Superiorità ontologica della nautica rispetto all'aviazione
Inviato: 24 giu 2010, 14:32
Piccola citazione filosofica (tratta da Hegel, «Lo Spirito del Cristianesimo e il suo destino»). Lui, Hegel, sta parlando del battesimo in realtà. E ai tempi suoi non ci si alzava in volo. Però fa delle belle considerazioni sul mare e sull'acqua che vale la pena di riportare e che, attualizzandole, danno un perché alle emozioni "spirituali" di chi ama navigare e si sente irresistibilmente attratto dall'acqua. Copio. «L'abitudine di Giovanni di immergere nell'acqua quelli educati al suo spirito è significativa e simbolica. Non vi è nessun sentimento che sia così omogeneo col desiderio dell'infinito quanto il desiderio di seppellirsi in una distesa d'acqua: chi vi si immerge ha dinanzi a sé un qualcosa di estraneo che tuttavia gli scorre tutt'intorno e che si dà a sentire in ogni punto del suo corpo; egli è tolto al mondo e il mondo a lui; è solo senso dell'acqua che lo tocca dove egli è, ed egli è solo colà dove la sente. Nella distesa d'acqua non vi è vuoto, nessuna limitazione, nessuna molteplicità o determinazione; il sentimento di esse è il più semplice, il più ininterrotto. Quando colui che si è immerso risale su all'aria si separa dalla massa dell'acqua, se ne è disciolto, ma ne gronda tutt'intorno: non appena l'acqua lo lascia, il mondo intorno a lui riprende determinatezza ed egli rientra per forza nella molteplicità della coscienza».
«Nel guardare al cielo senza nuvole e alla superficie piana e senza forma di un orizzonte orientale, l'aria che ci circonda non è avvertita e il gioco del pensiero è qualcosa di diverso dal semplice guardare. In colui che si è immerso c'è solo un sentimento, la dimenticanza del mondo, una solitudine che ha allontanato tutto da sé e si è disciolta da tutto. Proprio come questo sottrarsi da tutto ciò che finora è stato, come una consacrazione ispirata ad un nuovo mondo in cui ciò che è reale oscilla indistinto dinanzi al nuovo spirito fra sogno e realtà, proprio tale appare il battesimo di Gesù in Mc 1,9 segg.: egli fu immerso nel Giordano da Giovanni e non appena uscì dall'acqua vide il cielo aprirsi e distendere su di lui lo spirito come una Colomba».
«Nel guardare al cielo senza nuvole e alla superficie piana e senza forma di un orizzonte orientale, l'aria che ci circonda non è avvertita e il gioco del pensiero è qualcosa di diverso dal semplice guardare. In colui che si è immerso c'è solo un sentimento, la dimenticanza del mondo, una solitudine che ha allontanato tutto da sé e si è disciolta da tutto. Proprio come questo sottrarsi da tutto ciò che finora è stato, come una consacrazione ispirata ad un nuovo mondo in cui ciò che è reale oscilla indistinto dinanzi al nuovo spirito fra sogno e realtà, proprio tale appare il battesimo di Gesù in Mc 1,9 segg.: egli fu immerso nel Giordano da Giovanni e non appena uscì dall'acqua vide il cielo aprirsi e distendere su di lui lo spirito come una Colomba».