La pasturazione

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bruno21
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La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

Se c’è un argomento frutto di mille accese discussioni nei negozi di pesca, quello è sicuramente la pasturazione, e questo perché ogni pescatore ha un suo sistema ed un suo modo sia nel preparare la pastura, sia nel proporla ai pesci.
Ognuno è convinto i cuor suo che il sistema che ha scelto sia migliore degli altri che sente proporre e vi spiego il perché di questo mistero.
Nella pesca in acque dolci, nei fiumi e laghi o laghetti, meglio se durante una competizione agonistica, dove i concorrenti sono posti in fila e gli uni accanto agli altri usando pasture diverse e modi diversi di proporle, la differenza salta subito agli occhi ed è, data dal numero delle catture e dalla continuità del prelievo ittico.
In barca la cosa è più complessa, non c’è la possibilità del confronto diretto; è vero che il risultato finale fa da testimone per la bontà di quello che si è fatto e di come si è fatto, ma è altrettanto vero che altri fattori hanno concorso a quel determinato risultato, non ultimo la presenza in quel posto dei pesci cui la pastura era destinata.

Faccio questa premessa prima di accingermi a parlarne perché quello che vi proporrò non è certamente l’unico sistema e l’unico modo, è solo ed esclusivamente frutto della mia esperienza grazie alla quale, dopo tanti anni, mi sono fatto una opinione personale e soggettiva a causa delle tante soddisfazioni e delle altrettante delusioni avute, per cui ho fatto una scelta ponderata.
Oltretutto, praticando tutti i sistemi di pesca, da quella alle occhiate fino al big game, ho dovuto giocoforza conoscere tutto quello che possiamo avere a disposizione per poter pasturare. Sicuramente ci sarà nel forum chi, rivolgendosi ad un solo sistema potrà dare ulteriori consigli per migliore quanto descrivo.

Dividerò l’argomento a seconda delle varie tecniche, mi sembra l’unico modo corretto e puntuale
per catalogarlo ordinatamente.

PESCA SOTTOCOSTA CON GALLEGGIANTE.

Questa tecnica è rivolta soprattutto, con graditissimi out sider, alla cattura di occhiate e saraghi.


La base di questa pastura sono gli sfarinati pronti che si trovano nei negozi di pesca, confezionati in buste da uno fino a tre chili.
Ne ho provate diverse senza sostanziali differenze tra le une e le altre.
Non fatevi trascinare nell’acquisto da quello che vedete stampato sulla confezione; speciale sarago, oppure: speciale cefalo ne ho vista una ultimamente con su scritto speciale orata.
No, non andate dietro a queste diciture, magari… se buttando in acqua due manciate di pastura arrivassero le orate, ma la cosa non funziona così.
La base di una buona pastura ha due caratteristiche: quella visiva e quella aromatica.
Una pastura chiara sarà da preferire, ma se non la trovate usatene pure un’altra, purchè, questo sì è essenziale, il profumo.
Più sono odorose più saranno gradite e attraenti.
Gli effluvi insieme a piccoli frammenti, verranno trasportati dalla corrente fino a grandi distanze, attirando i pesci nella scia fino ad arrivare all’origine che è sotto la nostra barca.
Tenete bene presente che con la pastura non dobbiamo sfamare i pesci, dobbiamo solo attirarli vicino alla barca, quindi va gettata in acqua con un certo ritmo senza lasciarci prendere la mano.

L’altro ingrediante della pastura è il pane grattato che va mescolato agli sfarinati nella medesima proporzione, 1 chilo ed un chilo.
Per poterla meglio amalgamare sarà più adatto un contenitore a bordo basso ed a bocca larga, tipo calderella per muratori, questi contenitori si trovano coloratissime nei negozi di pesca, vi troverete molto meglio che prepararla in un comune secchio.
Se avete intenzione di acquistarlo, li troverete in due misure, prendete quella più grande.

PREPARAZIONE
Versiamo nel contenitore un chilo di pastura e un chilo di pane grattato e mescolateli bene a secco.
Versate lentamente acqua di mare, qualche bicchiere e mescolate accuratamente, poi verificate se stringendo la pastura questa sta insieme, se non sta insieme aggiungiamone un altro bicchiere e mescoliamo e così via finchè non si sia raggiunto il risultato voluto, cercate di non “affogare il mugnaio” ma se vi succede rimedierete aggiungendo del pane grattato.

INIZIAMO A PASTURARE
Abbiamo fatto un buon ancoraggio e siamo convinti di essere nel posto buono.
Prendiamo una palletta grande come un mandarancio e stringiamola, la getteremo in acqua al centro della poppa, successivamente altre pallette ai lati della barca, poi nuovamente al centro della poppa allungando però il tiro di quattro o cinque metri, ripetiamolo anche ai lati.

COME CONTINUARE
Normalmente, tranne casi particolari, la pastura ha un tempo di reazione di un’oretta.
In questo tempo diciamo ogni cinque minuti, getteremo in acqua un’altra palletta in modo che la scia che abbiamo creato rimanga attiva.

RAFFORZIAMO LA PASTURA
L’esca che dovremo usare è il bigattino, se ne getteremo alcuni pizzicotti in acqua sul filo della corrente otterremo un effetto ancora più rapido ed efficace.
Qui occorre molta più attenzione che per la pastura.
Pensate per un attimo cosa succede la sotto, la manciatina di bigattini che viaggia sul filo della corrente si inabissa lentamente allontanandosi dalla barca.
I pesci che sono attratti seguono i bigattini, mangiandone uno per volta allontanandosi insieme a loro e continueranno finchè non li avranno finiti tutti a quel punto saranno così lontani che se distratti da altre cose non torneranno più, quindi attenzione.

ALTRI SISTEMI DI PASTURA
In commercio si trovano secchielli di sarde tritate sia sciolte sia racchiuse in una rete.
Quelle tritate normalmente vengono immesse nelle pasture sfarinate in questo modo: anziché usare l’acqua di mare semplicemente per amalgamarle, all’acqua viene aggiunta con un cucchiaio la sarda tritata e fatta struggere prima di unirla alla pastura, con lo stesso cucchiaio si gettano in acqua alcune cucchiaiate ad intervalli regolari.
Le sarde nella rete invece, una volta zavorrato il contenitore si cala in acqua legato ad una cimetta fermandolo alla profondità voluta.
L’aroma attirerà con la sua scia i pesci.
Personalmente uso questo secondo sistema quando arriva il momento delle lecce stella che sono particolarmente attratte da questo odore ed innesco pezzetti di filetto di sarda.

Continua
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Re: La pasturazione

Messaggio da Openboat »

bruno21 ha scritto:Se c’è un argomento frutto di mille accese discussioni nei negozi di pesca, quello è sicuramente la pasturazione, e questo perché ogni pescatore ha un suo sistema ed un suo modo sia nel preparare la pastura, sia nel proporla ai pesci.
E' un po' come chiedere quale sia l'ancora migliore !!O la miglior carena ecc,ecc ....fuoco alle miccie!!!!!!!!!!!!!!!!
Io non sono un pescatore,ma di una cosa sono certissimo: se mai mi verra' lo "sbruzzo" di mettermi a pescare,mai e poi mai portero' a bordo la nauseabonda "pastura" :smt018 :smt018
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Re: La pasturazione

Messaggio da oldjhon »

Openboat ha scritto:
bruno21 ha scritto:Se c’è un argomento frutto di mille accese discussioni nei negozi di pesca, quello è sicuramente la pasturazione, e questo perché ogni pescatore ha un suo sistema ed un suo modo sia nel preparare la pastura, sia nel proporla ai pesci.
E' un po' come chiedere quale sia l'ancora migliore !!O la miglior carena ecc,ecc ....fuoco alle miccie!!!!!!!!!!!!!!!!
Io non sono un pescatore,ma di una cosa sono certissimo: se mai mi verra' lo "sbruzzo" di mettermi a pescare,mai e poi mai portero' a bordo la nauseabonda "pastura" :smt018 :smt018
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Bhee caro Giuseppe, se vuoi pescare e non vuoi sentire la puzza della pastura puoi fare la traina :smt023
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Re: La pasturazione

Messaggio da Kraken »

Openboat ha scritto:
bruno21 ha scritto:Se c’è un argomento frutto di mille accese discussioni nei negozi di pesca, quello è sicuramente la pasturazione, e questo perché ogni pescatore ha un suo sistema ed un suo modo sia nel preparare la pastura, sia nel proporla ai pesci.
E' un po' come chiedere quale sia l'ancora migliore !!O la miglior carena ecc,ecc ....fuoco alle miccie!!!!!!!!!!!!!!!!
Io non sono un pescatore,ma di una cosa sono certissimo: se mai mi verra' lo "sbruzzo" di mettermi a pescare,mai e poi mai portero' a bordo la nauseabonda "pastura" :smt018 :smt018
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Ho letto e riletto ciò che ha scritto il mitico,non ho trovato alcun riferimento alla parola " nauseabonda" ma solo riferimenti ad "aromi e profumi" :smt017 :smt017 :smt017 :smt017 Rileggi tutto ed impara come si aromatizza l'esca per pescare i pesci!!!!!! :cool: :cool: :cool:
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Re: La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

Ci tengo a precisare che queste pasture a base di sfarinati hanno come aroma di base il formaggio.
Una volta bagnate, purtroppo, questo odore viene molto diluito da non sentirlo assolutamente in barca.
Anche se nell'acqua viene immesso il concentrato di sarda (io no lo faccio perchè a mio avviso attira troppo i piccoli pesci ad iniziare dalle boghe) l'odore che ne scatirusce è molto molto blando.
La rete con le sarde tritate ha un fortissimo odore, ma una volta affondato in acqua è pari a zero.
Poi, per carità, ognuno è liberissimo di fare quello che crede tantopiù di non pescare, ma se dovesse fare questa pesca senza pasturare, sarebbe meglio come dice Hold, di dedicarsi alla traina,
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Re: La pasturazione

Messaggio da Openboat »

Sapete gia' quanto io sia profano in materia ma......Tanti anni fa' avevo un vecchio "Piantoni" in lamellare,andai con a alcuni amici che continuavano a chiedermi quando, e se mai li avrei portati a pescare al largo.Mi decisi in un WE di primavera inoltrata,credo fosse il 1999 :smt017,salpai alle ore 03,00 in dislocamento per raggiungere la zona situata ad una ventina di miglia.Avevo notato un grosso bugliolo ben chiuso ma non avevo chiesto cosa fosse.
Alle ore 05,00 iniziarono i preparativi,un mio amico apri quel grosso bugliolo e comincio' con un "mestolo" a lanciare in mare la famigerata pastura.Io non so' con quali ingredienti l'avesse realizzata, ma sta di fatto che l'odore era insopportabile.... :smt078 ..insomma una roba nauseabonda (sarde schiacciate miste a pane e a croste di formaggio triturate con interiori di quale ,va a capire, povero animale),i pesci furono pescati con somma soddisfazione degli amici,ma il mio povero pozzetto di iroko s'impregno' di quel liquido puzzolente e non fui mai piu' capace di eliminarlo(il puzzo) del tutto. :muro :muro :muro
Ecco perche' ho un concetto della "pastura" poco edificante....Tutto li'.....magari la pastura di Bruno non e' certamente cosi',ma l'esperienza che ho avuto mi ha condizionato per sempre.... :smt102 .Meglio la traina...... :smt083
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Re: La pasturazione

Messaggio da oldjhon »

Il problema dell'odore nauseabondo si manifesta quando si "riutilizza" una pastura che è già stata in acqua, personalmente utilizzo solo sarde e alici che metto in un secchio e le mantengo sotto sale, ti garantisco che anche dopo qualche mese mantengo un buon profumo che quando apri il secchio ti viene voglia di quello che noi da bambini mangiavamo e cioè il famoso pane burro e alici.
Ma lasciamo continuare il bravo Bruno con le tecniche di pasturazione :smt038
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Re: La pasturazione

Messaggio da BestBoat »

Grazie Bruno! :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038
Mi interessa particolarmente la pasturazione per il bolentino, penso che incrementi di molto le catture.... :smt039
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Re: La pasturazione

Messaggio da bebo »

oldjhon ha scritto:voglia di quello che noi da bambini mangiavamo e cioè il famoso pane burro e alici.
buonissimo!!! :inchino :inchino :sarc
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Re: La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

PESCA A BOLENTINO SULLE SECCHE AL LARGO

Esistono vari sistemi e vari richiami di pastura per attrarre i nostri amici pinnuti sotto la barca.
Spesso però la nostra azione deve tenere conto di un fattore importante: la corrente.
Quasi sempre ci troveremo in presenza di questa condizione che ci impone di far giungere la pastura sul fondo aiutandoci con un accessorio indispensabile: il pasturatore a sgancio.
Quando andai nel negozio di pesca per acquistarlo, mi trovai di fronte ad un prezzo assolutamente assurdo per cui mi venne la voglia di costruirmene uno in proprio, spendendo pochi spiccioli.
L'ho già proposto qui sul forum con una serie di foto che hanno bisogno di pochi commenti, si tratta di una cosa che vi assicuro ognuno di voi che ha un minimo di dimestichezza con il bricolage ( e chi ha la barca certamente l’avrà) potrà costruirselo facilmente spendendo una decina di euro.
Potete trovarlo ampiamente illustrato sull'argomento: pasturatore a sgancio fai da te.
Continua
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Re: La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

BestBoat ha scritto:Grazie Bruno! :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038
Mi interessa particolarmente la pasturazione per il bolentino, penso che incrementi di molto le catture.... :smt039
Qualsiasi tipo di pesca pratichi, Best, io pasturo, incrementa il numero delle catture e la taglia.
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Re: La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

Dopo averlo usato diverse volte, mi sono accorto che il sistema di sgancio poteva essere migliorato perché alcune volte, non molte per la verità, mi è successo che il pasturatore si aprisse prima di aver raggiunto il fondo, con la perdita della pastura.
Ho modificato pertanto il coperchio superiore rifacendolo di nuovo.
Questa volta invece di fare la tacca asportandone un piccolo triangolo con un seghetto a metallo, come si vede nelle foto precedenti, ho praticato invece una fessura lunga un paio di centimetri con una lima a tondino di diametro da 6 millimetri.
Posto un paio di foto per far ben capire le modifiche.
AA.JPG
BB.JPG

Ho tolto poi la catena e l’ho sostituita con una cimetta da 4 mm.
Con un nodo fatto nel punto giusto ed una buona trazione della molla, ho rimediato, il pasturatore non si è più aperto durante la discesa e per farlo aprire bisogna dare un bel colpo, sollevandolo repentinamente due o tre volte per essere sicuri che si sia aperto.
Prima di cominciare a parlare delle pasture che faremo scendere sul fondo, vediamo come utilizzare questo magnifico aiuto.
Dobbiamo procurarci un contenitore di plastica a bacinella per contenere il pasturatore ed una cimetta da 5 mm. Lunga una settantina di metri.
Si lega la cima all’estremità del cordino che comanda l’apertura a scatto,
Si depone il pasturatore con la parte inferiore chiusa nel secchio della pastura.
Si carica il pasturatore al suo interno della quantità di pastura voluta.
Si chiude il coperchio superiore e poi agendo sul cordino e tirando con questo la molla si fa scivolare il nodo all’interno della fessura.
Si mette il pasturatore così chiuso in acqua e si lascia andare facendo in modo che la cimetta che trascinerà al suo seguito non si impunti ma scorra liberamente.
Quando il nostro contenitore avrà raggiunto il fondo, si solleva lentamente per tre o quattro metri, poi, con un bello strattone si fa aprire e liberare la pastura.

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Re: La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

Andiamo con ordine, ora che abbiamo il pasturatore a sgancio ed abbiamo parlato come usarlo, passiamo a vedere cosa mettere dentro.

LE PASTURE DI SFARINATI
Andranno preparati con le medesime dosi ed i medesimi sistemi dei quali abbiamo già parlato, però, se ci limitiamo a questo la nostra pastura servirà a poco, dopo il viaggio dalla superficie al fondo si sarà talmente allentata che al momento dello sgancio si dissolverà in una nuvola allontanandosi velocemente e disperdendosi in un momento.
A venirci in aiuto esiste in commercio un prodotto specifico che ha la proprietà di addensare e stringere la pastura in modo da farla giungere ben compatta sul fondo e una volta liberata si disgregherà lentamente lavorando perfettamente come vorremmo.
Questo geniale addittivo si chiama PV1, anche questo è uno sfarinato che andrà aggiunto a secco prima della bagnatura.
La dose giusta sarà di circa 350 grammi (circa 1/3 della confezione da 1 chilo) ogni due chili di pastura (sfarinato+pan grattato).
Si fanno delle pallette belle strinte di una grossezza tale da poter essere inserite all'interno del contenitore, per ogni calata ne manderemo giù una decina.
Sganceremo il pasturatore a cinque sei metri dal fondo per far spargere le pallette, penserà il fondo stesso a trattenerle e la corrente a farle struggere lentamente e liberare la scia attirante.

Se la corrente fosse poca non occorrerà neppure usare il pasturatore a sgancio, basterà stringere la pastura e formare delle palle di grandezza come una pallina da tennis e gettarle in acqua, potete stare tranquilli che arriveranno quasi integre sul fondo e solo là cominceranno a disfarsi.

Allego due foto, una degli sfarinati a base di formaggio, ottima per fare la pastura che ho descritto e di costo attorno ai 5 euro per tre chili e l'altra di PV1 il cui costo è di circa 3,50 euro per un chilo.
Maxi pacco di pastura da 3 chili.JPG
Addensante indurente.JPG

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Re: La pasturazione

Messaggio da bruno21 »

PASTURARE A SARDE
E' la pastura più comunemente usata, si tratta di tagliare le sarde intere a piccoli tocchetti, caricare con queste il pasturatore a sgancio e depositarle come al solito in prossimità del fondo.
Sembrerebbe il sistema più semplice, invece bisogna fare grande attenzione nella quantità di sarde da caricare ed alla cadenza degli sganci.
Adesso non gettiamo più briciole di sfarinati ma pezzi di sarda che vengono mangiate con grande avidità dai pesci, con il serio rischio di sfamare i clienti che se ne andranno senza pagare il conto.
D'altra parte non esiste richiamo migliore della sarda sia come richiamo odoroso che aromatico, grazie al suo olio che spandendosi sul filo della corrente attirerà tutti i pesci che si troveranno lungo il percorso e verrà apprezzato anche da molto lontano.
Personalmente mi comporto in questo modo.
Prima di tagliare le sarde prendo il pan grattato e ne metto un paio di dita sul fondo del secchio, taglio poi le sarde sopra il secchio per non perdere il liquido che esce da questa operazione.
Eseguo il tutto con un paio di guanti usa e getta e a fine operazione rigiro i pezzi di sarda nel pane grattato.
Non carico mai il pasturatore con più di 10 sarde spezzettate e lo faccio aprire da due a cinque metri dal fondo a seconda della corrente.
Più forte è la corrente e più io apro vicino al fondo, si capisce bene il perchè.
Aspetto la reazione dei pesci, se questi cominciano a mangiare ripeto l'operazione dopo una mezz'oretta, diminuendo il numero delle sarde, se invece la pastura non ha dato risultato, dopo una mezz'ora raddoppio il numero delle sarde e faccio aprire il pasturatore più in alto, diciamo un paio di metri più alto della volta precedente.
Se dopo un'ora non è successo niente penso seriamente di cambiare posto.

PASTURARE CON PELLETS
Sembrerebbe una stanezza e un paradosso, ma i pesci pur vivendo in piena libertà, apprezzano enormemente il mangime che gli itticultori usano nelle gabbie di ingrasso.
Sarà per l'intenso profumo, sarà per il contenuto altamente proteico, ma anche i pesci che sguazzano liberamente nel nostro mare, sono attratti da questo mangime chiamato comunemente pellet.
Questi cilindretti si trovano ormai in tutti i negozi di pesca in confezioni da un chilo ed il costo si aggira sui due euro, i cilindretti in commercio sono di formato diverso.
Le volte che ho usato questa pastura, consigliato da un pescatore che pesca comunemente intorno ai gabbioni d'ingrasso, l'ho preparato così.
Ho preso il formato più grosso, tre confezioni e l'ho versate nel fondo di un secchio, ho versato sopra questo, acqua potabile, fino a ricoprire tutto, poi ne ho aggiunto ancora un dito in più, lasciandolo così tutta la notte.
Al mattino ho trovato tutto ben imbevuto e morbido, senza torsoli, e lavorandoli appena con le mani se ne ricava una pastura omogenea e collosa.
Si può calare sul fondo a pallette come la pastura di sfarinati oppure unirla alle sarde.

PASTURARE CON LE COZZE
Nel mese di novembre le orate che lasciando il sottoriva si portano verso il largo, formano veri e propri "montoni" composti da centinaia di unità di svariate taglie.
La pastura più gradita da questi ricercatisssimi sparidi è sicuramente la cozza.
C'è chi al mattino con strani attrezzi raschia le banchine dei porti oppure i pilastri dei ponti procurandosene diversi chili.
Io preferisco acquistarle la sera precedente, non costano molto e vanno bene ugualmente, sei chili bastano per pescare una giornata.
Non so gli altri, ma io le preparo così.
Metto il solito pan grattato nel fondo del secchio, poi con uno schiaccianoci procedo a spezzarle una per una, protetto da un paio di spessi guanti.
Il resto è intuibile.
Si può anche appoggiare alcuni strati di cozze sul fondo del secchio e poi pestarle con un pezzo di legno di grosso diametro o con un martello.

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