PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

BOLENTINO 4
A questo punto occorre caricare il mulinello e qui non esistono alternative valide al multifibre, che viene anche chiamato dynema, il diametro può essere scelto tra uno 0,18 e uno 0,20, io preferisco quest'ultimo perchè più facilmente reperibile e 2 centesimi di millimetro, secondo me non fanno differenza nel tagliare la corrente senza fare grembo, come abbiamo già detto.
Nell'acquistarlo, preferite le bobine da 200 metri e controllate che il filo sia perfettamente rotondo, cioè cilindrico, i multifibre schiacciati lasciateli al negoziante.
Bisogna considerare che questo monofilo non ha nessun coefficiente di allungamento, per cui avremo il grandissimo vantaggio che qualsiasi minima toccata del pesce, questa viene immediatamente trasmessa al cimino, però, un sistema così rigido si rivela vulnerabile durante il recupero di un pesce di misura, per cui dovremo procedere ad uno strattagemma per salvare capra e cavoli.
Lo strattagemma consiste nell'aggiungere in fondo al multifibre uno spezzone di una decina di metri di comune nylon dello 0,40, ottenendo così un minimo di elasticità che ci consentirà di procedere al recupero più facilmente.
Dei necessari nodi di collegamento tra questi fili, contenendo al massimo la grossezza, li vedremo più avanti.

Eccoci arrivati al momento di caricare il mulinello, oltre al multifibre e al nylon dovremo anche munirci di una grossa bobina di nylon dello 0,30/0,35 di pochissimo costo, magari acquistato n un negozio cinese con pochi euro.

Chiamiamo nuovamente la ragazza della quale abbiamo già parlato che rassegnata sarà sicuramente disponibile a fare di tutto avendo visto che siamo innocui e fissiamo il mulinello sulla nostra canna, infiliamo nel foro (ma che cavolo state pensando?) infiliamo nel foro centrale della bobina del m.fibre una matita e preghiamo la ragazza di tenerla con le due mani, facendo leggermente frizione mano mano che la bobina girerà.
Passiamo il filo attraverso gli anelli e annodiamolo al torsolo della bobina del mulinello, iniziamo a trasferire il m.fibre in bobina per tutta la sua lunghezza, giunti al termine vedremo che la bobina è rimasta mezza piena (o mezza vuota per i pessimisti).
Ripetiamo l'operazione con la matita questa volta col nylon cinese, annodiamo i due monofili tra di loro con un nodo qualsiasi a vostro piacimento e con questo nylon finiamo col riempire la bobina fino a 2-3 millimetri dal bordo.
Praticamente abbiamo riempito una bobina al contrario di quello che a noi serve e adesso?
Ecco l'utilità della seconda bobina, togliete dal mulinello la bobina riempita al contrario e innestiamo sull'asse la bobina vuota, trasferiamo il tutto in questa bobina e tan zan vualà (scusate l'espressione in francese) il gioco è fatto.
Ora rimane da aggiungere al m.fibre lo spezzone di una decina di metri dello 0,40 ma lo vedremo prossimamente su questo schermo.
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

BOLENTINO 5
I nodi giusti per unire questi materiali totalmente diversi, sono per il m.fibre il cappio semplice, creando così un'asola non scorrevole lunga qualche centimetro (5 o 6).
In questa asola si passa il nylon dello spezzone e si fa un'altra asola fissa sul nodo semplice con il nylon, anche questa lunga 5/6 centimetri.
I nodi che ho descritto sommariamente e che descriverò per i terminali, domani sera farò un reportage fotografico.

Parliamo ora della parte più importante della nostra attrezzatura da bolentino: I finali o terminali che dir si voglia.
Per avvalorare la scelta del monofilo del quale più sotto parlerò, voglio raccontarvi quello che mi è successo anni fa e che mi ha fatto decidere a cambiare una mia radicata convinzione.

Avevo casualmente conosciuto il proprietario di una della più note marche di articoli da pesca e volle regalarmi alcune canne e alcune bobine di filo, tra cui la novità di allora: il fluorocarbon, pregandomi di provarlo in mare, gli promisi che l'avrei fatto.
Con questo preparai 3 o 4 terminali alla bellemmeglio, tanto per accontentarlo e per mantenere la promessa, li misi nella scatola dei terminali e rimasero lì per tanto tempo.

Quella mattina i paraghi non ne volevano sapere, strano per le poste di Castiglioncello, dove solitamente i rosati amici sono molto numerosi anche se di taglia modesta.
Brunero ed io avevamo provato di tutto: cambiare esche, variare il diametro dei braccioli, ami sempre più piccoli e leggeri, le spostature poi non si contavano più, alfine ci fermammo ai piedi di una piccola secca e tirammo fuori le colazioni lasciando le canne in pesca infilate nei portacanne.
Aprendo la cassetta degli attrezzi per prendere una bibita che avevo messo lì, mi cadde l'occhio sulla scatola dei terminali e mi ricordai dei finali in f.carbon.
Prima di sedermi per la colazione, sostituii il terminale, innescai tre gamberi di paranza e misi in pesca la canna.
Stavo per appoggiarla, quando mi parve di vedere il cimino tremolare, ferrai e sentii dall'altro capo che un cliente aveva abboccato, recuperai e salpai due paraghi.
Rinnescai e calai, e, appena sul fondo avvertii il triplice tocco ovattato di un pesce di misura, altra ferrata a altro parago.
Brunero non aveva visto una tocca e io ne avevo presi già otto, mi chiese se potevo dargli un finale col f.carbon, ma, lo volli far patire un altro po' dato che mi aveva preso in giro quando lo avevo messo.
Presi altri due pesci, poi glielo detti, non appena sul fondo anche lui vide beccare e salpò una bella coppiola.

Da allora non ho dubbi, i terminali vanno fatti tutti ed unicamente con questo costoso monofilo.
Per chi volesse costruirsi dei terminali supertecnici incollati senza nodi, con braccioli girevoli antigroviglio, può consultare l'apposito post che feci qualche anno fa, completo di foto, disegni e quant'altro.
Per coloro che vogliono provare prima di addentrarsi in operazioni complicate, anche se secondo me, necessarie per chi poi vorrà proseguire, dovrà munirsi di due bobine di f,carbon, una dello 0,20/0,22 e l'altra dello 0,28/0,30.
Non spendete cifre importanti per bobine magari da 50 metri, sicuramente girando per negozi e grossa distribuzione troverete bobine da 100 metri che costano un quarto delle altre.
Come sincerarci che sia realmente f.carbon e non comunissimo nylon?
Prendiamo un capo del filo e bruciamolo con un accendino, se fa un pallino nero è f.carbon, se rimane trasparente è nylon.
Continua.
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Scusatemi, ho avuto qualche problema.
Riprendiamo con i nodi che erano rimasti in sospeso.
Il primo nodo che vi presento è facilissimo e va fatto sul multifibre, non fatelo mai su un nylon se non raddoppiandolo in quanto scivolerebbe e si aprirebbe, cosa che invece sul m.fibre non avviene.
cappio fisso m.fibre 1.JPG
cappio fisso multifibre 2.JPG
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Il secondo nodo è anch'esso un nodo abbastanza semplice e adatto per congiungere lo spezzone di nylon al multifibre ottenendo il minimo ingombro in modo da farlo passare negli anelli del cimino anche se molto piccoli.
Tenete presente che dopo aver realizzato il nodo semplice, il capo libero, prima di essere intrecciato, va passato dentro il cappio del multifibre ottenendo così il collegamento.
cappio fisso su nodo semplice 1.JPG
cappio fisso su nodo semplice 2.JPG
cappio fisso su nodo semplice 3.JPG
cappio fisso su nodo semplice 4.JPG
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Ecco un modo semplice per costruire dei terminali per bolentino a braccioli fissi.
Ho postato lo schema per realizzarne uno con tre braccioli da 40 cm.
Per realizzarli si raddoppia il f.carbon e si eseguono dei cappi fissi alla distanza indicata, il cappio terminale di 5/6 cm. serve per mettere un moschettone con girella per l'aggancio dei piombi.
Naturalmente sui braccioli vanno annodati gli ami.
Se vogliamo realizzare dei terminali con braccioli più lunghi, è intuitivo come fare, l'unica cosa che raccomando è di utilizzare il f.carbon sempre più grosso mano mano che aumentiamo la lunghezza dei braccioli, onde evitare fastidiosi attorcigliamenti.
Se volete farli di 1 metro di lunghezza, molto adatti per le tanute, i braccioli dovranno essere due e non tre per la lunghezza della canna.
calamento semplice per bolentino 1.JPG
calamento semplice per bolentino 2.JPG
calamento semplice per bolentino 3.JPG
calamento semplice per bolentino 4.JPG
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Abbiamo parlato della canna, del mulinello e come caricarlo, dei terminali, sia fatti in modo semplice, sia incollati con braccioli a girare (postato in precedenza qui sul forum).
Rimane da parlare degli ami, dei piombi e soprattutto delle esche.
Partiamo dagli ami.
Se leggete le riviste di pesca oppure i tanti manuali ed enciclopedie, in molti di questi troverete scritta questa frase: la grandezza degli ami sarà scelta in base ai pesci che intendete insidiare ( e quindi catturare).
Cosa più stupida non la potevano scrivere, tutti vorremmo insidiare dentici prai enormi, pagelloni di qualche chilo, saraghi chilati, invece dobbiamo essere realisti, nel tempo capiterà di prendere qualcuno di questi pescioni, ma la taglia media è in realtà ben diversa.
L'amo che vi consiglio è il numero 4 dritto a gambo lungo come amo base, meglio se di colore nero, bronzato o rosso, l'amo non deve essere del tipo storto per evitare fastidi al momento dell'innesco, specialmente con i gamberi, se ad occhiello o a paletta decidetelo voi, personalmente preferisco quelli ad occhiello ma vi assicuro che anche quelli a paletta vanno benissimo.
Gli altri ami che dovete avere sempre con voi, da alternare a quelli del n°4, sono il n°6 in caso ci imbattiamo in un branchetto di spinarelli o di mennole, oppure il n°2 in caso di ripetute catture di pesci di taglia, ad esempio un branco di tanute super.
Con l'amo del 4 ho pescato dalle donzelle ai prai di due chili.
Non sto a postare i nodi per legare gli ami perché nel web troverete filmati a ripetizione.

Parliamo ora dei piombi.
La scelta deve orientarsi su piombi di forma non rotondeggiante, questo per non correre il rischio di pungerci con gli ami, appoggiando il piombo nel pozzetto in caso di mare mosso che rotolando metterebbe le nostre mani a rischio allamatura.
La forma più consona è quella con la base cubica e con sopra una piramide,'importante è anche l'anello per l'attacco alla lenza che si trova sulla cuspide della piramide che deve essere in filo di rame e non assolutamente di fusione, molto difficile da attaccare al moschettone in fondo al terminale.
Quali piombi dobbiamo avere nel nostro corredo da bolentino?
I pesi più comunemente usati sono: 40-50-75-100-150 grammi e per ogni tipo ne occorrono almeno tre per tipo in quanto in caso di perdita per un afferro sul fondo dovremmo averne qualcuno di riserva.
Come scegliere quello più adatto per pescare?
Qui purtroppo non c'è una regola fissa e dipende dalla profondità e dalla corrente che troveremo sul posto, in caso di mancanza di corrente considerate che il peso giusto è di un grammo per ogni metro di fondo, ad esempio 50 metri, 50 grammi.
Se invece ci troviamo in presenza di corrente dovremo aumentare il peso in modo che il piombo stia sempre sul fondo ma senza esagerare, tenete presente sempre che più ci appesantiamo, più difficile è prendere pesci.
Non importa se il piombo si muoverà un po' sul fondo marino, seguiremo questo spostamento cedendo un po' di filo piuttosto che aumentare il peso.
Come massimo peschiamo con 150 grammi ma cerchiamo di non arrivare se non in casi estremi a questa grammatura.

Delle esche ne parleremo la prossima volta.

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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Mi ero dimenticato di postare lo schema per la realizzazione del terminale a tre braccioli, lo faccio adesso.
schema per terminale a 3 braccioli da 40 cm..JPG
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Parliamo ora delle esche.

L'esca migliore sarebbe con queste caratteristiche: freschezza, morbidezza, odore, tenuta all'amo, mobilità.
Quando parliamo di mobilità, vengono subito in mente una serie di vermi marini quali il coreano, l'americano, la tremolina, il muriddu, il verme di rimini ecc. ecc.
Il costo di queste esche è decisamente alto, non voglio dire che non dovete utilizzarle per il bolentino, personalmente uso a volte i coreani quando pesco verso il calasole (tramonto) in una zona dove so che sono presenti i saraghi.
Nessun problema se volete usare queste esche, però quasi prive di odore e quindi poco adatte per richiamare i pesci da lontano, la tenuta è decisamente buona per alcuni, molto discutibile per altri, tranne la parte vicino alla testa però questa troppo dura per essere gradita.
Se i vermi sono molto lunghi si tagliano in più parti, si infilano sull'amo fino a ricoprirlo lasciandone un pezzo oltre la punta come se fosse una coda, scodinzolante.
Attenzione alla testa perché molti di questi mordono a sangue, quando arriviamo al pezzo con la testa, è proprio questa che va trapassata con la punta dell'amo e poi farlo scorrere a coprire il gambo come abbiamo già detto.

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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Lasciando perdere i vermi guardiamo quali altre esche vengono utilizzate per questa pesca meravigliosa, spesso piena di sorprese.
Un'esca che va bene per la maggior parte dei pesci insidiabili, è il gambero.
Si, ma quale gambero?
Il migliore in senso assoluto è il gambero di paranza freschissimo, un tipo di gambero che a Livorno chiamano "gamberetto" molto difficile da trovare, più semplice è trovarlo congelato in vaschette da circa 300 grammi, già addittivato con lo zucchero per non fargli perdere il suo colore rosato.
E' un gambero di misura di circa 5 centimetri la cui caratteristica è quella di avere la corazza molto segmentata anche nella parte vicina alla coda, cosa che gli altri gamberi non hanno, sembra fatto apposta per innescarlo intero sull'amo.
Si scongela al momento della partenza mettendo la vaschetta in un secchio d'acqua ma senza fare entrare l'acqua al contatto dei gamberi perché ne comprometterebbe la tenuta sull'amo.
Il gambero si innesca infilandolo sull'amo partendo dalla coda e facendolo scorrere tutto sull'amo, compreso la testa (ecco perché consigliavo l'amo a gambo lungo, perché anche se non inneschiamo un gambero faremo scendere sul fondo una bella porzione di roba da mangiare).
Se i gamberi fossero un po' grossi, inneschiamoli togliendo il casco che riveste la testa.
Altri tipi di gamberi che possono sostituire questi e che si possono reperire in determinate pescherie anche all'interno dei supermercati sono i pisanelli.
Sono gamberi un po' più piccoli, detti anche di fascina, di colore rosa grigiastro, che normalmente si trovano freschi, si innescano come i gamberetti.
Se proprio non troviamo né pisanelli, né gamberetti, dovremo gioco forza scegliere tra i tantissimi tipi di gamberi congelati reperibili un po' ovunque nei negozi e supermarket.
Come orientarsi?
Cerchiamo dei gamberi che assomigliano più possibile ai gamberi di paranza, come taglia, possibilmente con la testa.
Se non troviamo neppure questi, prendiamoli più grossi, li divideremo in due o tre pezzi, togliendo però tutta la corazza.
Ultima risorsa, le code di mazzancolle ma ritenetela l'ultima risorsa.

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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Altre esche ottime sono i cannolicchi, anche qui, meglio se freschi, i calamari, le sarde e le alici.
Ve ne sono molte altre ma parlandone oltrepasserei i limiti che mi sono imposto e tradirei lo spirito di questa pubblicazione, oltretutto sono di difficilissimo reperimento e molto selettive.

I cannolicchi si trovano facilmente in pescheria, specialmente se congelati, aprendo le valve ne viene fuori un mollusco abbastanza lungo e cilindrico che va innescato a pezzi di lunghezza tale da ricoprire interamente l'amo, raccomando di sezionarlo con un coltello affilato o un paio di forbici al fine di realizzare un taglio netto.
Si infila sull'amo come il verme, meglio se ne lasciamo una piccola parte sporgere dalla punta dell'amo, è morbido ed odoroso e molto gradito da tutti i pesci da bolentino.

Il calamaro, o il totano, sono esche che dovremo avere sempre a disposizione, attenzione però, queste esche vanno scelte con cura perché non tutte vanno bene.
Guardiamo come scegliere quelle adatte per il bolentino.
Lasciamo perdere i calamari freschi che costano carissimi e normalmente sono grossi e con la carne spessa e dura, cerchiamoli invece di una pezzatura di una quindicina di centimetri, congelatissimi, che hanno la carne meno spessa e il prezzo si aggirerà sui 7/8 euro al chilo.
Anche se vengono comunemente chiamati calamari spesso sono invece totani, ma per pescare non fa molta differenza.
Solo per completezza dico come facciamo a distinguere un calamaro da un totano, il calamaro ha le due "ali" laterali lunghe quasi come tutto il corpo mentre il totano le ha molto più corte e situate vicino alla punta del corpo conico, tutto qua.
E' una delle poche esche che possiamo scongelare e al termine della pesca ricongelare quelle inutilizzate senza che queste si deteriorino.
Vediamo come dobbiamo utilizzarle.
Dobbiamo munirci di un tagliere di plastica e un martello batticarne di quelli a "spunzoni", si taglia con un paio di forbici longitudinalmente il mantello del calamaro o il totano, la testa ed i piccolissimi tentacoli non ci interessano, si appoggia il mantello aperto sul tagliere volgendo la parte interna verso l'alto, con il martello si batte energicamente ammorbidendolo, ma non solo, con questa operazione si rende l'esca molto più odorosa ed attirante.
Sempre con le forbici, meglio se con un coltello affilatissimo se ne fanno delle strisce larghe più o meno un centimetro e di 7/8 centimetri di lunghezza, si innesca trapassando la striscia più volte con l'amo lasciandone a penzoloni un paio di centimetri.

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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Mi ero dimenticato a proposito del calamaro che va spellato lasciando in vista la sua carne bianchissima, anche questo attirerà i pesci.

La sarda è veramente l'esca pigliatutto, non esiste pesce grande o piccolo che sia indifferente a questa, secondo loro, prelibatezza.
Dal tonno al dentice, dalla tanuta al sarago, dallo sgombro alla palamita, dall'occhione alla cernia, tutti vengono attratti dal suo intenso aroma pronti a contendersi la sua carne tenerissima, anche troppo tenera.
Sembrerebbe l'uovo di Colombo, basterebbe innescare le sarde e il problema esche sarebbe risolto.
Non è così, non funziona così, con il suo aroma molto intenso, questa esca viene presa d'assalto da tutti i piccoli abitatori del mare che ripuliranno tutta la carne lasciando sull'amo la classica lisca senza pagare pegno.
E allora come facciamo e quando possiamo usarla?
Possiamo tranquillamente usarla quando peschiamo agli sgombri perché essendo predatori gli altri pescetti non si avvicinano, possiamo usarla innescata intera (parlo sempre della pesca a bolentino) e appoggiata sul fondo alla ricerca del grosso pesce con una tecnica particolare che spiegherò in seguito, un tipo di pesca che prevede anche la pasturazione con sarde spezzettate e pasturatore a sgancio.
Indispensabili per la pesca sui grandi fondali alla ricerca di occhioni, naselli, cernie ecc.
Dato la misura dei nostri ami, la sarda va innescata a pezzetti, la parte più tenace è quella vicina alla coda, altro modo molto proficuo è quello di ricavare due filetti dal dorso che possiamo cucire sull'amo.
Indispensabile per l'innesco è reperire la sarda freschissima pena ritrovarsi con un'esca che non ha nessuna consistenza impossibile da utilizzare.
La freschezza si riconosce facilmente perché la sarda fresca è priva delle tracce di sangue che compaiono sulle branchie e negli occhi, l'odore deve essere abbastanza tenue, pensate che tempo fa quando si sceglievano le sarde si infilava una mano sotto il primo strato di pesci nella cassetta e si annusava la mano, se puzzava non le compravamo.

Ora abbiamo canna, mulinello, terminale, esche, cosa aspettiamo?
Andiamo dunque a pescare, parliamo ora delle famose poste di pesca, come facciamo a identificarle se non le conosciamo, quali pesci possiamo catturare su quei fondali, dobbiamo pescare ancorati o a scarroccio?
Ne parliamo prossimamente su questo schermo.
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Pescare a bolentino sulla spianate di fango o di sabbia, spesso si rivela infruttuoso, normalmente i pesci che frequentano questi fondali sono le tracine e raramente qualche razza.
Fermarsi a casaccio, pensando che basti far arrivare l'esca sul fondo per prendere i pesci è mera illusione.
E allora?
Allora bisogna programmare con cura la nostra uscita e avere le idee ben chiare, indispensabili sono un GPS anche se portatile e un ecoscandaglio che possa leggere il fondo fino a 100 metri.
Se qualcuno ci ha fatto dono di alcune coordinate per le poste di pesca, tanto meglio, altrimenti bisogna cercarsele da soli, aiutandosi con una carta nautica, meglio se digitale.
Cosa dobbiamo cercare?
Dobbiamo cercare sui fondali che vanno dai 35 metri, fino agli 80, secche isolate che si alzano da substrati di sabbia e fango, le secche sono formazioni scogliose, tufacee o miste dove è presente oltre che la vegetazione, una miriade di invertebrati, vermi, conchiglie, molluschi e crostacei che attirano tutti i pesci della zona grandi e piccoli dando luogo alla catena alimentare.
Non occorre che la secca sia estesa, anzi, se riusciamo ad individuarne di piccole è ancora meglio, i pesci saranno sicuramente più fitti.
Per pescare sulla secca bisogna per forza ancorarsi per due motivi fondamentali.
Il primo motivo è legato proprio alla conformazione del fondo, sicuramente pieno di gorgonie e concrezioni coralligene che imprigioneranno i nostri piombi ed i nostri finali a ripetizione, il secondo motivo è invece legato agli abitatori della secca, noi siamo alla ricerca di saraghi, tanute, pagelli pesci abbastanza sospettosi che non si avventano sulla prima esca che gli capiti a tiro, cosa invece che comunemente fa la minutaglia e principalmente gli sciarrani.
Quest'ultimi non danno tempo ai pesci più pregiati di abboccare avventandosi sull'esca, fortunatamente però gli sciarrani sono pesci territoriali, per cui una volta ancorati "ripuliremo" il fondale da questi clienti che difficilmente si rifaranno vivi durante l'azione di pesca.

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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da bruno21 »

Dove fermarsi una volta individuata la nostra posta?
Chi pensasse al bolentino come una pesca statica sbaglia grossolanamente perché è una pesca di movimento, a volte i pesci si trovano nei pressi del sommo, altre volte sulle ricadute, altre ancora nella spianata di fango o sabbia prossima alla secca.
In caso di assenza di beccate, dopo al massimo un'ora, bisogna spostarsi in un altro punto e poi un altro e un altro ancora finchè non troviamo i nostri amici pinnuti.
Per spostarsi velocemente senza bisogno ogni volta di salpare l'ancora, ho già scritto e descritto le manovre necessarie per mettere senza paura delle eliche la cima a poppa e trascinare l'ancora fino a quando non decidiamo di fermarci nel punto prescelto.
Dò alcune indicazioni di massima ma prendetele con beneficio d'inventario, perché i pesci sono imprevedibili.
Nei mesi primaverili cioè da fine febbraio, consiglierei di ancorarsi in prossimità del sommo in quanto il pesce predominante dovrebbe essere la tanuta, naturalmente anche i saraghi ma soprattutto le tanute.
Nei mesi estivi le carte si mischiano e bisogna ispezionare la posta per cercarli, non è raro imbattersi nei branchi di sgombri misti a sugarelli.
In autunno, da ottobre in poi ed in inverno, il pesce più comune è il parago o pagello o fragolino, chiamiamolo come vogliamo e questi pesci preferiscono pascolare sui fondali fangosi o sabbiosi nei pressi delle secche.

Vorrei parlare anche della pasturazione legata a questo sistema di pesca anche se non è assolutamente necessaria, posso assicurarvi che funziona, eccome se funziona, però non so se faccio bene in quanto vado fuori dalle righe e dai limiti che mi ero imposto con il titolo.
Facciamo così, se lo richiedete ne parlerò in seguito.

La prossima volta partiremo insieme per una battuta di pesca a bolentino e chiarirò punto per punto ogni aspetto rimasto poco comprensibile sicuramente per colpa mia, allora pronti?
Molliamo gli ormeggi e via verso una nuova avventura.
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da gio72 »

Grazie Bruno!
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Re: PESCARE DALLA BARCA E' FACILE

Messaggio da Misterix »

Grazie Bruno ..... in attesa per la prossima puntata ;)
Mauro
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