Orate...misteriose

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bruno21
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Orate...misteriose

Messaggio da bruno21 »

Fino ad alcuni giorni fa sulla secca delle donne non c’era un pesce che fosse uno.
Questa secca che ha il suo sommo, abbastanza esteso, a 32 metri, si solleva da un fondale circostante di circa 50 metri e si trova a circa 7 miglia dal porto di Livorno.
Durante la primavera è ben frequentata da grosse tanute e saraghi e non mancano i pagelli di taglia generosa e qualche bel dentice praio, ma dall’estate in poi la secca è deserta.
Quando ieri verso le 7,30 del mattino siamo arrivati su questa secca, ben quindici barche erano già ancorate sul pianoro più elevato, non c’era posto per nessuna altra barca e per nessuno che avesse avuto un po’ di buon senso rischiando di fare un groviglio di ancore e cime.
Se volevamo la conferma che le mie informazioni avute in settimana fossero attendibili, l’avevamo avuta eccome.
Questo fenomeno naturale, per me misterioso, fa si che ogni anno nel mese di novembre, normalmente verso la metà, improvvisamente, senza nessun avviso alcune secche al largo di Livorno, si popolino improvvisamente di quel meraviglioso sparide che si chiama orata.
Non arrivano alla spicciolata dandoci il tempo di programmarci, nossignori, ieri non c’era l’ombra di un pesce ed il giorno successivo la secca è piena di questi dorati amici.
Ce ne sono di tutte le taglie e abboccano volentieri e facilmente a tutto ciò di commestibile gli si presenti a portata di bocca.
Chiaramente, per non fare inutili stragi chi è veramente sportivo imposta la sua azione alla ricerca del pesce di grossa stazza, limitandosi a trattenere le piccole prede.
Non fa caso al numero di catture delle barche vicine, non siamo in gara, non dobbiamo essere i più bravi, dobbiamo essere i più sportivi, infatti si vede chiaramente chi tiene tutti i pesci, e, chi come noi, rimette in acqua i pesci meno interessanti.
Noi ci siamo dati una regola, teniamo le orate sopra i 500 grammi di peso, intendiamoci bene, non è che stiamo li a pesarle una volta imbarcate, ma ad occhio vediamo quelle che secondo noi possiamo trattenere.

Nonostante alcune barche di amici ci invitino ad ancorarsi vicino a loro, preferiamo allontanarci per non disturbare la loro azione di pesca.
Con lo scandaglio acceso, continuiamo fino a portarci sotto vento del gruppone di pescatori, conosco abbastanza bene tutta l’area e so che ad un certo punto troveremo una depressione a -48 che risale in cigliata fino a -42, il vento è favorevole per la manovra, infatti caleremo l’ancora nel profondo e pescheremo, dando l’appropriata cima a -42, con questa manovra non correremo il rischio di sferrare nonostante il vento teso ed il mare abbastanza mosso.
Eseguo la manovra perfettamente e l’ancora fa subito il suo dovere, faccio filare cima finchè non scadiamo sottovento alla profondità prescelta, bittiamo la cima, ecco siamo pronti.
La prima nostra preoccupazione è quella di pasturare per far fermare i pesci sotto la barca, lo facciamo subito con un capace pasturatore a sgancio riempito di sarde tagliate, preventivamente a casa, in piccoli pezzi.
Montiamo le canne da light drifting, e iniziamo a pescare.
Memore delle “passate edizioni” decido di pescare servendomi del galleggiante, misuro accuratamente il fondo, preparo il terminale in f.carbon 0,30 e lego un amo ad occhiello del n° 2, innesco un trancio di sarda e faccio scorrere tutto fino sul fondo.
Nella concitazione non mi ero accorto che a Marco da un po’ noia il mare, infatti si siede sulla panchetta di poppa, aspettando di stare un po’ meglio prima di pescare.
Rinaldo invece ha gia calato la sua canna, lui pesca senza galleggiante, solo un piombo di 15 grammi appena sufficiente a portare l’esca sul fondo, e, ha ragione lui.
Dopo neppure venti minuti porta a pagliolo la prima orata della stagione, non è grandissima, non arriva ai 700 grammi ma a bordo viene accolta con tanta gioia.
Lo aiuto a slamarla con un paio di pinze adatte a questo uso, la prendo in mano e prima di riporla in frigo non manco di ammirarla.
Il corpo di un argento brillante ed il muso scuro, la macchia rosea sugli opercoli, ma soprattutto i suoi cigli dorati che attraversano il muso fino agli occhi e che danno il nome a questa meravigliosa creatura.
Non hanno niente a che vedere con quelle di allevamento.
La pesca riprende con Rinaldo che fa da mattatore. Mentre con il sistema che adotto io non vedo una mossa.
Con la coda dell’occhio vedo Rinaldo impegnato con una grossa preda, la sta giostrando bene, la frizione del suo Shimano lavora a meraviglia, impugno il guadino e dopo una decina di minuti di lotta, finalmente aggalla, è un magnifico esemplare di circa due chili.
Mi mangio le mani perché ho la fotocamera a riparare dal fotografo, abbiamo solo i telefonini, scattiamo alcune foto con quello di Marco.
Ripasturiamo nuovamente e anche Marco comincia a pescare.
Al quarto pesce mi convinco a cambiare sistema, tolgo il galleggiante e mi adeguo a pescare come Rinaldo.
Le catture si susseguono ma diverse le rimettiamo in mare, finalmente anche io prendo la mia prima orata.
Ci fermiamo per fare colazione è ormai mezzogiorno, il vento sta calando e anche il mare fa altrettanto, le barche che vediamo sopravento sono continuamente con le canne piegate, segno che pesci ci sono per tutti.
Alle 15,30 poniamo fine alle ostilità, 25 belle orate sono nel capace frigo, scatteremo a questi pesci alcune foto a casa di Marco e non appena me le invierà non mancherò di pubblicarle su questo topic.

Queste improvvise apparizioni sicuramente naturali, come le migrazioni degli uccelli, hanno per me qualcosa di misterioso che mi affascina.
Da noi viene chiamato col nome di “montone” e come sembra ha a che fare con la riproduzione, ma, per me, ha risvolti inspiegabili.
Su queste secche potete pescarci per tutto l’anno senza vedere un’orata, poi improvvisamente arrivano e improvvisamente, senza nessun motivo, scompaiono e tutto torna come prima.
Ma da dove arrivano? Come fanno a trovarsi e raggrupparsi così numerose? Perché sempre sulle solite secche, scansando quelle vicine? E quando scompaiono dove vanno a finire?
E’ uno dei tanti misteri del nostro amico mare, è uno dei segreti che il mare tiene per sé e che racconta nei giorni di bonaccia, quando un alito di brezza scrive qua e là sull’immacolata superficie, la sua grande storia.
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Kraken
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Kraken »

Ciao Bruno,ho letto con molto interesse quanto scritto da te,mi sono posto le stesse domande tempo fa e tutt'ora,una spiegazione certa non c'è,almeno non la conosco,unica supposizione e già accennata da te,i periodi riproduttivi,che fanno tornare i pesci su posti,forse una sola volta nella vita e tutti insieme,di certo capita ai Salmoni ed alle anguille ecc.ecc.,perchè non dovrebbe capitare anche per le orate???? :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Marenostrum66 »

Io non pesco.... ma invio il sapore di sale e mare che ti ha riempito i polmoni e il naso... avrei voluto esser lì solo a vedere....

:smt039
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Stefanino »

ciao bruno
ma con le alluvioni in toscana non avete l'aqua color cioccolato
qui sembra gialla
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bruno21
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da bruno21 »

Stefanino ha scritto:ciao bruno
ma con le alluvioni in toscana non avete l'aqua color cioccolato
qui sembra gialla
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Sembrerà strano, Stafanino, ma qui da noi ha fatto quattro gocce di pioggia, ad appena 50 chilometri di distanza, (Marina di Massa) una tragedia.
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da duchessa »

Proprio veri Bruno, i tuoi racconti mi metteono nel naso l' odore del mare ........... anche se sono in ufficio ................ :smt058 :smt058
Anche se mi basta uscire fuori per sentire il salmastro, solo i tuoi racconti mi fanno sognare ................. :clap :clap
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da bruno21 »

Ecco!
E’ successo, non me lo aspettavo così presto ma è successo!
Andiamo per ordine facendo chiarezza.
Due gruppi di amici che si erano liberati dagli impegni di lavoro, beati loro e avevano deciso di andare a pescare ieri mercoledì, sulla famosa secca delle donne.
Mi avevano pregato di telefonare, il martedì, ad alcuni amici di Livorno per sapere le ultime notizie in proposito.
Mi immaginai che Claudio ed altri conoscenti, dei quali ho il numero di cellulare, fossero in pesca e infatti ne ebbi la conferma.
Le orate c’erano eccome, le prendevano con tutte le esche, dalla sarda al gambero, al calamaro alla cozza, non grosse, la taglia era sui 700 grammi, e solo qualcuna di peso rilevante.
Fu Claudio a richiamarmi a fine pescata comunicandomi il numero delle catture, una quantità impensabile.
Tutto felice contattai gli amici per comunicare tutto questo, ma non solo, anche le armature i piombi e gli ami con i quali avrebbero dovuto pescare, le telefonate si susseguirono fino alle 23 la sera, per fugare ogni dubbio.
Per sicurezza gli inviai anche le coordinate affinché si ancorassero precisi sui punti più redditizi.

Non lo faccio mai, ma tanta era la curiosità, che, verso mezzogiorno di mercoledì (ieri) telefonai a Marco per conoscere il risultato parziale, aspettandomi risposte fin troppo entusiastiche, da parte mia avevo già pronto la risposta:- a che ora devo venire a Livorno col camion frigo?
Già la voce che mi rispose mi fece presagire che la pesca non era un granchè, ma quello che mi disse Marco mi gelò:- Bruno, per ora ne abbiamo prese solo tre.
Pensai ad uno scherzo ben preparato, ma durante la conversazione capii che, purtroppo, era vero.
Telefonai anche a Mario, sull’altra barca, loro addirittura ne avevano preso solo una.
Gli consigliai allora di trasferirsi sulla posta della secchina, un paio di miglia fuori, dove, anni fa ne avevamo prese diverse.
-Bruno, mi disse, è proprio da qui che ti sto rispondendo, ci siamo spostati un’ora fa.
Non ebbi il coraggio di dirgli altro, li salutai dicendo di insistere, alcune volte al tramonto avevamo fatto diverse catture.
Non andò così, ritornarono la sera con quelle poche, il pomeriggio ed il tramonto non dettero altri pesci.
Anche le altre barche presenti sulla secca ritornarono a mani vuote.

Le orate misteriose non avevano voluto smentirmi, l’avevo già scritto perché tutti gli anni era successa la medesima cosa.
Lo stadio si era riempito per la partita tanto attesa, nessuno di noi sapeva quando questa iniziasse e neppure quanto sarebbe durata e se ci fossero stati o meno i supplementari, alcuni spettatori erano stati sollevati fino in superficie da una forza prepotente, mentre gli altri continuavano a fare festa.
Il triplice fischio finale mise fine alla contesa e tutto il pubblico presente si disperse.

Ci sarà un’altra partita in uno stadio vicino che attiri altri spettatori, oppure il campionato è già terminato?
Nessuno lo sa, solo lui, il mare conosce il dove ed il quando, ma non lo rivelerà mai, lo terrà gelosamente custodito come tanti altri misteri che avvengono nelle sue profondità.
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Openboat »

bruno21 ha scritto: lo sa, solo lui, il mare conosce il dove ed il quando, ma non lo rivelerà mai, lo terrà gelosamente custodito come tanti altri misteri che avvengono nelle sue profondit
Esatto,e chissa' quanti altri fenomeni misteriosi si verificano nelle sue profondita'...... :smt103
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Marenostrum66 »

Openboat ha scritto:
bruno21 ha scritto: lo sa, solo lui, il mare conosce il dove ed il quando, ma non lo rivelerà mai, lo terrà gelosamente custodito come tanti altri misteri che avvengono nelle sue profondit
Esatto,e chissa' quanti altri fenomeni misteriosi si verificano nelle sue profondita'...... :smt103
:clap
navigando, non vi chiedete mai.... ma se svuotassi il mare sotto di me... cosa troverei? :smt017
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Openboat »

Nulla......Non ci saresti piu'..... :smt102
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Marenostrum66 »

Openboat ha scritto:Nulla......Non ci saresti piu'..... :smt102
non fare l'ingegnere... ci son già io :sarc :sarc :sarc
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da bruno21 »

Finalmente stamani Marco mi ha portato le foto delle orate che pubblico come promesso.
Quelle fatte in barca con il telefonino son un pasticcio, lasciamo perdere.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da Marenostrum66 »

:shock :shock :shock :shock :shock :shock

sono molte da stivare... se serve una mano .... io non la nego mai agli amici del forum... ;)
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da sandro006 »

@ bruno
sei un grande complimenti :smt023
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Re: Orate...misteriose

Messaggio da bruno21 »

Grazie ragazzi i complimenti sono sempre graditi, ma vi racconto del disastro di ieri.

Avevo avuto una dritta, in settimana, di catture numerose di orate fatte sulla posta del Ciglio Scandaglio.
La notizia non era freschissima, era di mercoledì, ma anche il giovedì ne erano state prese diverse.
Da quello che mi raccontavano la mattina all'alba era una mattanza, l'altro momento magico era la sera al tramonto.
Partenza da Montecatini alle 5, alle 6 eravamo già in mare, navigazione al buio con tutte le cautele del caso, quindi andatura a dislocamento e tutti di guardia.
Percorriamo le otto miglia lentamente e all'alba siamo sulla posta.
Troviamo già tre barche ancorate, ma, sicuramente conoscono poco la posta, il punto migliore è ancora libero.
Mi metto ai comandi raccomandando agli amici la massima attenzione, vado esattamente controvento, passo sopra il punto di ancoraggio e dò l'ordine, tutto perfetto e infatti ci fermiamo esattamente dove volevo.
Pasturiamo e iniziamo a pescare.
Arrivo sul fondo e vedo subito una bella mangiata, ferro con decisione e inizio a recuperare, mi accorgo che il pesce fa poca resistenza, non è un'orata, infatti tra la sorpresa di tutti ma specialmente mia metto a pagliolo un'occhiata di oltre mezzo chilo.
E' la prima volta, dopo un mezzo secolo di onorata carriera che catturo un'occhiata a bolentino.
La pesca continua, ma passa il tempo senza che ci siano altre beccate, sicuramente le orate non ci sono, guardo le altre barche sottovento, senza vedere prendere un pesce, niente di niente.
Marco continua a pasturare, non ci arrendiamo, ma solo una grossa e grassa murena e un paio di sugarelli s’interessano delle nostre esche.
Abbiamo le braccia rotte quando guardo l’orologio, è mezzogiorno.
Decidiamo di cambiare posto cercando fortuna sulla secchina, pecorriamo le sei miglia e troviamo anche li diverse barche in pesca, tra cui quella dell’amico Claudio, l’amico che mi dà le ultime notizie.
Ci avviciniamo, ma anche loro, mi dice Claudio, non hanno preso un’orata, solo qualche sarago maggiore a buio, loro sono arrivati sulla secchina alle 6 con il buio pesto.
Ci ancoriamo sfiduciati ed infatti alle tre del pomeriggio non abbiamo visto una toccata.
Claudio era andato sulla posta della ciabatta, due miglia più fuori, e mi avvertiva al cellulare che avevano trovato qualche grossa tanuta, però ne avevano prese cinque una dietro l’altra ma, da oltre un’ora non avevano più mangiate.
Decidiamo invece di avvicinarci al porto e ci fermiamo a pescare sulla posta chiamata 235 (perché si trova con rotta 235° rispetto al faro del porto) e lì faremo il calasole.
Si riaccendono le speranze quando Rinaldo salpa, dopo una bella lotta, un sarago maggiore di un chilo, ma fino alle 17 non succede altro.
Rifacciamo le canne e rientriamo all’ormeggio.
Arriviamo e ci mettiamo a riordinare le attrezzature e la barca, poi decidiamo di dargli una pulita profonda, sono due mesi che non lo facciamo.
Sono le 19 quando finiamo, sono anche un po’ preoccupato perché Claudio non è ancora rientrato e sono due ore che è buio, sto per telefonargli, quando lo vedo spuntare da sotto l’ultimo ponte.
Quando arriva alla mia altezza, mi chiama:- Bruno vieni all’ormeggio.
Tutto mi sarei aspettato tranne vedere scendere il capace contenitore frigo da 80 litri quasi pieno di orate.
-Quando ti ho telefonato dalla ciabatta, mi dice, dopo poco siamo tornati sulla secchina e vedendo che non c’eravate più ci siamo messi al vostro posto, tutte le barche erano rientrate eravamo soli.
Volevamo aspettare buio e poi tornare, ma appena calato le lenze abbiamo avuto subito alcune mangiate, la corrente inaspettatamente si era calmata, salpiamo orate due per volta, mangiavano da fare schifo.
-Ne abbiamo prese una quarantina velocemente, e, se non fosse stato per Massimo (il compagno di barca di Claudio) che aveva un appuntamento per le diciannove e trenta con un cliente, appuntamento non rimandabile, chissà quante ne avremmo prese, siamo venuti via con i pesci sotto la barca.

Non c’è niente da fare, questa è la differenza tra pescatori veri e noi pescatorelle, il credere in quello che facciamo ed il girottolare per mare alla ricerca di chissà cosa, fa la differenza, ve lo assicuro.
Si può anche tornare a mani vuote, non è certamente un dramma, ma è indispensabile nella pesca credere, credere, credere ed avere la convinzione che quello che stiamo facendo solo questo porterà dei risultati.
Potevamo essere noi quelli che tornavano con i pesci, bastava avere pazienza e sarebbero arrivati.
Ieri ho avuto una grande lezione di pesca e di vita, dando un taglio netto alle mie presunzioni di grande pescatore.
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