Traina in Corsica

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lisca
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Traina in Corsica

Messaggio da lisca »

Insieme ad un amico che tiene la sua barca in Corsica avevamo programmato un week-end lungo in ottobre, solo noi due senza mogli, per regalarci le ultime uscite dellíanno a traina col vivo senza avere neí vincoli neí orari da rispettare. Abbiamo atteso che il meteo fosse favorevole e, proprio gli ultimi giorni di ottobre siamo riusciti a partire, con la certezza che avremmo trovato bel tempo.
Il primo giorno (venerdi) siamo usciti in tarda mattinata, causa lavori di preparazione barca e rifornimento carburante, e, nonostante la splendida giornata calda e con mare piatto, non siamo riusciti a procurarci le esche vive, neí sugarelli neí occhiate neí barracuda, e, stanchi di girare a vuoto e nellíimpossibilitaí di pescare senza esche ci siamo fermati per una pennichella in attesa del tramonto, momento ideale per pescare i calamari per il giorno seguente. Il secondo giorno (sabato) sveglia alle 5 e, nonostante la sera prima ci fossimo giaí procurati 5 calamari, ci proviamo ancora e ne prendiamo altri 2, poi alle prime luci montiamo i sabiki e prendiamo una dozzina tra sugarelli e sgombri e anche un pesce lucertola, che finiraí, nel corso della giornata, divorato dai calamari insieme ad un sugarello.
Soddisfatti per la buona scorta di esche ci dirigiamo nella zona di pesca, ma purtroppo si alza un vento molto forte e si fa fatica a stare in pesca, tanto che caliamo solo una canna per evitare casini.
I pesci ci sono e non tardano a farsi sentire, solo che mangiano molto male, mutilano le esche e non riusciamo a ferrarli. Nel frattempo aumenta anche il mare e la giornata si conclude con solo 2 dentici a pagliolo. Rientriamo nel primo pomeriggio per un breve pisolino e, subito prima del tramonto siamo nuovamente fuori per fare i calamari per líindomani.

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Il terzo giorno (domenica) sveglia alle 6, abbiamo giaí 7 calamari presi la sera prima che ci attendono nella vasca del vivo, si fa una breve sosta per qualche sugarello col sabiki e finalmente siamo in pesca. La giornata eí decisamente migliore della precedente, cíeí sempre un bel vento e un poí di mare, peroí riusciamo a pescare bene con 2 canne, ed anche i pesci abboccano con piuí convinzione: la prima eí una ricciola di 25 kg che, dopo un combattimento di un buon quarto díora, eí arrivata a galla ìscoppiataî e, nonostante avessimo deciso di rilasciarla, non líabbiamo potuto fare in quanto, pur cedendole filo, non riusciva piuí a ripartire.

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Giusto il tempo di imbarcarla e riprendere la marcia che il cicalino della canna ancora in acqua urla a squarciagola, pochi minuti di combattimento ed eí la volta di un bellissimo dentice di 10 kg di finire a pagliolo.

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Inneschiamo nuovamente entrambe le canne con 2 bei calamari e, dopo neanche un quarto díora altra partenza decisa con urlo di cicalino: altra ricciola in canna! Questa eí un poí piuí piccola della precedente, per cui la forziamo un poí piuí del solito per chiudere prima il combattimento senza che ne esca troppo stressata, ed infatti arriva a galla ancora combattiva e non in coma come la precedente: terminale in una mano e pinza lunga nellíaltra, si prende líamo conficcato nel labbro, una leggera rotazione del polso ed eccola libera nuotare velocemente verso il fondo. Purtroppo nella fretta di concludere velocemente il combattimento ci siamo dimenticati di farle una foto, comunque, a occhio e croce, saraí stata sui 16 ñ 18 kg.
Riprendiamo a pescare ed abbiamo altri 2 strike: un dentice sui 4 kg e quasi sicuramente uníaltra ricciola, che peroí riesce a rompere il terminale sulle rocce dopo neanche un minuto dalla ferrata.
Rientriamo soddisfatti dopo aver pulito i pesci e ci concediamo il solito pisolino prima di ripartire al tramonto per calamari.

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Quarto e ultimo giorno (lunedÏ) sveglia alle 6 con líora legale, abbiamo ben 9 calamari in vasca ma, visto che ci sono in giro tante ricciole decidiamo di proporre qualche esca big per cercare di catturarne qualcuna di taglia. Trainiamo con 2 piccoli rapala lungo una scogliera dove di solito stazionano occhiate e barracuda, ma, dopo oltre uníora abbiamo preso solo uníocchiata di 4 etti per cui rinunciamo e ci portiamo nella zona di pesca. Il mare non eí molto mosso, ma il vento eí piuttosto forte e rende difficile mantenere la rotta alla velocitaí di un nodo, per di piuí con 2 canne in acqua. Sono le 8 e mezza e stiamo pescando da pochi minuti che, senza alcun segnale di preavviso sullíeco parte la prima canna : ricciola!
Come il giorno prima la forziamo per accorciare al massimo il combattimento e poterla rilasciare in buona salute, ma purtroppo, quando líavviciniamo alla barca, vediamo delle nuvolette di sangue uscirle dalle branchie, segno che ha inghiottito il calamaro e líamo eí conficcato in gola. Líago della bilancia si ferma a 15 kg.

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Trascorre tranquilla una buona mezzora quando vediamo sullíeco forti segnali di mangianza sul fondo e, mentre stiamo cercando di interpretarli per capire se si tratta di un fitto branco di piccoli pesci appallati o di un branco di pesci di taglia ecco che parte una canna ed il cicalino urla impazzito con una fuga che sembra non voler finire piuí: iniziamo il combattimento con quella che pensavamo fosse una ricciola, non grossa ma estremamente combattiva e giaí eravamo preparati al rilascio con tutte le cure del caso, quando, con grande stupore, ci ritroviamo a galla un bel dentice di 10,5 kg che ovviamente imbarchiamo senza tanti complimenti. Inneschiamo un altro calamaro e ripassiamo sul punto dello strike e, come ci siamo sopra, partono simultaneamente entrambe le canne: doppio strike! Altri 2 bei dentici a bordo. Inneschiamo altri 2 calamari, ritorniamo ancora sul punto eÖ.. ancora doppio strike! Non ci sembra vero, altri 2 dentici a pagliolo!
Guardiamo líorologio e sono solo le 11, in sole 2 ore e mezza abbiamo preso 6 bei pesci, siamo piuí che soddisfatti e decidiamo quindi di smettere di pescare. Peroíanche se non ce lo diciamo apertamente la tentazione di ricalare le canne eí molto forte per entrambi, infatti siamo perfettamente consapevoli che ci basta innescare altri 2 calamari e ripassare nel punto X per avere altri strike, percioí svuotiamo velocemente la vasca del vivo per non correre il rischio di cambiare idea e ridiamo la libertaí a 3 calamari, 1 occhiata e 2 sugarelli, che non hanno sicuramente idea della fortuna che hanno avuto.

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Dopo aver pulito i pesci e sistemato la barca per essere tirata in secca per líinvernamento, ci prepariamo al rientro a Milano, e non posso fare a meno di pensare che la prossima uscita di pesca la faroí in Liguria ÖÖÖ
Simbor

Messaggio da Simbor »

:shock :shock :shock :shock


Mizzega Roby...... :Ola :Ola :Ola


SBALORDITIVO !!!!!!!!!!!!!! :smt119


:ola :ola :ola


Ma su che barca siete ??? :smt017
Non vedo la mitica plancetta...... :smt023
Lorelay

Messaggio da Lorelay »

Belle prede Roby, complimenti vivissimi a te ed al tuo amico;
ho sempre impressa nella mente comunque quel frigorifero che ti è sfuggito a punta bianca (il frigorifero era una leccia da far paura) fu molto bella quella sensazione anche se eri tu che stavi lottando con la preda una parte di me era attaccata al tuo mulinello che ti aiutava.
:ciao :smt038 :ciao
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grande blu
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Messaggio da grande blu »

Wow!!! Ma... Fammi capire... che fine hanno fatto tutti quei pesci? Ve li siete portati a Milano in valigia? Dove dormivate?
Mi piacerebbe pescare un calamaro (mi basterebbe e avanzerebbe quello) Come si fa?
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lisca
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Messaggio da lisca »

x Simone : la barca è una Grady White con fuoribordo Yamaha 225 CV che il mio amico tiene fissa lÏ.
x Grande blu : dormivamo in un residence a 100 mt dal porto e tutti i dentici li abbiamo tagliati in tranci, congelati e portati a casa in una ghiacciaia Coleman da 100 lt, le ricciole le abbiamo tagliate in 3 tranci e regalate agli amici corsi del mio amico.
Per i calamari il periodo è iniziato ora con i primi freddi : prenderli è facile, puoi insidiarli iniziando al tramonto a traina con le apposite totanare (gamberoni finti con cestello di aghi all'estremit‡) ad una velocitàintorno ai 2 nodi, quando vedi il cimino della canna un pò più piegato inizi a recuperare in modo costante e senza strappi e, se il calamaro è grosso, lo imbarchi aiutandoti con un guadino, altrimenti lo imbarchi al volo (attento agli schizzi di inchiostro!).
In alternativa puoi pescare a scarroccio, con un terminale di 1 mt a cui attacchi un piombo da 50 / 75 gr in fondo e 2 braccioli da 10 cm a bandiera con 2 totanare, lo cali sul fondo e gli imprimi un movimento di saliscendi, quando senti che si appesantisce c'è il calamaro attaccato.
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grande blu
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Messaggio da grande blu »

Bello! E in che zone si fa? Voglio dire... a che distanza dalla costa? Costa rocciosa o spiaggiosa? Con quanti metri di acqua sotto la barca?
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lisca
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Messaggio da lisca »

Le zone ideali sono sabbia/fango alternate a posidonia, ma li trovi anche nelle zone rocciose. Ora li trovi sui 15-20 mt, ma andando in làcon la stagione l'acqua si raffredda e li trovi anche in 5 mt, all'imbocco dei porti e, se l'acqua è pulita anche all'interno dei porti stessi. Puoi anche pescarli a spinning da riva dai frangiflutti lanciando verso il mare aperto.
Simbor

Messaggio da Simbor »

lisca ha scritto:x Simone : la barca è una Grady White con fuoribordo Yamaha 225 CV che il mio amico tiene fissa lÏ.
.

:smt017 :smt017 :smt017


Non la conosco.... :oops:
Mi documenterò........ ;)
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grande blu
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Messaggio da grande blu »

Grazie mille. Proverò
nannosk

Messaggio da nannosk »

veramente complimenti.......una battuta di pesca cosÏ fruttifera "capita" solamente a chi è veramente competente...

usi l'affondatore o il piombo guardiano? io il piombo guardiano ma stavo pensando di procurarmi un affondatore..

mi indicheresti qualche posta buona che conosci in Corsica?...magari se questa estate decido di andarci.....sai comè un pò di attrezzatura me la porto sempre :-D ;) !!!!!....
nannosk

Messaggio da nannosk »

riguardando le foto direi che peschi con il piombo guardiano....
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Messaggio da lisca »

Noi eravamo a Macinaggio (Capo Corso), e le poste in cui abbiamo pescato sono il Banco di Centuri e intorno alla Giraglia, su fondali dai 40 ai 60 mt e sempre col piombo guardiano. La scelta tra i due dipendeva più che altro dal vento, in quanto essendoci pesce in entrambe le poste si andava dove si era più riparati e si poteva pescare con meno difficolt‡.
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