Prove estreme...

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znarf1965
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Re: Prove estreme...

Messaggio da znarf1965 »

perdonami, ma non sono d'accordo... io da giovincello ci ho giocato un po' con quel sistema, un po' in piscina e un po' al lago nei primi 2-3mt. A parte il discorso di Marenostrum66 sul farsi male che è assolutamente verissimo (una volta ho aperto appena appena un po' più del dovuto e non vi dico la botta ai polmoni, diciamo che mi è passata definitivamente la voglia di giocarci), questa procedura non è minimamente praticabile o pensabile in situazioni reali. Non lo è in caso di esercitazione in profondità (in condizione quindi "controllata", il virgolettato è d'obbligo) e lo è ancora meno in caso di emergenza, prossimi all'affanno (stiamo parlando di 50mt) col cuore che va a mille per l'adrenalina e con la mente confusa dalla narcosi (che può tranquillamente trasformarsi in uno shock narcotico se si è in condizione così disperate da non aver più una fonte di respirazione) e dall'agitazione. Non mi risulta che esista un'agenzia al mondo, speleo o di profondità, che consideri seriamente una procedura di autosoccorso di questo tipo. Se sei a 50mt (da come la vedo io) ci sei col tuo bibo col separatore e due erogatori completamente autonomi, col compagno con altri due erogatori autonomi. Considerata l'ipotesi peggiore dell'irreperibilità del compagno, si chiude il separatore, si respira dalla bombola col malfunzionamento (se possibile) e poi si passa alla bombola funzionante (questo ad esempio è ciò che viene insegnato nei corsi speleo). Se le cose vengo fatte a dovere, con l'opportuna pianificazione dell'aria, la necessità di considerare un gesto così disperato dall'esito fatale certo non si pone. Se per assurdo (per assurdo) questa procedura di autosoccorso fosse da considerare, allora, vista la complessità pratica (non teorica eh...), bisognerebbe esercitarsi con continuità e a profondità rilevanti, cosa che (a mio modo di vedere) porterebbe ad un sovraffollamento dei cimiteri locali. :smt039
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Polterchrist
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Re: Prove estreme...

Messaggio da Polterchrist »

questo è fattibile con il bibo ma tieni presente che al 90% la gente scende col mono

ti do pienamente ragione su tutto, ma piuttosto che crepare uno ci prova
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znarf1965
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Re: Prove estreme...

Messaggio da znarf1965 »

...allora se stiamo parlando di uno scenario assolutamente disperato e senza via d'uscita, realisticamente mi sentirei di consigliare una pallonata, con un po' di fortuna esci vivo e con un altro po' di fortuna ti curi limitando i danni. Forse e più o meno. Da come la vedo io, se a 50mt in stato di agitazione ti togli la bombola, togli la rubinetteria, apri e risali magari nel blu e senza uso di equilibratore (gonfiare l'equilibratore significherebbe farti sfuggire tutto il gruppo) è morte certa al 200%. Con la pallonata qualche possibilità in più ce l'hai, anche perché sei giù col mono, quindi con tutta probabilità non sei esposto ad una PDD di quelle esplosive che ti accoppano all'istante. Con un po' fortuna. In ogni caso, anche col mono, a 50mt due erogatori indipendenti e di ottima qualità ce li dovresti avere, quindi il problema non si dovrebbe comunque porre... :)
Franz
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Re: Prove estreme...

Messaggio da Polterchrist »

ovvio, si parlava di sfiga estema

trovarsi da soli a 50mt con due erogatori rotti oltre a far concorrenza a a fantozzi e paperino messi assieme te le vai anche a cercare :)
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Re: Prove estreme...

Messaggio da znarf1965 »

ecco... :) :) :)

Per quanto riguarda la sfiga, attenzione a non sopravvalutarla :)
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Re: Prove estreme...

Messaggio da Polterchrist »

non la sopravvaluto, ma nemmeno vado a cercarmela :)
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Re: Prove estreme...

Messaggio da znarf1965 »

Marenostrum66 ha scritto:Un altro esercizio che avrete fatto è, a bombole indossate ed in immersione (in piscina per imparare) la chiusura del rubinetto con una mano e la riapertura con l'altra.
Ecco.. questa invece è una tecnica di autosoccorso interessante e realisticamente praticabile. Personalmente (parlo soprattutto per manovrare il separatore del bibo) riesco bene in umida e con le bombole in alluminio con le rubinetterie che usano gli americani nelle loro immersioni speleo (un po' più grosse e manopole molto morbide). Faccio invece una grande fatica (quindi per me via non praticabile in casi reali) quando sono in stagna al lago, non ho abbastanza mobilità nelle articolazioni. Questo è il motivo per cui ho installato un separatore periferico che consiste in un cavo di 50cm e una manopola che mi arriva allo sterno. In questo modo, in caso di erogazione continua, riesco a chiudere in modo indipendente senza sforzi. È una soluzione che piace ad alcuni (a me) e dispiace ad altri, in effetti ci sono controindicazioni per via di un meccanismo in più che ci si porta dietro e che si può rompere...
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Re: Prove estreme...

Messaggio da Kraken »

Sott'acqua,meno cose ci portiamo,meglio è,vero che tutto può tornarti utile ma altrettanto vero che tutto può essere d'impiccio,per non parlare,poi di vari meccanismi fatti artigianalmente,o di serie che siano,non me ne vogliate ma sono un pò contrario,preferisco la semplicità ed il minimo indispensabile senza andare a cercare le prove estreme e se poi capita, :smt102 :smt102 pazienza,s'improvvisa allora tutto è valido per tornare in superfice. :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
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Re: Prove estreme...

Messaggio da znarf1965 »

Senza sposare integralmente la filosofia DIR, sono piuttosto incline anch'io al minimalismo (come giustamente sostieni tu).
Nel mio caso ho deciso per questa componente per via della tipologia di immersioni che faccio, prevalentemente al lago (anzi negli ultimi anni solo al lago) e prevalentemente d'inverno. A causa delle temperature molto basse, un fattore d'incidente statisticamente rilevante (dalla mie parti) è l'erogazione continua accompagnata da errori nella chiusura (in autosoccorso o come intervento dal compagno), errori anche da parte di persone assolutamente esperte e che mi inducono a pensare che nessuno ne è immune, a prescindere da esperienza e addestramento: chiudere una rubinetteria in profondità al freddo è un fattore di rischio rilevante. Da cui la mia decisione di applicare un sistema di chiusura remoto: chi viene con me sa che in caso di continua nessuno mi deve mettere le mani alle bombole, salvo mia richiesta esplicita. Naturalmente, come dicevo, ci sono vantaggi e svantaggi, però nel mio caso ritengo che i vantaggi superino gli svantaggi. Cosa opinabilissima ovviamente :) :).

L'aggeggio in questione è questo qui:

Immagine

:smt039 :smt039
Franz
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Re: Prove estreme...

Messaggio da Kraken »

znarf1965 ha scritto:Senza sposare integralmente la filosofia DIR, sono piuttosto incline anch'io al minimalismo (come giustamente sostieni tu).
Nel mio caso ho deciso per questa componente per via della tipologia di immersioni che faccio, prevalentemente al lago (anzi negli ultimi anni solo al lago) e prevalentemente d'inverno. A causa delle temperature molto basse, un fattore d'incidente statisticamente rilevante (dalla mie parti) è l'erogazione continua accompagnata da errori nella chiusura (in autosoccorso o come intervento dal compagno), errori anche da parte di persone assolutamente esperte e che mi inducono a pensare che nessuno ne è immune, a prescindere da esperienza e addestramento: chiudere una rubinetteria in profondità al freddo è un fattore di rischio rilevante. Da cui la mia decisione di applicare un sistema di chiusura remoto: chi viene con me sa che in caso di continua nessuno mi deve mettere le mani alle bombole, salvo mia richiesta esplicita. Naturalmente, come dicevo, ci sono vantaggi e svantaggi, però nel mio caso ritengo che i vantaggi superino gli svantaggi. Cosa opinabilissima ovviamente :) :).

L'aggeggio in questione è questo qui:

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Probabilmente sono problematiche legate all'acqua gelata ed alle mute stagne,nella mia attività mi è capitato solo uno o due volte di avere problemi con erogatori o rubinetterie ma con la umida non mi ha fatto ne caldo e ne freddo,quoto il fatto di non far toccare a nessuno le attrezzature,quello si è vitale :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
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