Disavventura slovena

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Franz-One
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Disavventura slovena

Messaggio da Franz-One »

Anche se non corredata da foto, ahimè, voglio raccontare brevemente la disavventura capitataci nell'ultima navigazione in Adriatico.

Lo scorso weekend noi (Rita e Franz) e loro (Carla e Raffy) ci dovevamo navigare in Slovenia, verso Pirano/Portorose.

Eravano riusciti a prenderci anche un giorno extra di ferie, il lunedì, per poter godere appieno del weekend... ma quel lunedì ci fu fatale.

Ma andiamo con ordine.

Il sabato primo pomeriggio ci incontriamo in quel di Aprilia Marittima dove il caro Raffy ci aveva prenotato un posto barca per la notte. Piacevole pomeriggio in compagnia, oltre ad essere passati dal negozio "Casa dell'elettronica" che ha fornito a me e Raffy delle interessantissime paraboline, che si possono montare sul rollbar e che hanno un fuoco ampio che permette di compensare discretamente anche le poche decine di centimetri di spostamento della barca all'ormeggio. Riusciamo finalmente a vedere Sky in barca senza grossi problemi (grazie anche al perito puntatore di parabole, raffy the best).

La cena si svolge poi in un delizioso ristorantino in quel di Lignano dove abbiamo festeggiato degnamente il compleanno di Carla.

L'indomani salpiamo in direzione Porec (Parenzo) in Croazia, avendo voglia di navigare più a lungo della sola Slovenia.
Il mare è piuttosto mosso, ma si può fare. Solo che Raffy, più per prudenza che per reale rischio, teme di non avere sufficente carburante, date le condizioni marine.

Così via via decidiamo di ridurre la lunghezza della traversata puntando prima su Novigrad (Cittanova) ed infine su Pirano.

Arriviamo così in Slovenia, che era poi la meta originale prima di sapere che avevamo un giorno di extra bonus di ferie.

Entrando nella baia di Pirano il mare è decisamente più calmo.
Ci fermiamo al porto per fare dogana e rifornimento carburante, dato che costa decisamente meno che in Italia (il gasolio a 0,99 €/Lt).

Detto tra parentesi, non si paga niente in Slovenia, non c'è la vignetta da fare, non c'è da passare in capitaneria di porto, ma solo da fare dogana con la lista dell'equipaggio e i documenti.

Il porticciolo di Pirano è delizioso, ma è un porto pubblico, più o meno aperto a tutti, piuttosto trafficato e non riparatissimo dai venti, specie di scirocco e decidiamo quindi di andare al Marina Portorose dove passiamo un pomeriggio piacevole a cazzeggiare, girare per il porto a guardare le barche (ce ne sono una marea) e chiaccherare tra noi. La sera ceniamo in uno dei ristoranti interni al porto (ne ha ben 2) dove si mangia dell'ottimo pesce a prezzi abbastanza umani.

Quando siamo partiti le previsioni davano brutto tempo per il lunedì sera, per cui si era programmato di rientrare il lunedì in mattinata.

Purtroppo le previsioni sono previsioni, mica certezze! La bora maledetta, anche se non a livelli fortissimi ha cominciato a soffiare già il lunedì mattina ed il mare si stava incazzando sempre più.

Decidiamo di partire al più presto per cercare di rientrare. Paghiamo il conto del marina Portorose (decisamente salato), disormeggiamo, e ci dirigiamo a Pirano per l'uscita doganale dalla Slovenia.

Svolte le semplicissime formalità usciamo e ci dirigiamo con decisione verso Lignano.
Ma appena usciti dalla baia... vento di Bora e onde frangenti piuttosto alte, ma sopratutto abbastanza corte e quasi al traverso. La navigazione diventa improvvisamente piuttosto disagevole, il mare schiumeggia parecchio, tutte le onde sono frangenti, e le secchiate d'acqua mi arrivano in faccia quasi ad ogni onda.

Mi rendo conto quasi subito che la traversata non è consigliabile, giro la barca e rientro mestamente, bagnato come un pulcino, nella baia di Pirano.

Dopo consultazione via VHF con Raffy decidiamo di rimandare la partenza e riprovare nel pomeriggio. Rientriamo quindi a Pirano, rifacciamo parzialmente le formalità doganali (in realtà han messo solo un timbro sull'entrata precedente) e ritorniamo un po' preoccupati verso il Marina Portorose.

Dopo aver riprovato e desistito al pomeriggio ci alziamo molto presto la mattina dopo (martedì) per tentare la traversata finchè la presunta calma della notte ce lo avrebbe permesso. Ovviamente dovevamo rientrare anche per problemi col lavoro: io avevo un corso prenotato e pagato, Carla doveva rientrare al lavoro, Raffy poteva prendersi un giorno in più, Rita.... non ha problemi di sorta, il suo lavoro è accudire al bestione (che sarei io).

Ma nonostante l'ora il mare è ancora decisamente incazzato. Si potrebbe anche tentare dato che non era impossibile, ma la prudenza ci consiglia di gettare la spugna, e ci rendiamo conto che probabilmente nenahc per quel giorno ce l'avremmo fatta.

A questo punto ci prendiamo un po' di relax, andiamo a visitare Pirano, pranziamo in uno dei deliziosi ristorantini sulla scogliera fronte mare, continuando a scrutare il mare decisamente mosso. Tra l'altro ci siamo scordati dei suggerimenti di Djdylan riguardo alla trattoria Verdi in piazzetta Pirano e ci fermiamo al ristorante Riva. Abbiamo comunque mangiato molto bene e speso cifre accettabililssime.

Poi pian piano rientriamo a piedi (all'andata abbiamo preso un taxi) fino al marina (che sono diversi km da fare, cosa decisamente insolita per me) lungo la camminata panoramica lungomare. Quando arriviamo a Portorose ci sembra che la situazione marina sia migliorata e tentiamo di nuovo la traversata. Anche se non sono molte miglia (ca 20 per Lignano) e dato che si era fatto tardi, rischiavamo di impiegare troppo tempo ed arrivare col buio, cosa assolutamente sconsigliabile in condizioni marine del genere. Per cui a malincuore anche Raffy desiste, anche per non abbandonarci soli soletti in terra straniera!

La mattina dopo (mercoledì) sveglia alle 6:30... il cielo che il giorno prima era comunque terso e soleggiato si è annuvolato tipo giornata autunnale e c'è anche qualche breve pioggerellina.
Scrutando l'orizzonte vediamo comunque che fuori dalla baia le onde sono ancora consistenti. Rientriamo in branda e ci diamo appuntamento alle 9.

Infine alle 9 la situazione sembra abbastanza buona e decidiamo di salpare al volo. Avevamo predisposto per poter salpare velocemente, in modo di approfittare di un break del tempo. I marinai del marina vedendoci uscire per l'ennesima volta ci dicono che ritorneremo presto indietro, che le condizioni sono come o peggio di ieri. Un po' demoralizzati, tentiamo comunque la traversata, anche confortati da un amico che ci forniva le informazioni meteomarine al cell in tempo reale e che si era prodigato in tutti i modi per aiutarci a rientrare, offrendosi anche di trovare posto a Trieste e di accompagnare Raffy e Carla fino ad Aprilia.
Dobbiamo rigraziarlo moltissimo per il supporto, anche morale.

Comunque stavolta la situazione è un po' migliorata e ripassiamo in dogana per poi affrontare il mare aperto. Le onde sono impegnativa ma si riesce a navigare pur con qualche disagio e man mano che procediamo il mare va riducendosi e verso Lignano, come ci aveva detto la Capitaneria la situazione è decisamente molto più calma.

Io avrei dovuto puntare direttamente su Albarella, ma viste le condizioni, ho preferito andare con Raffy su Lignano piuttosto che farsi 60 miglia in mare aperto col rischio (almeno iniziale) di essere sbatacchiato per ore e magari di un peggioramento improvviso. Una volta arrivati nei pressi di Lignano, visto che il mare sotto costa era decisamente più tanquillo, abbandoniamo Raffy che rientra in laguna di Marano, verso Aprilia e puntiamo verso Albarella. Il marina di Albarella ci risponde al cell che la' la situazione non è rosea: mare molto mosso e vento di bora forte.

Che fare?

Beh finche è calmo avviciniamoci al Albarella e alla mal parata ci fermeremo in qualche porto lungo la costa o in laguna di Venezia.

QUando abbiamo tentato di tagliare un po' più direttamente su Albarella la situazione peggiorava, per cui abbiamo preferisto una rotta di qualche miglio sottocosta, anche se si allungava parecchio.

Passata anche Venezia (Bocche di Lido) nei pressi di Chioggia il mare ricomincia a formarsi... prima poche ochette, poi sempre di più. E pure il vento, anche se probabilmente era calato da quando avevamo chiamato Albarella è comunque sostenuto. Il buono è che abbiamo il mare/vento quasi di poppa e la navigazione non è troppo difficoltosa o pericolosa. Riusciamo così e rientrare nell bocche del Po' di Levante ed finalmente ad ormeggiare al nostro posto tranquillo e ridossato.

Subito un marinaio del porto è venuto a parlarci quasi incredulo. Non era uscito nessuno quella mattina/primo pomeriggio e chi ci aveva provato era tornato indietro. Ma la situazione era forse leggermente migliorata.

Tutto è bene quel che finisce bene!

Anche queste sono esperienze che vanno provate, prima o poi e che ci insegnano qualcosa.


Ciao
Franz-One
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Ghostbusters
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Re: Disavventura slovena

Messaggio da Ghostbusters »

Beh, così avrai qualcosa di particolare da raccontare quando tornerai alle acque dolci !!!!

Buon divertimento per le prossime uscite !!!
Perché no !?
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