La mia seconda sincope....

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Marenostrum66
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La mia seconda sincope....

Messaggio da Marenostrum66 »

Questa volta vi racconto quella ipercapnica...

Era il 2002, ed ero sul Dino, un relitto molto carino appoggiato su un fondale di 25 metri all'ingresso di porto zafferano, una baia da fantascienza tanto è bella, nel sud della Sardegna, vicino a Punta Teulada.,
teulada.jpg
porto zafferano.jpg
porto zafferano 2.jpg
subdinoskiz.jpg
2007-08-19(80).JPG

C'era il mio vecchio compagno di apnea a controllarmi, quindi decisi di fare un'immersione per andare a gironzolare sul fondo a circa -25 m.
Non avevo le mie pinne lunghe da apnea, quindi calzai le pinne da bombole, con calzari a suola rigida e cinghiolo. La pala della pinna era più corta e spingeva meno.
Mi ero zavorrato per apnee da circa 18 metri, la parte di coperta del relitto, e non avevo tolto 1 kg, forse 1.5 kg di troppo.

La prima apnea la facevo per passare una sagola intorno al candeliere sulla parte sopra al ponte di comando, per non filare l'ancora e restare sulla verticale, quindi c'era una cima guida a -18 metri circa fino alla superficie.

Faccio la mia iperventilazione e mi immergo con l'obiettivo di andare sul fondo.
Scendendo sento la forte corrente che spinge in direzione N, quindi invece di puntare a S del relitto, verso la chiglia, mi lascio trasportare verso il fondo a N dello stesso passando sulla sua sovrastruttura.
Giunto in fondo faccio il mio giretto ma mi accorgo di essere piuttosto negativo. Stando fermo scendevo piuttosto rapidamente e per restare in quota a - 25 m dovevo pinneggiare decisamente verso l'alto. Ma le pinne non erano molto efficaci (erano quelle per le bombole.. :muro ).

Comincio la risalita pensando di essere, per la corrente, protetto dal relitto. Ma non era così. La corrente, superato il relitto gli girava sopra puntando verso il basso, e me la trovo in perfetta opposizione alla mia risalita.
Sento le contrazioni diaframmatiche che spingono, la CO2 era salita più rapidamente del solito per lo sforzo maggiore.
Risalgo, ma sono negativo, con la corrente contro e le pinne non spingono. Sono trascorsi circa 1 minuto e 30 secondi e sono ancora a -22 metri. Pinneggio con più forza e sento le contrazioni che spingono con violenza e i polmoni che cominciano a darmi la sensazione di bruciare.
Ovviamente non ho molta alternativa se non mollare i piombi, ma poichè sono un fesso e penso che poi sarà molto difficile ritrovarli... proseguo confidando su....mah?!
Punto alla cima che avevo passato sul candeliere per aiutarmi a risalire anche con le braccia che mi obbliga ad un percorso obliquo per raggiungerla e non diretto verso la superficie: ma calcolo che l'uso delle braccia mi aiuterà molto e procedo.
Quando arrivo a -18 metri, alla cima NON NE HO PIU'. Ho finito il finibile, almeno questa è la sensazione.
Tengo la bocca ben chiusa e comincio a tirare di braccia e spingere con le pinne mentre risalgo. la corrente non influisce più e divento sempre meno negativo.
A pochi metri dalla superficie la spinta è positiva.

poi..... BUIO.

Apro gli occhi e il mio compagno mi sta tenendo la testa, comunicandomi bellamente di essere risalito in sincope negli ultimi due metri. Mi ha tenuto al testa fuori, due schiaffetti e tutto è tornato come prima.
Sentivo in bocca il sapore dovuto allo sforzo (acetone).

ANALISI
In questo caso, a differenza della prima sincope, la produzione di CO2 è stata notevole.
Giunto ad un valore di ppCO2 nel sangue da stimolare i miei chemiorecettori, le contrazioni diaframmatiche hanno cominciato a stimolare la respirazione.
Ho insistito con l'apnea (ero a -25 che dovevo fare?!) ma l'apnea era ancora sotto controllo.
Il problema è stato l'eccesso di fatica nella risalita che, oltre ad innalzare la CO2 (ma quella era già alta e aveva fatto il suo dovere di stimolo alle contrazioni), stava rapidamente consumando O2.
Risalendo di quota inoltre, la pressione è diminuita e, per la legge di Henry, la pressione parziale ppO2 è diminuita anch'essa. Giunta sotto la soglia limite, è cessato lo scambio alveolare e cellulare (O2 non ha pressione per passare dai globuli rossi alle cellule, e, allo stesso tempo, nei polmoni, per passare attraverso gli alveoli e fissarsi con l'emoglobina dei globuli rossi) e il sistema neurovegetativo ha indotto al sincope, uno stato di stand-by, per non consumare più nulla di non strettamente necessario.

Anche in questo caso la sincope è stata asciutta, perchè ho tenuto la bocca ben chiusa fino al momento della perdita di coscienza.
Ma a differenza della sincope in piscina, ove la CO2 era bassa, qui era alta. Ecco perchè il nome di sincope IPERCAPNICA (ma la sincope è sempre dovuta alla bassa pressione di O2).

Per ora non ho da raccontare una terza sincope (sgratt sgratt).

:smt039
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Kraken »

Azz,allora te le vai a cercare!!!! :sarc :sarc :sarc Non fa nulla,l'importante essere qui a raccontarle,anzi possono essere d'insegnamento a qualcuno alle prime armi,mi viene in testa in nome,ma non lo dico. :smt044 :smt044 :smt044 :smt058 :smt058
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Marenostrum66 »

Kraken ha scritto:Azz,allora te le vai a cercare!!!! :sarc :sarc :sarc Non fa nulla,l'importante essere qui a raccontarle,anzi possono essere d'insegnamento a qualcuno alle prime armi,mi viene in testa in nome,ma non lo dico. :smt044 :smt044 :smt044 :smt058 :smt058

devo solo ringraziare il cielo che entrambe le volte avevo un compagno a guardare...... ma al 99% delle volte sono solo.... e per questo non "tiro" mai e cerco il divertimento in fondali frastagliati ma non profondi...

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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Overmax »

Marenostrum66 ha scritto:
Kraken ha scritto:Azz,allora te le vai a cercare!!!! :sarc :sarc :sarc Non fa nulla,l'importante essere qui a raccontarle,anzi possono essere d'insegnamento a qualcuno alle prime armi,mi viene in testa in nome,ma non lo dico. :smt044 :smt044 :smt044 :smt058 :smt058

devo solo ringraziare il cielo che entrambe le volte avevo un compagno a guardare...... ma al 99% delle volte sono solo.... e per questo non "tiro" mai e cerco il divertimento in fondali frastagliati ma non profondi...

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stefano.... ma quello che ti ha salvato la seconda volta mica era lo stesso della prima!?
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Marenostrum66 »

Overmax ha scritto:
Marenostrum66 ha scritto:
Kraken ha scritto:Azz,allora te le vai a cercare!!!! :sarc :sarc :sarc Non fa nulla,l'importante essere qui a raccontarle,anzi possono essere d'insegnamento a qualcuno alle prime armi,mi viene in testa in nome,ma non lo dico. :smt044 :smt044 :smt044 :smt058 :smt058

devo solo ringraziare il cielo che entrambe le volte avevo un compagno a guardare...... ma al 99% delle volte sono solo.... e per questo non "tiro" mai e cerco il divertimento in fondali frastagliati ma non profondi...

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stefano.... ma quello che ti ha salvato la seconda volta mica era lo stesso della prima!?
no... altrimenti mi finiva lì... sul posto :sarc :sarc
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Openboat »

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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da gio72 »

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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da bruno21 »

Mi spiace, mi hai battuto, io dal seggiolotto una volta sola, ma ho sempre tempo per raggiungerti... :sarc
Bellissime foto. :smt038 :smt038
:smt058
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Marenostrum66 »

bruno21 ha scritto:Mi spiace, mi hai battuto, io dal seggiolotto una volta sola, ma ho sempre tempo per raggiungerti... :sarc
Bellissime foto. :smt038 :smt038
:smt058
Caro Bruno, questo primato me lo puoi decisamente lasciare ;) .... e francamente non lo auguro a nessuno :muro
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Zorro »

I tuoi post mi hanno portato indietro ad inizio anni 70.
Il primo ricordo è triste e riguarda un mio amico, prossimo a sposarsi avendo vinto anche un concorso, che si allenava per un possibile record di apnea profonda. Era atletico e preparato ed il pomeriggio si allenava in una piscina. Quel giorno c'era solo lui e il custode. Si fidava del fatto di stare in piscina e che c'era il custode, lo stesso che quando lo ha cercato lo ha trovato sul fondo della piscina e non ha potuto far nulla.
Il secondo più o meno dello stesso periodo tratta di una immersione sui 35 metri per pesca. In questi casi spesso ci si perdeva dopo pochi minuti difatti preferivamo scendere sempre da soli. In quel caso avevo un amico napoletano (con brevetto 1° FIPS) bravo ragazzo ma imbranato e che non scendeva da parecchio per cui gli dissi scendi con me e mi segui. Feci scendere prima lui con la sagola al pallone e poi scesi io. Arrivando giù vedevo che agitava le mani e pinneggiava senza staccarsi dal fondo facendo un nuvolone tutt'attorno. Non riusciva a staccarsi dal fondo probabilmente per troppo piombo, per lo schiacciamento della muta e forse anche per le pinne. Provai ad aiutarlo ma senza gav e le bombole piene ero anch'io negativo e lui si agitava per cui avevo paura che facesse qualche gesto inconlsulto. Alla fine lo afferai da dietro dalla rubbinetteria, a scanso di equivoci, e con l'altra mano mi tirai su sulla sagola del pallone a strappi. Verso i 25 metri lui si calmo e riprendemmo più leggeri a pinneggiare insieme verso la superficie, logicamente la mia immersione saltò. Ma il ricordo del mio compagno con le braccia alzate che pinneggiava immobile sul fondo non lo scorderò mai, sembrava una di quelle scene nei film quando si vede qualcuno precipitare nel vuoto a rallentatore.
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Jabar »

Anch'io ho un (triste) ricordo della mia prima sincope (per fortuna anche l'ultima).
Durante l'inverno ci allenavamo in una piscina dell'albergo Adler a Lido di Classe (Ravenna).
L'ambiente esterno alle 6 corsie aveva il soffitto piuttosto basso con un volume ridotto dell'aria che ristagnava senza ricambio.
Così 20-30 nuotatori dopo 3-4 ore avevano evidentemente ridotto la percentuale di ossigeno.
Eravamo in 4 ad alternarci sulla buca di 5m praticando l'apnea da fermo.
Negli anni '70 era prassi normale protrarre l'iperventilazione per qualche minuto.
Più volte avevo superato i 5min. ed ho voluto provare a tirare fino a 5,30.
Mi sono staccato dal fondo dopodiché... non ricordo più nulla.
Sono svenuto quando con una mano sul bordo della piscina. Tutto il corpo era rimasto rigidissimo al punto che disteso a terra le gambe restavano inclinate verso l'alto.
Mi sono risvegliato guardando in faccia il compagno che mi controllava e al quale ho chiesto cosa ci facesse sopra di me dandomi degli schiaffi.

A quei tempi qualcuno mi disse che dopo una sincope il corpo resta predisposto per subirne altre dopo apnee più ridotte. È vero?
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Kraken »

Jabar ha scritto:Anch'io ho un (triste) ricordo della mia prima sincope (per fortuna anche l'ultima).
Durante l'inverno ci allenavamo in una piscina dell'albergo Adler a Lido di Classe (Ravenna).
L'ambiente esterno alle 6 corsie aveva il soffitto piuttosto basso con un volume ridotto dell'aria che ristagnava senza ricambio.
Così 20-30 nuotatori dopo 3-4 ore avevano evidentemente ridotto la percentuale di ossigeno.
Eravamo in 4 ad alternarci sulla buca di 5m praticando l'apnea da fermo.
Negli anni '70 era prassi normale protrarre l'iperventilazione per qualche minuto.
Più volte avevo superato i 5min. ed ho voluto provare a tirare fino a 5,30.
Mi sono staccato dal fondo dopodiché... non ricordo più nulla.
Sono svenuto quando con una mano sul bordo della piscina. Tutto il corpo era rimasto rigidissimo al punto che disteso a terra le gambe restavano inclinate verso l'alto.
Mi sono risvegliato guardando in faccia il compagno che mi controllava e al quale ho chiesto cosa ci facesse sopra di me dandomi degli schiaffi.

A quei tempi qualcuno mi disse che dopo una sincope il corpo resta predisposto per subirne altre dopo apnee più ridotte. È vero?
Ciao Giacomo,che piacere rileggerti,il tuo quesito lo proporrò a qualche medico iperbarico(dopo una sincope il corpo resta predisposto per subirne altre dopo apnee più ridotte. È vero?) Credo che tu indenda nel tempo,cioè il nostro corpo memorizza l'incidente e se capita una nuova apnea provoca la sincope prima del tempo normale come se fosse un allarme anticipato???? :smt017 :smt017 :smt017 :smt017 P.s. Non hai inventato null'altro?????? :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Jabar »

Ciao caro Kraken, grazie per la risposta.

Confermo il quesito con riferimento ad una sorta di "memoria" della quale l'organismo umano tenga conto quale predisposizione ad anticipare l'evento rispetto alla prima e alle successive sincopi.

Al momento il mio "genio creativo" è in stand-by ma continua la sofferenza per non poter ancora realizzare il progetto Jabar perché questa maledetta crisi mi impedisce di smobilizzare un immobile dal quale trarre le risorse.

Recibe un cordial saludo de un amigo sincero Español. GIACOMO
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Kraken »

Ciao Giacomo,ho chiesto un parere ad Amici dell' AMSF ,associazione medici Subacquei Iperbarici in proposito del tuo quesito "A quei tempi qualcuno mi disse che dopo una sincope il corpo resta predisposto per subirne altre dopo apnee più ridotte. È vero? Risposta da Diego Olivari ,medico iperbarico :

in realtà no, a meno che non ci sia sotto qualche problema.

ti spiego

le sincopi (in realtà black out è più corretto) sono dovute al calo dell'ossigeno dopo la apnea. Questo lavoro in condizioni di ipossia continuo, generalmente "allena" il corpo a sopportare apnee sempre più lunghe e a tollerare livelli di ossigeno inferiori

questo, a mio avviso, salvo una condizione


se il subacqueo (anche apneista) è andato incontro a qualche danno cerebrale vascolare (legato o meno alla presenza di uno shunt destra-sinistra come il PFO che sembra correlato al taravana) a questo punto il cervello danneggiato anche in maniera "subclinica o silente" se preferisci tollera livelli minori di ipossia e potrebbe "spegnersi" prima


ma non si assiste ad una "memoria infiammatoria" come nel caso ad esempio della MDD

spero di essere stato abbastanza chiaro





Stiamo ancora conducendo studi, ci indirizzano in tal senso, ma ancora non abbiamo i risultati definitivi

comunque se la discussione è nata dall'evento fatale al Blue hole

io ritengo che si sia trattata di una rottura polmonare dovuta ad uno sforzo (probabilmente in compensazione), si era fermato a 68 metri come se avesse avuto un problema e poi ha ripreso la discesa.

in quel caso (è successo l'anno scorso al trofeo a Bordighera), i polmoni collassano, a prescindere dalla quantità di sangue perso, e la rianimazione diventa molto ardua

a Bordighera sono riusciti a riespanderli mandandogli ossigeno da un erogatore SCUBA direttamente con il pulsante di erogazione continua

naturalmente dovremo aspettare l'autopsia, ma ritengo che (salvo un problema preesistente), dalla descrizione che mi hanno fatto alcuni amici che erano lì, io opterei per una sovradistensione dei polmoni contratti per una manovra compressiva eccessiva

e la conseguente rottura con collassamento dei polmoni una volta che ha inspirato in superficie. Prima, di fatti, il polmone lesionato non aveva modo di collassare, non facendo entrare aria tra le due pleure


Spero di esserti stato utile :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
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Re: La mia seconda sincope....

Messaggio da Jabar »

Caro Kraken,
non posso che ringraziarti per aver chiarito questo dubbio con l'ausilio di un medico anche se, verosimilmente, lo stesso quesito venne posto negli stessi termini 40 anni fa senza trovare risposte in quanto le conoscenze di allora sulla medicina subacquea si trovavano ancora allo stato primordiale.
In buona sostanza Olivari spiega che non esiste una "memoria" variabile sul punto critico oltre il quale si ingenera la sincope per carenza di ossigeno (anossia).
La seconda parte della risposta fa riferimento ad un incidente mortale che non conosco per sovradistensione polmonare da sovrapressione.

Ora lasciami concludere ribadendo di quanto tu sia una persona squisita e generosamente pronta a soddisfare le curiosità e problematiche presentate in questo bellissimo forum in un encomiabile spirito collaborativo.
Dunque non posso che sentirmi onorato di interloquire con te dopo appena pochi mesi che ci conosciamo in questo spazio virtuale facendomi "sentire" tuo amico pur non essendoci mai incontrati di persona (mai dire mai... se capiti dalle mie parti...).
Recibe un abrazo y saludo español desde la Costa Blanca donde vive el sol. GIACOMO :clap :clap :smt023
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