ABC della pesca in mare dalla barca

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bruno21
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ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

Premessa.
Iniziamo a parlare di quelle che sono le prime nozioni sulla pesca.
L’argomento, da come viene trattato, è indirizzato soprattutto ai vostri figli, ma, per chi volesse provare ad avvicinarsi a questa meravigliosa passione, si renderà conto che tutto è spiegato in maniera elementare e facilmente comprensibile.
Purtroppo il mare che frequento è solo il Tirreno e le tipologie di pesca che descrivo si riferiscono a questo mare e a tutti gli altri, isole comprese, dove il fondale è essenzialmente roccioso o misto.
Dove il fondale, al contrario, è essenzialmente sabbioso, non sono i grado di dare indicazioni di sorta e Stefanino che pesca in questo mare vi indirizzerà sicuramente con più competenza.
Tratterò l’argomento, con domande e risposte, al fine di rendere più scorrevole la lettura.
A tal proposito, il mio piccolo interlocutore si chiamerà Matteo che è il nome del figlio di un mio carissimo amico di Roma.
Iniziamo dunque.

Ciao Bruno, domani papà mi porterà in un negozio di pesca, cosa devo comprare per iniziare?

Visto la tua giovane età, Matteo, ti farò prendere un’attrezzatura leggera ed economica, che ti consentirà di prendere qualche piccolo pesce del sottoriva.
Prenderai così confidenza con la canna il mulinello, capirai come si percepiscono le beccate dei pesci, imparerai a legare un amo e prepararti una lenza senza rompere le scatole a papà.
Imparerai ad innescare l’amo, a slamare le prede e soprattutto capirai se la pesca ti piace, perché in quel caso passeremo a tecniche più impegnative con prede più grandi, va bene?

Va bene, ma dai Bruno, dimmi cosa devo comprare, muoio dalla voglia di sapere.

Prima di tutto, Matteo, parliamo un po’ della pesca che dovrai fare con questa attrezzatura.
La pesca è il bolentino costiero che si pratica su fondali rocciosi o misti e che va da una prfondità di una decina di metri fino a venti, trenta metri.
Su questo fondale potrai pescare piccole e divertenti prede come gli sciarrani, gli sciarrani scrittura, le donzelle, piccole tanute, sparlotti, saraghetti, mennole, ma potrai trovare anche boghe belle grosse e grossi sugarelli e con un po’ di fortuna sarà sempre possibile trovare qualche sarago maggiore e qualche orata.
Ti piace cominciare così?

Si, si Bruno mi piace cominciare così.

Per fare questa pesca sarebbe sufficiente anche un bolentino con lenza a mano avvolta su di un sughero, ma, facilmente creeresti dei grossi imbrogli di nylon in barca e poi dovresti pescare con il braccio oltre il bordo della barca, per cui soprassediamo e vediamo di pescare come Dio comanda.
Allora, cominciamo a parlare della canna.
Ti occorre una canna corta e leggera perché ti farò pescare con un terminale ad un solo amo.
Una canna telescopica bolognese di circa un paio di metri di lunghezza, con cimino in fibra di vetro piena, molto sensibile e quindi molto sottile in punta farà sicuramente al cao nostro.

Continua.
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gio72
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da gio72 »

.........vai così Bruno........ma dimmi come devo fare per rendere più pazienti
i nuovi pescatori (i miei figli)........ciao
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bruno21
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

gio72 ha scritto:.........vai così Bruno........ma dimmi come devo fare per rendere più pazienti
i nuovi pescatori (i miei figli)........ciao
Dagli un bacio da parte mia e digli che fotograferò anche tutti gli attrezzi dei quali parlo, se hanno un po' di pazienza sarnno in grado di pescare già dalla prossima settimana.
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Kraken
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da Kraken »

Ne farei un Tutorial,da inserire nella giusta sezione e quì lascerei lo spazio per le domande ed i commenti. :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt039 :smt039 :smt039
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

Kraken ha scritto:Ne farei un Tutorial,da inserire nella giusta sezione e quì lascerei lo spazio per le domande ed i commenti. :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt039 :smt039 :smt039
Se pensi, Augusto, che sia all'altezza di un tutorial inseriscilo pure, però non privarmi delle domande dei miei piccoli amici del forum o dei loro genitori, ed il piacere da parte mia di rispondere.
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

Allora, vediamo anzitutto com'è fatta questa benedetta canna.
E' una comunissima telescopica di soli tre pezzi col cimino multicolore in fibra di vetro piena.
(Nelle foto la potrete vedere meglio, ho fotografato anche le marche ed i modelli per facilitarvi meglio nell'acquisto, ma esistono in commercio canne identiche di altre marche che non ho sottomano ma che ho visto nei negozi).
canne chiuse - foto 1p.JPG
canne aperte - foto 2p.JPG
particolare dei cimini - foto 3p.JPG
Faremo felice anche papà perchè lo faremo spendere talmente poco che lo convinceremo a comprarne due, in caso una si rompesse, potremo continuare a pescare.
Il costo di ogni canna sarà di circa 10 euro.
marca e modello canna - foto 4p.JPG
altra marca - foto 5 p.JPG
Attualmente come ti ho detto, Matteo, le utilizzeremo per la pesca a bolentino sottocosta, ma quando ci appassioneremo ancora di più, e passeremo a canne più evolute, queste si dimostreranno utilissime per la pesca delle seppie.
Nonostante il costo modesto, le canne andranno tenute con cura, perchè anche il rispetto delle attrezzature deve fare parte della nostra cultura.
Una volta utilizzate in barca, le riporteremo a casa, con il proprio salvapunte, e una volta a casa le sciacqueremo con acqua dolce specialmente negli anelli e nel portamulinello e le asciugheremo con una pelle sintetica.
particolare cimino, salvapunte mulinellip.JPG
Questa operazione va fatta in terrazza o in giardino aiutandoci con un secchio e una spugnetta.
IMPORTANTE questa operazione va eseguita con la canna montata per non fare entrare acqua all’interno; acqua che sarebbe poi difficile da togliere.
Considera Matteo che le canne che hai visto hanno una quindicina di anni e come puoi vedere sono come nuove, anche se le ho utilizzate decine e decine di volte.

Bene Bruno, ora so che canna mi occorre, ma parlami anche delle altre cose che devo farmi comprare da papà.

La prossima volta ti parlerò del mulinello e del nylon che occorre imbobinare, ti parlerò del nodo necessario per la legatura del nylon sulla bobina e di come dovrai fare per caricarla correttamente.

Continua.
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da gio72 »

..........aspettano la continua del racconto........mi chiedono già dei vermi.....
o delle altre esche da adoperare........ciao
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

Bruno sto imparando un sacco di cose, stai tranquillo che terrò la mia attrezzatura ben curata ma parlami un po’ dei mulinelli…dai non farmi aspettare.

Va bene carissimo piccolo amico Matteo, allora parliamo un po’ di questi oggetti misteriosi e affascinanti variamente colorati.
Lo so che quello che attrae principalmente è il colore col quale sono rifiniti: rosso, azzurro, verde, argento.
Purtroppo, però, molte volte le caratteristiche di questi non si confanno pienamente con le nostre esigenze, e dovremo ripiegare su colori un po’ più smorti, tenendo presente anche il prezzo di questi oggetti.
Quando andiamo in negozio a comprare una cosa, caro Matteo, è bene avere le idee chiare su quello che cerchiamo e anche su quanto vogliamo spendere.
Vedi Matteo, ancora non sai ancora se la pesca sarà una tua passione, oppure, se dopo qualche insuccesso, andrà tutto a finire in soffitta o in cantina in fondo ad un armadio, proprio per questo dobbiamo far spendere a papà una piccola cifra.
Invece se la passione continuerà, potrai in seguito farti regalare dei mulinelli più costosi e di marca, pieni di cuscinetti e ingranaggi metallici che dureranno per tanti anni, ma per ora accontentiamoci.

Ho capito Bruno, ma non mi hai ancora detto cosa devo cercare in negozio.

Eh, ma quanta fretta che hai, io sono un po’ anziano Matteo, e sono abituato ad andare piano per non arruffare le cose e fare confusione.
I mulinelli che servono a noi per questa pesca sono quelli a bobina fissa, quelli a bobina ruotante sono destinati a ben altre prede: tonni, ricciole, dentici che al momento potrai solo sognare.
Questi mulinelli a bobina fissa si dividono in due grandi famiglie, quelli a frizione frontale e quelli a frizione posteriore….
mulinello con frizione posteriore p.JPG
mulinello con frizione sulla bobina p.JPG
Piano, piano Bruno, ma che cavolo è questa frizione??

Hai ragione Matteo, ti spiego brevemente le funzioni del mulinello con un piccolo racconto.
C’era una volta, tantissimi anni fa, un ragazzo che amava pescare.
Si era fabbricata una lenza usando del resistente filo di refe, aveva costruito con pazienza un amo piegando un chiodo appuntito ed una canna prendendo da un vicino canneto una canna verde sottile e lunga.
Come esca aveva trovato nel fango dei grossi lombrichi e proprio con questi era andato nel vicino laghetto a tentare l’avventura.
Aveva legato la lenza alla canna e sul chiodo piegato ad amo aveva innescato un vivace e grasso lombrico, poi, aveva lanciato in acqua la sua lenza e si era seduto ad aspettare in attesa degli eventi.
Non passò molto tempo che una vecchia carpa di quel laghetto, ingoiasse l’appetitoso verme e rimanesse presa all’amo.
Il ragazzo cominciò a tirare con la canna per catturare il grosso pesce, ma la carpa con una potente testata ruppe il filo di refe e la canna lasciando il piccolo pescatore con un palmo di naso.
Seppur giovane, il ragazzo non si arrese e cominciò a pensare come fargliela pagare a quella vecchia furbacchiona.
Si costruì una nuova canna e su questa legò alcuni anelli che aveva fatto con il filo di ferro, poi usando il rocchetto del filo di refe, mise su questo un supporto e una manovella e lo piazzò con una robusta legatura in fondo alla canna.
Con questo nuovo attrezzo si recò nuovamente al laghetto, innescò il lombrico e si sedette ad aspettare.
La vecchia carpa non tardò a farsi nuovamente viva e ingoiare quell’invitante esca.
Questa volta però il ragazzo non si lasciò impressionare, facendo scorrere il filo, proveniente dal rocchetto tra le dita come se fosse una frizione, assecondò la fuga della vecchia carpa.
Fatto una trentina di metri, sotto la trazione della canna e della frizione, la carpa era sfinita ed il giovane cominciò a girare la manovella e recuperare il filo, tirando la carpa verso riva.
Quando il pesce giunse vicino alla sponda, ormai vinto, guardò il giovane pescatore con occhi imploranti e lui non ebbe il coraggio di tirarla in secco.
La liberò dall’amo e gli restituì la libertà.
Nacque così il primo mulinello.
Il giovane pescatore si chiamava Sampei.
Questo racconto ha anche una morale: non prendiamo i pesci che non ci interessano o che non sono buoni per mangiare, prendiamo solo quelli che non andranno a finire nel bidone delle immondizie.
Ogni pesce che prenderemo è un prezioso dono del mare ricordiamolo, solo così potremo diventare dei pescatori con la P maiuscola.

Ho capito Bruno a cosa serve il mulinello e la frizione.
Serve per avere una bella riserva di filo per poter pescare anche profondi e riavvolgere la lenza senza ingarbugliarsi.
La frizione invece serve a cedere il filo durante le fughe dei grossi pesci e stancarli velocemente.


Bravissimo Matteo, proprio così, inizialmente ti troverai un po’ a disagio usandolo, apri l’archetto, chiudi l’archetto e altre cose, ma vedrai che piano piano il mulinello diventerà il tuo migliore alleato e lo maneggerai con disinvoltura.
Prova a farlo funzionare a casa, prima di caricarlo e scopri quelli che sono i suoi movimenti ed i suoi meccanismi, ti assicuro che è facilissimo, lo usano tutti ma proprio tutti i pescatori.

Promettimi però, Bruno, che mi narrerai qualche altro racconto come quello di Sampei e della carpa, sai noi bambini capiamo meglio così.

Va bene Matteo, ma ora finiamo di parlare di questo mulinello, proseguiremo poi con la restante attrezzatura.
Allora, il mulinello che ti consiglio di acquistare è quello con la frizione posteriore.
Rispetto all’altro modello ha due vantaggi.
Il primo vantaggio è quello che potrai stringere ed allentare la frizione senza mettere la mano sulla bobina da dove sta uscendo il nylon.
Il secondo vantaggio è quello che potrai smontare la bobina dal corpo del mulinello premendo il pulsante che si trova sulla bobina stessa, senza il bisogno di svitare il coperchio di questa, come invece succede per la frizione anteriore sulla bobina.
Quando andrai al negozio ti chiederanno anche la misura del mulinello che desideri.
I mulinelli hanno una numerazione cha va di mille in mille.
Il più piccolo è il mille, quello un po’ più grande il duemila, quello ancora un po’ più grande il tremila e così via fino al diecimila che è il più grande, un colosso.
La grandezza va sia in base alla taglia dell’oggetto ma soprattutto alla quantità di nylon che potrà contenere in bobina.
Ecco, proprio questo è quello che a noi interessa.
La bobina deve essere in grado di contenere almeno cento metri di nylon dello zero trenta (0,30).
Vedrai che la taglia più idonea sarà un tremila.
Siccome useremo il mulinello per una piccola pesca, la frizione non è che debba essere formidabile, per cui l’oggetto non costerà sicuramente più di 25 euro, e parlo di un mulinello con due bobine.
Anche questo, dopo ogni pescata andrà sciacquato con acqua dolce, sotto un rubinetto, asciutto accuratamente e spruzzato con silicone spray nei punti movimentati: archetto, manovella, linea d’asse, rotazione della bobina e successivamente riposto nella sua scatola di cartone.

Bruno, ma di questi ne dobbiamo comperare uno o due?

Se papà è d’accordo sicuramente con due sarai più sicuro di non restare a piedi, magari il secondo prendilo più economico, diciamo intorno ai 15 euro.
Anche questi mulinelli, se ti appassionerai alla pesca, li potremo utilizzare insieme alle cannette per le seppie.

E per il resto delle attrezzature Bruno?

Ne parleremo domani Matteo, per oggi accontentati.

Continua.
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da timebandit »

ciao bruno, sei davvero eccezionale come narratore e pescatore! avrei pagato oro per avere da piccolo qualcune che mi dicesse le stesse cose!
Enrico
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bruno21
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

Continuiamo Matteo ad elencare cosa ti manca per completare quella piccola attrezzatura necessaria per poter pescare a bolentino costiero.

Si Bruno, ma vorrei farti una domanda, cos’è questo bolentino e perché questo tipo di pesca si chiama così?

L’origine della parola non la conosco, Matteo, ma so sicuramente che le origini di questa pesca sono antichissime, tanto da perdersi nella notte dei tempi.
Dato che ti piacciono i racconti ascolta un po’ questo sulla nascita di questa pesca.

Viveva in un villaggio di pescatori, tanti anni fa, un giovanotto di nome Hamed, povero ma talmente povero da non poter permettersi di comprare neppure un pezzo di rete per andare a pescare.
Era rimasto orfano da piccolo e l’unica eredità che aveva ricevuto era una minuscola barca a remi con la quale poteva allontanarsi solo poche centinaia di metri.
Abitava in una capanna fuori dal villaggio insieme alla sua anziana madre, vivendo di quel poco che poteva trovare nella foresta e con i pesci che venivano scartati dalle reti dei pescatori perché troppo piccoli o troppo sciupati per poter essere venduti al mercato.
Tutte le notti, prima di addormentarsi il giovane pregava perché il Signore l’aiutasse ad uscire da questa condizione di miseria che ogni giorno che passava si faceva sempre più drammatica a causa della precaria salute di sua madre.
Una notte, mentre dormiva profondamente gli apparve in sogno suo padre.
Nel sogno il papà di Hamed si allontanò con la sua barchetta di qualche centinaio di metri da riva.
Calò sul fondo un’ancora composta da una grossa pietra legata, poi da un telaietto di legno cominciò a svolgere del filo che ad Hamed sembrò un filo d’oro, a questo appese un pezzo di pesce e calò tutto sul fondo del mare.
Un attimo dopo Hamed vide il vecchio padre che recuperava quel filo, e, meraviglia delle meraviglie, in fondo a quel filo c’era attaccato un bellissimo pesce dai mille colori.
Il filo fu nuovamente calato con un altro pezzo di pesce e un momento dopo il papà portò in barca un altro pesce più grosso e più bello del precedente.
Hamed cercò di vedere meglio per capire a cosa era dovuta questa pesca miracolosa, ma il sogno, come tutti i sogni, svanì nel nulla.
Al suo risveglio Hamed si dette subito da fare, capì che quel sogno era stato mandato dal Cielo proprio per lui.
Si recò a casa di Guenda, una ragazza che filava la lana delle pecore facendo il filato migliore di tutta la regione.
La ragazza ascoltò la richiesta di Hamed e servendosi della lana più lunga e più soffice filò per lui un filo sottilissimo e resistentissimo e lo avvolse in un telaietto di legno, poi lo donò ad Hamed con un sorriso.
Hamed intanto aveva preparato con un osso una specie di uncino molto simile a quello che aveva potuto vedere in sogno, e, legò l’osso in fondo al filo che aveva avuto da Guenda.
Pensando poi a come avrebbe fatto per far giungere a fondo la sua esca, trovò una pietra sagomata che sembrava fatta apposta per essere anche questa legata una bracciata di filo sopra l’amo.
Giunto sulla piaggia cercò qualche pezzo di pesce lasciato dai pescatori e ne raccolse diversi.
Mise tutto in barca e si allontanò da riva più o meno come aveva visto in sogno.
Gettò a mare la sua ancora in pietra, innescò il suo amo di osso con un pezzo di pesce e tramite la zavorra di pietra calò tutto sul fondo.
L’attesa non fu lunga perché di li a poco, un grosso pesce mangiò l’esca e Hamed con molta fatica riuscì a trarlo a bordo.
Innescò nuovamente e calò sul fondo e da li a poco..zac… altro pesce più grosso del primo.
Proseguì poi finchè aveva esca e alla fine della giornata la barca era talmente piena di pesci da rischiare di affondare.
Arrivato a terra tutti furono sorpresi per quei pesci così grossi e i commercianti se li contesero per avere i pesci più belli del mercato.
Era nata grazie ad Hamed la pesca a bolentino.
Hamed in poco tempo comprò una barca più grande e più sicura, acquistò una casa in città, e con le medicine adeguate la sua anziana mamma guarì.
Guenda e Hamed si sposarono e vissero felici e contenti per tanti anni.
Dal loro matrimonio nacquero quattro figli maschi che come il padre divennero dei bravi pescatori divulgando questa affascinante tecnica che è il bolentino.

Grazie Bruno del racconto, ora ho capito cosa sia il bolentino.

Allora Matteo possiamo continuare con l’attrezzatura.
Anzitutto il nylon.
Occorre un nylon dello 0,30 di colore neutro, un comunissimo filo di nylon, il carico di rottura non è importante, la nostra pesca è modesta, come molto modesto deve essere il prezzo.
Normalmente io acquisto bobine da 500 metri di un nylon qualsiasi che pago una decina di euro e con il quale posso riempire fino a quattro bobine di mulinello.
Maxi bobina da 500 metri nylon 0,30 p.JPG
Per fare invece il terminale il discorso è diverso.
Qui occorre del fluoro carbon di diametro 0,18 – 0,20 - molto buono e conveniente è quello che si vede in foto, una bobina da 100 metri costa come una bobina da 50 metri di altre marche.
f.carbon 0,18 - 0,20.JPG
Se riuscite a trovare il Vanish della Berkley spenderete ancora meno, con il medesimo risultato, qui in zona non sono riuscito a trovarlo.
Poi Matteo dovrai comperare dei moschettoni con girella, vanno bene più o meno tutti, purchè il moschettone si apra facilmente, in commercio esistono moschettoni complicatissimi nell’apertura, ecco quelli lasciali al commerciante, in vita mia non mi si è mai aperto un moschettone.
Questi dovranno essere del numero dodici o quattordici.
moschettoni del numero 14p.JPG
Stai attento la numerazione dei moschettoni e delle girelle, come degli ami dei quali parleremo dopo, è fatta al contrario della logica.
Mi spiego meglio: più alto il numero e più piccolo è il moschettone, la girella o l’amo.
Ad esempio un moschettone del 18 è molto più piccolo di un moschettone del 12, sembra strano ma funziona esattamente così.
Un’altra cosa da acquistare sono i piombi, cioè la zavorra per far giungere le nostre esche sul fondo.
Qui dobbiamo acquistarne almeno tre o quattro per tipo di grammature diverse.
Prendili come quelli che sono in foto, il colore ha poca importanza, invece importante è la girella incorporata.
modello di piombo con girella incorporata p.JPG
Per le grammature mi orienterei sui 20 grammi per pescare sui 10 metri di fondo, di trenta grammi per 20 metri di fondo e di 40 grammi per trenta metri di fondo.
Se trovi corrente aumenta pure il peso, perché il piombo non deve muoversi dal fondo.
Con queste grammature, in caso di forte corrente potrai metterne due, per esempio due da trenta grammi arrivando così a 60 grammi, oppure uno da trenta e uno da quaranta e così via.
Gli ami che vanno meglio sono di numerazione dal n° 8 al numero 10, purchè siano a gambo lungo.
tipo di amo però numero 8p.JPG
Quelli in foto, a mio avviso costano troppo, ma in negozio ne troverai di simili che vanno benissimo e costano un quarto.
Infine le perline, anzi le perlone perché sono grosse, le troverai in confezioni di una dozzina della ditta Stonfo di colori molto vivaci, poi nella costruzione della lenza ti farò vedere quanto siano necessarie per la salvaguardia della nostra canna da pesca.
perlone colorate forate Stonfo.JPG
Dei piccoli accessori quali: la cassettina porta oggetti, lo slamatore, il retino e altro ne parleremo in seguito.

Continua.
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

Quando avrai comprato tutto quello che ti ho detto, Matteo, il prossimo passo sarà di caricare la bobina del mulinello con il nylon.
Ti spiego come dovrai fare per caricarla correttamente e senza ricorrere all’aiuto di altre persone.
Oltre al mulinello, alla canna ed alla tua bobina di nylon procurati anche un secchio, uno qualsiasi e riempilo di acqua per una metà.
Questo lavoro cerca di farlo sulla terrazza o in giardino perché quando imbobinerai il nylon inevitabilmente qualche goccia di acqua cadrà a terra e la mamma non sarà contenta, quindi vai all’aperto a farlo.

Ma come debbo procedere Bruno?

Anzitutto piazza il mulinello sulla canna nel suo alloggiamento e stringi bene la ghiera a vite che lo tiene fermo.
Una volta fissato il mulinello, tramite il pulsante che trovi sul sommo della bobina, libera la bobina stessa dal corpo del mulinello.
Prendi poi il rocchetto del filo di nylon e passa il capo in tutti gli anelli della canna cominciando dall’apicale del cimino.
passare il nylon attraverso gli anelli p.JPG
Fatto questo ora dovrai procedere ad annodare il capo del nylon sul torsolo della bobina.
Ci sono tanti nodi per fare questa operazione, ma fra tutti ho scelto per te, Matteo, quello più semplice.
Tra tutti i nodi il più semplice è proprio quello che si chiama appunto: nodo semplice e che non avrai nessun problema a realizzare.

1) Fai dunque un nodo semplice in fondo al capo del nylon e stringilo bene.
primo nodo semplice sulla lenza p.JPG
2) Taglia l’eccedenza.
tagliare l'eccedenza vicno al nodo p.JPG
3) Ora esegui un altro nodo semplice sulla lenza preoccupandoti però di creare un’asola.
proseguimento del nodo con altro nodo semplice p.JPG
4) Passa l’asola all’interno della bobina e stringi bene tutto tirando il capo libero del nylon.
si passa tutto sulla bobina p.JPG
5) Apri l’archetto del mulinello e rimetti la bobina, con il nylon attaccato, nella sua sede premendo bene finchè non senti uno scatto, segno che la bobina è tornata al suo posto.
ecco come si presenta il nodo finito p.JPG
ed ecco il nodo strinto p.JPG
A questo punto sei pronto per caricarla.
Metti il rocchetto del nylon nel secchio con l’acqua, impugna la canna con la mano destra sopra il mulinello e fai passare il nylon tra il tuo dito indice ed il pollice stringendolo un po’.
mettere la bobina di nylon in un secchio di acqua p.JPG
Con la mano sinistra gira la manovella del mulinello e comincia a caricare la bobina.
modo corretto di imbobinamento p.JPG
Per tutte queste operazioni ti aiuto con una serie di foto per rendere il tutto più comprensibile.
Mi servo di uno spago bianco al posto del nylon così capirai meglio.
Per spiegarti bene il nodo ho tinto il finale dello spago in nero ed il nodino che avevamo fatto in precedenza proprio in fondo l’ho tinto di rosso, così capirai benissimo tutte le operazioni da fare.

Perché Bruno mi fai mettere il rocchetto del nylon in un secchio d’acqua?

Per due ragioni Matteo che ora ti spiego.
Durante l’avvolgimento del nylon nel suo rocchetto il nylon prende diverse torsioni che mantiene nella sua memoria.
Per poterlo liberare da queste torsioni, se metti il rocchetto in acqua, questo potrà ruotare liberamente e posizionarsi come meglio crede a seconda delle torsioni che libererà via via che il nylon esce dal rocchetto stesso.
Ti troverai così un mulinello caricato con un nylon docile che rimarrà facilmente al proprio posto senza creare parrucche e arruffamenti.
La seconda ragione è che nell’operazione di caricamento, dovrai servirti delle dita della mano per creare un po’ di frizione facendo scorrere il nylon proprio tra le tue dita.
L’operazione si rivelerà facile e sicura.
Facile perché il nylon bagnato scorrerà con fluidità e creerà nella bobina spire ben ordinate, sicura perché non correrai il rischio di bruciarti le dita per lo sfregamento del nylon sulle dita stesse.
Ecco Matteo, ora la canna è veramente pronta ad essere usata.

Ti sei dimenticato di una cosa Bruno.
Fino a che punto devo caricare la bobina con il nylon.

Hai ragione, piccolo amico.
Essendo alle prime armi, non mettere troppo filo, non riempirla, sarebbe poi facile che si imparruccasse.
Lascia dal bordo della bobina circa mezzo centimetro, quando avrai preso confidenza, le altre volte potrai metterne fino ad arrivare a un paio di millimetri dal bordo.
La prossima volta Matteo prepareremo i terminali e legheremo gli ami e i moschettoni e poi saremo pronti davvero.

Continua.
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da gio72 »

............bravo........
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bruno21
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da bruno21 »

A questo punto Matteo non rimane che vedere come fare il terminale ed i relativi, semplicissimi nodi che è necessario conoscere.
Ho fotografato ogni passaggio dei vari nodi usando del cordino e degli accessori grandissimi.
Te li pubblico "in pillole" così proverai a farli finchè non ti riusciranno perfettamente.
Comincio con il nodo PALOMAR già peraltro illustrato da Stefanino che è il nodo più semplice e sicuro per ami ad occhiello, girelle e moschettoni, e, proprio per il moschettone che servirà a noi successivamente.
Le foto già per se dovrebbero essere sufficienti, comunque ti descrivo i vari passaggi.
1- si raddoppia in nylon per una ventina di centimetri e si passa raddoppiato nell'anello del moschettone.
palomar 1.JPG
2 - si fa un nodo semplice con il doppio nylon.
palomar 2.JPG
3 - si passa il moschettone all'interno del cappio che si forma.
palomar 3.JPG
4- si inumidisce il nodo con la saliva, si stringe e si taglia l'eccedenza.
palomar 4.JPG
La prossima volta vedremo uno dei nodi più semplici e sicuri per legare gli ami a paletta.

Continua
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da Openboat »

:pop :pop :pop ............................... :shock
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Re: ABC della pesca in mare dalla barca

Messaggio da Macchianera »

continua GRANDE Bruno...
altro che tutorial on line...
bisogna farne un libriccino... da tenere in barca per noi neofiti...
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