Passione Nautica ®

Ho letto da qualche parte che alla camera è approdato una nuova proposta di legge che regolamenterebbe la nautica introdicendo di fatto una specie di giornale di bordo in cui dovrebbero essere annotati tutti i dati relatisi sia all'imbarcazioe che ai natanti. Di fatto, oltre ai dati anagrafici del proprietario, il tipo di assicurazione dovranno essere scritti anche le manutenzioni, gli incidenti causati o ricevuti, il tipo di attrezzature installate insomma una vera e propria carta che dica con chiarezze lo stato della barca e tutto quello che ha fatto o avuto; una specie di libretto sanitario e di fatto dell'imbarcazione. Questo, se da una parte potrebbe avvantaggiare un futuro compratore, di fatto renderebbe la gestione onerosa in termini burocratici, pare che ad ogni variante la stessa debba essere convalidata dalle autorità competenti.
Chi ne sa di più ????

Ho la vaga impressione che sia solo un modo per catalogare i natanti ed i loro propietari.
A questo punto che si immatricolino e basta.

Fino ad ora, niente di niente.

Invece...e questa è vera....per tutti coloro abbiano un leasing in corso, le compagnie
stanno chiedendo ai locatari dichiarazione scritta dove attestino che per 6 mesi l'imbarcazione
naviga in acque italiane e per gli altri 6 in acque internazionali.

questo....per giustificare il famoso abbattimento dell'IVA al 12% come da legge.....

Airon ha scritto:Fino ad ora, niente di niente.

Invece...e questa è vera....per tutti coloro abbiano un leasing in corso, le compagnie
stanno chiedendo ai locatari dichiarazione scritta dove attestino che per 6 mesi l'imbarcazione
naviga in acque italiane e per gli altri 6 in acque internazionali.

questo....per giustificare il famoso abbattimento dell'IVA al 12% come da legge.....

Questa mi giunge nuova, sei sicuro?
A me non è ancora arrivato niente del genere.................. Anche perchè la normativa italiana, almeno fino ad oggi, dava per implicito (non era necessario provarlo) che una barca navigasse un tot di tempo in acque extra-UE, e proprio su questo presupposto si basava l'applicazione dell'Iva in misura ridotta.
Per l'esattezza, si presuppone che una imbarcazione a motore fino a 12 metri di lunghezza navighi in acque italiane od UE per il 60% del tempo (non 6 mesi), da qui lo "sconto" sull'Iva.
Se poi hanno cambiato qualcosa non lo so, ma tra l'altro la normativa vigente prevede anche che un armatore, che naviga per un arco temporale maggiore in acque extra-UE, questa volta chiaramente fornendo una adeguata documentazione probatoria, possa richiedere l'applicazione di una aliquota Iva più bassa od addirittura l'esenzione. Poi quanti l'abbiano effettivamente fatto, esponendosi ai rischi annessi e connessi, proprio non saprei.................