Fino a poco tempo fa non avrei avuto alcun dubbio a rispondere: amo scorrevole, per carità! Non scherziamo.
Nella pesca si sa non c'è niente di assoluto e ogni radicata convinzione può essere rivisitata, riconsiderata e rimossa senza il timore di smentirsi clamorosamente per averla cambiata.
Anche se l'avevamo sostenuta a spada tratta, alla luce dei fatti e delle nuove esperienze è lecito fare marcia indietro e questo senza nessun timore.
Se avevamo scritto e pubblicato qualcosa a riguardo, sarebbe opportuno reintervenire sull'argomento spiegando il perché ed il percome avessimo cambiato improvvisamente rotta ed illustrandone dettagliatamente i motivi.
Parlo naturalmente a titolo personale perché ognuno può fare quello che vuole o che ritiene meglio, ma per il sottoscritto, per una sua remora mentale, questa riconsiderazione la vuole portare a conoscenza di tutti.

Sono sempre stato convinto che nella traina l'amo trainante doveva assolutamente essere scorrevole e spiego il perché.
Una volta innescato il vivo, che questo sia un pesce o un calamaro ha poca importanza, avendo l'amo superiore scorrevole, lo facevamo scivolare lungo la lenza, togliendo la pancia di nylon rimasta in eccesso tra il trainante (innescato nella bocca o al vertice del mantello, se calamaro o seppia) ed il pescante fissato nella parte terminale dell'esca viva.

La lenza calata in acqua si presenta molto ordinata e l'esca nuota liberamente, ma...ma...ma... al momento dell'afferro, se la nostra preda ha preferito mangiare dalla parte della testa e quindi del trainante, la nostra ferrata verrà in parte compromessa ed attutita, perché, comunque, questo amo scivolerà immancabilmente sulla lenza per tutta la sua corsa compromettendone la penetrazione nella bocca del nostro affamato amico.

Ho provato in mille modi a far si che questo amo scorra con difficoltà sulla lenza, ma comunque, per la propria peculiaretà dovrà pur scorrere e se scorre scorrerà anche al momento dell'afferro.

Per ben tre volte in un giorno, mi è successo che tre ferrate siano andate a vuoto e quando ho ritirato la lenza ho potuto constatare che gli ami erano ravvicinati, segno evidente che il pesce aveva preferito mangiare da quella parte.

Nell'uscita successiva avevo con me due tipi di terminali: con lo scorrevole e con il trainante fisso.
Li ho montati uno per ogni canna ed il risultato è stato che con il fisso il pesce è stato ben ferrato proprio su questo amo, mentre con lo scorrevole lo abbiamo perduto come era successo in precedenza.

Ammetto che la pancia di nylon che rimane tra i due ami, una volta innescato il vivo è antiestetica ma dopo diverse giornate di pesca mi sono accorto che questa non compromette né il nuoto dell'esca né tantomeno disturba il predatore.

Per la completezza devo dire che preparo tre tipi di terminale variando la lunghezza tra gli ami e fissando sulla madre lenza quello più adatto, come misura, alla lunghezza dell'esca che innesco.

Il nodo che uso per il trainante è il palomar mentre per il pescante è l'improved clinch.
Non sono per i nodi difficili e complicati che avranno pure una loro valenza ma con questi, il carico di rottura, con le prove che ho fatto, rimane pressoché invariato, purchè, nell'assucare il nodo questo sia accuratamente lubrificato con la saliva ed aiutato nell'assucarsi.

Ciao Grande Bruno, volevo chiederti dalla mia poca esperienza quando usi il palomar per il trainante, chiaramente immagino che nell'altro capo regolato a misura leghi il pescante ma questo al momento della ferrata non lavora male dato che fuoriesce dall'occhiello dalla parte alta, spero di essermi spiegato, io uso ii trainante fisso ma uso amo a paletta legato sulla lenza quando mi dedico alla pesca alle lampughe ma sono poca cosa rispetto alla forza dei dentici. Antonio

Giusta osservazione Antonio e non credere che quello che dici non sia stato fonte di perplessità, però, come avrai capito, la lunghezza della lenza tra i due ami è generosa e forma una piccolissima pancia che riesce a compensare il difetto.
Fai bene a legare il trainante su un amo a paletta, mi immagino userai diametri di nylon intorno allo 0,20/0,30, ma provati un po' a legare un amo a paletta con uno 0,70 e rendere affidabile il nodo.

Effettivamente, ad avere un amo fisso come trainante, è come avere il 50% di possibilità in piu in caso di attacco da parte del pesce.
In questo modo le possibilità di ferrare per bene sono doppie.

bebo ha scritto:Effettivamente, ad avere un amo fisso come trainante, è come avere il 50% di possibilità in piu in caso di attacco da parte del pesce.
In questo modo le possibilità di ferrare per bene sono doppie.

Ero uno sostenitore dell'altro sistema e non volevo sentirne parlare dei due ami fissi, poi, dopo quello che è successo, mi sono ricreduto.
Parlando con Marco Volpi, che non ne ha mai voluto sentir parlare di trainante scorrevole, mi sono ulteriormente convinto che è molto meglio quest'ultimo sistema.