nome di Pescare Mare. Inizialmente questa rivista veniva stampata con frequenza trimestrale, dividendo la rivista in quattro stagioni, il primo numero che venne distribuito era dedicato alla primavera.
Queste pubblicazioni trimestrali durarono fino al 1990, dal 1991, visto il successo, le uscite furono poi mensili.
Nonostante fossero trascorsi quattro anni gran parte della rivista era dedicata alla pesca con i palamiti.
E come l’altra la sottocoperta, dedicata alla reclam di una rivista automobilistica: AUTO, era affiancata da una bella modella con calze nere e tacchi a spillo ritratta in posizione abbastanza provocante per l’epoca. Non voglio dilungarmi oltre, ma se vedo dalle visite e dalle risposte che l’argomento ha una sua valenza continuerò a parlarne vedendo l’evoluzione delle barche, degli strumenti, delle attrezzature e le tecniche da pesca.
Da diversi anni le riviste di pesca, pubblicavano in maniera promiscua articoli e tecniche dedicate alla pesca in acque dolci, mescolandole con articoli dedicati alla pesca in mare.
Solo nel 1985, nel mese di febbraio, finalmente, la casa editrice EDAI pubblicò la prima rivista dedicata completamente al mare intitolandola semplicemente: Pesca in Mare. La rivista, che aveva una piccola tiratura, andò subito a ruba e solo dopo pochi giorni era già introvabile nelle edicole.
La redazione era composta per lo più da pescatori toscani di Livorno e Piombino (Giannini e Martelli) e un romano Doc. l'avvocato Fabrizio Bonanni, sotto la direzione del toscanissimo Alessandro Magrini.
Come si può vedere dalla copertina, la rivista era stata pensata per tutta la fascia dei pescatori sportivi dell'epoca, dando però risalto ad un tipo di pesca semiprofessionistica quale il palamito.
E proprio a questo attrezzo sono dedicate diverse pagine, sicuramente dovute al fatto che con questa tecnica si potevano fare cospicui carnieri.
Bonanni e Giannini invece penso siano stati i precursori della pesca a traina, e quasi tutti i loro articoli si basavano e trattavano questa tecnica.
La barca che compariva in copertina sulla quale Bonanni salpava un pesce serra è il mitico Calafuria 7 dei cantieri Catarsi di Cecina.
La primissima reclam pubblicata è della ditta DAM che presentava i suoi sottilissimi Nylon che avevano la prerogativa di avere un limitatissimo allungamento sotto trazione, la DAM aveva già capito tutto all’epoca.
I fili erano presentati a fianco della foto di una “signora” occultata in parte da veli, e, l’unico indumento indossato dalla modella erano le scarpe con il tacco a spillo. L’attinenza con i fili e mulinelli non sono mai riuscito a capirla, certo è che sicuramente questa reclam non passava inosservata.
Le prime barche reclamizzate erano invece dei cantieri POLYFORM ed in particolare due modelli: la 6,20 x 2,50 e la 7,20 x 2,50. Questa volta ad attrarre l’attenzione era un bel tonno rosso messo a bella posta al centro pagina.
Il primo vero articolo era dedicato non alla pesca bensì all’acquisto della prima barca, con il titolo: Come scegliere la prima piccola barca.
Il primo reportage sulla pesca era invece dedicato alla pesca in Adriatico, Marcello Scrocco spiegava in quattro pagine come si pescavano le mormore dalla barca. L’articolo successivo di pesca, invece era nazional popolare: pesca alle boghe .
Seguiva poi una vasta documentazione fotografica di Bonanni sulla pesca a traina al pesce serra che si ricollegava alla copertina della rivista. Giannini invece parlava degli scandagli di allora e delle loro funzioni. Una pagina era destinata alla cucina e gli scampi al brandy presentati dallo chef Alessandro Lasagni riscossero un grande successo, tanto che si cominciarono a trovare anche nei ristoranti della zona. Poi nodi, altre reclam, tecniche da riva, la pagina delle catture completavano il primo numero. Proprio l’ultima pagina intitolata MERCATO era dedicata ad alcuni annunci tra i quali spiccavano: Calafuria 98 con due diesel da 165 hp a Lire 68.000.000 ed un Calafuria 6 monomotore a Lire 21.000.000 una barca seminuova di 5 metri con motore da 25 cavalli costava circa 4.000.000.
Solo dopo quattro anni comparve sul mercato un’altra rivista dedicata unicamente alla pesca in mare con annessi e connessi.
A cura dell’editoriale Olimpia apparve la concorrente di Pesca in Mare con il nome di Pescare Mare. Inizialmente questa rivista veniva stampata con frequenza trimestrale, dividendo la rivista in quattro stagioni, il primo numero che venne distribuito era dedicato alla primavera.
Queste pubblicazioni trimestrali durarono fino al 1990, dal 1991, visto il successo, le uscite furono poi mensili.
Nonostante fossero trascorsi quattro anni gran parte della rivista era dedicata alla pesca con i palamiti.
E come l’altra la sottocoperta, dedicata alla reclam di una rivista automobilistica: AUTO, era affiancata da una bella modella con calze nere e tacchi a spillo ritratta in posizione abbastanza provocante per l’epoca. Non voglio dilungarmi oltre, ma se vedo dalle visite e dalle risposte che l’argomento ha una sua valenza continuerò a parlarne vedendo l’evoluzione delle barche, degli strumenti, delle attrezzature e le tecniche da pesca.