Ricordi delle gite di pesca in Spagna

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bruno21
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bruno21 »

TERZO GIORNO – I delicati colpetti alla porta dell’appartamento, da parte di Duilio, ci fecero credere in un primo momento ad un sisma, erano le 9 del mattino e ci sembrava di essere andati a letto da allora.
Scendemmo in spiaggia per la solita operazione, che, dato il pescato, si protrasse per più di un’ora nonostante le undici persone presenti.
Il pescato pesato pulito era di 72 chili.
Finimmo di riempire i due congelatori della volta scorsa e lo sistemammo anche nei due congelatori rimasti.
Il processo di congelamento è un’operazione piuttosto delicata e va seguita costantemente.
Infatti, i primi pesci a congelare sono le confezioni adagiate in fondo e quelle a contatto delle pareti laterali, bisognerà provvedere a girare spesso le confezioni del pescato affinché tutte si congelino altrimenti quelle che rimangono nel centro avrebbero un processo lungo con il rischio di deteriorarsi.
Quindi non è che con questi pesci i congelatori fossero riempiti, per riempirli completamente sarebbero occorsi almeno altrettanti pesci.
Finita la sistemazione dei congelatori, andiamo a fare shopping ad Ampuria.
La comitiva è talmente numerosa che i negozi di Swatch e Lacoste, essendo a fine stagione, sono abbastanza sforniti per gli articoli che richiediamo, per cui, decidiamo di migrare alla ricerca di negozi più riforniti.
Guidati da Paolo andiamo quindi a Figueras.
Figueras è il paese di Salvator Dalì, a pochi chilometri da Rosas, una piccola cittadina ricca di vita e negozi, con un traffico caotico da ricordare quello delle nostre città.
Proprio qui la comitiva dà una bella botta alle pesetas rimaste.
Finito lo shopping, Paolo ci porta a mangiare a Perelada, un paese vicino a Figueras, al ristorante EL JOUVELL dove la specialità della casa, anziché il pesce, è la carne alla griglia.
Quaglie, polli, conigli, agnello, vitello, stupendamente cucinate sono il piatto unico del locale.
La carne accompagnata da un vino tinto (rosso) locale è molto gradita dalla compagnia e tutto viene spolverato in un battibaleno.
Mentre finiamo fuori sta ricominciando a piovere copiosamente, e si alza il solito ventaccio che proviene dai Pirenei.
Rientriamo per il riposino pomeridiano che si protrarrà oltre le otto di sera, finche la pioggia non concede una tregua.
Una parte della compagnia va a pescare al canalino, mentre un furgone si reca al solito porto.
Nonostante la serata inclemente i pesci non si fanno attendere, per lo più si tratta di saraghi sui 400 grammi, ma anche qualche spigola non fa mancare di farsi viva.

Nota extra diario – per chi legge, la quantità del pescato sembra essere a livelli di pescheria industriale, ed i singoli pesci non rappresentino altro che noiosa routine per arrivare a quel quantitativo complessivo.
Vi assicuro che non è così, ogni singolo pesce rappresenta una vittoria fatta di astuzie per invogliarlo a mangiare, e poi una lotta per portarlo al guadino e successivamente mostrarlo agli amici con orgoglio.
Facciamo una considerazione, mettiamo che la taglia media del pescato sia sui 600 grammi, 60 chili sono dunque 100 pesci.
Essendo undici pescatori, vengono pescati in una notte circa 9 pesci a testa.
Se consideriamo inoltre che una nottata di pesca dura circa 8 ore, in media viene salpato un pesce ogni ora.
Inoltre c’è sempre chi ne prende 12 e chi in una notte ne prende 3.
Questo per far capire ai lettori che ogni preda rappresenta un successo ed il quantitativo finale non deve trarre in inganno.

Il mattatore della serata, tra la sorpresa di tutti è Floriano, che sulla scogliera esterna del canalino fa man bassa di saraghi, mentre il pesce più grosso è una spigola catturata da Bruno nel porto di Rosas che farà segnare alla bilancia kg. 2,200.
Sfruttando la calma di vento e la cessata pioggia, rimaniamo a pescare fino all’alba e torniamo al residence che è ormai pieno giorno.
E facciamo bene perché l’ultimo giorno sarà terribile.

QUARTO GIORNO – Ci svegliamo quasi all’ora di pranzo sotto un diluvio di acqua e con il vento che pur cambiando direzione è rinforzato.
Non possiamo andare a pulire i pesci in spiaggia e ce li dividiamo perché ognuno li pulisca nel proprio appartamento usando il lavandino e la cucina.
Questa volta omettiamo di pesarli, ma saranno non più di 40 chili, perché ognuno li confeziona e li mette nel proprio congelatore.
Nell’aria c’è un certo nervosismo dovuto all’inclemenza del tempo che ci ha accompagnato per tutta la durata del nostro soggiorno.
Per il pranzo, vista l’ora tarda, Paolo si consiglia di restare a Rosas e andiamo al ristorante LA CALA a rimpinzarci di specialità catalane fatte di paella e zarzuella, accompagnandole con un vino bianco frizzante.
Andiamo a riposare sotto un’acquazzone micidiale.
Verso le 20, accompagnati da una fitta pioggerella andiamo tutti a pescare nel porto.
Fortunatamente le catture ci fanno dimenticare tutto.
I record di peso vengono superati prima da Bruno che guadina un sarago di oltre un chilo e mezzo, ma Lottino ne prende un altro più grosso, quasi due chili, incredibile, ma Malucchi sbaraglia il campo con uno spigolone di quasi 4 chili che sarà il pesce più grosso della spedizione.
Verso le 22 purtroppo la pioggia ed il vento ci fanno sloggiare.
La pizzeria del porto sarà il luogo nel quale si concluderanno le ostilità, e il pescato dell’ultimo giorno sfiorerà i quindici chili.
Dopo la pizza, tutti a nanna.

QUINTO GIORNO – Alle sette precise, Vallero, Duilio e Bruno si occupano di sistemare e dividere il pescato, mentre gli altri caricano i furgoni per il viaggio di ritorno.
Per caricare il grosso contenitore termico e quello più piccolo intervengono i più forzuti.
Alle 8,30 sistemato tutto alla perfezione partiamo alla volta di Montecatini.
Diamo addio alla Spagna sotto l’ennesima bufera di acqua e vento e l’avventura finisce qui.
Tra i furgoni si scambiano battute di spirito, ma piano piano la malinconia del ritorno e la rassegnazione per l’inclemenza del tempo sta prendendo tutti.
Arriviamo finalmente alla meta e davanti la casa di Bruno scarichiamo i furgoni.
Le mogli sono già in attesa per riprenderci in custodia e nessuno si ferma per un aperitivo che Franca, la moglie di Bruno ha preparato per tutta la compagnia.
Ognuno riprende la strada di casa, con ancora nel cuore la spensieratezza dei giorni trascorsi insieme, ricordi che nessuno potrà mai cancellare.
Intanto, lentamente, ricomincia a piovere……
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bruno21 »

@ Bebo
Nessun indizio esterno, questo virus rende la carne dei pesci dura come una pietra.
Anche provando a cuocerli per tanto tempo non si ottiene niente, la carne rimane sempre durissima, immangiabile.
Per quello che so questo virus non ne compromette nè la vitalità e neppure la crescita.
Bosognerebbe approfondire l'argomento al quale noi pescatori siamo fortemente interessati, ma vedo che nessuno (almeno tra quelli che leggono il 3d) ne sappia più di noi.
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bebo »

Bruno, sul tuo racconto, oramai non saprei piu cosa aggiungere se non :clap :clap :clap riesci sempre a farci vivere quei momenti come se fossimo al tuo fianco. :inchino :inchino

Spulciano in rete, ho letto diverse teorie su questo fenomeno dei saraghi "duri" ed è un fatto comune tra i pescatori di tutta Italia e non solo.

La piu plausibile mi sembra questa scritta da questa persona su un forum di pesca, tempo fa. Che poi non è altro che quello gia detto da Bruno ed Augusto. ;)

La ricerca scientifica in merito esiste e ne sono a conoscenza in quanto essendo laureato in Scienze e tecnologie delle Produzioni Animali e avendo svolto una tesi sperimentale sull'allevamento del rombo chiodato nel Golfo di Napoli, ho avuto modo di venire a conoscenza delle principali patologie che affliggono i pesci dei nostri mari e tra tutte questa dei saraghi. Purtroppo ricerche più specifiche non ne esistono perchè a quanto pare questo fenomeno delle carni dure dei saraghi si presenta solo nei nostri mari italiani e di conseguenza la ricerca italiana nel settore acquacoltura non è che abbia fatto tanti passi avanti!


La causa della durezza delle carni dei saraghi è dovuta ad un microrganismo che vive nel muscolo, quindi nelle carni dei saraghi. In effetti vive a spese dei pesci nutrendosi della parte lipidica del muscolo, ossia del grasso, senza pero' arrecare danno al pesce essendo quindi tranquillamente compatibile con la vita dello stesso.
Poichè, come tutti sanno, la tenerezza delle carni è data appunto dal grasso ecco spiegato il motivo della durezza e quindi immangiabilità dei nostri cari saraghi.
Questo problema fu riscontrato già diversi anni fa, più o meno 15 , quando su un numero di pesca in mare fu dedicato un articolo in merito.
Il tutto è stato scientificamente provato e non supposto!
Trattasi quindi di malattia vera e propria ma assolutamente innocua per la salute dell'uomo.
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da Kraken »

@ Bebo Probabilmente quelle orate che hai visto, erano uscite dalla piattaforma di allevamento, quando è affondata.Oppure erano orate liberatesi da qualche nassa o pescate con le nasse,quando sono prigioniere e restano molto tempo cercando di liberarsi e si desquamano.Quando le vedi,invece sui banchi del pesce con vistose macchie di sangue attorno alla testa e sul dorso,sono quelle d'allevamento stressate da mancanza d'ossigeno.ma son buone da mangiare. :smt039 :smt039 :smt039
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da Kraken »

Bruno ha scritto : Ognuno riprende la strada di casa, con ancora nel cuore la spensieratezza dei giorni trascorsi insieme, ricordi che nessuno potrà mai cancellare.
Intanto, lentamente, ricomincia a piovere……
Ma non è che conoscevi già il Gufo all'epoca,con tutta quella pioggia???? :smt017 :smt017 :smt017 :smt017 :smt044 :smt044 :smt044 Grande Bruno,che ricordi,mi fai tornare indietro nel tempo,a quando si pescava e ci si divertiva,ora mi diverto soltanto :muro :muro :muro :muro :inchino :inchino :inchino :inchino
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da duchessa »

Grazie Bruno !!!! :smt058 :smt058 :clap :clap
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da Zorro »

Kraken ha scritto:Bruno ha scritto : Ognuno riprende la strada di casa, con ancora nel cuore la spensieratezza dei giorni trascorsi insieme, ricordi che nessuno potrà mai cancellare.
Intanto, lentamente, ricomincia a piovere……
Ma non è che conoscevi già il Gufo all'epoca,con tutta quella pioggia???? :smt017 :smt017 :smt017 :smt017 :smt044 :smt044 :smt044 Grande Bruno,che ricordi,mi fai tornare indietro nel tempo,a quando si pescava e ci si divertiva,ora mi diverto soltanto :muro :muro :muro :muro :inchino :inchino :inchino :inchino
Guarda che è la parte migliore, poi se i pesci vengono tanto meglio. :smt058 :smt023 :smt023 :smt023 :smt023 :smt023 :smt023
Guarda che staccare il cervello dalla brutalità giornaliera è meglio che prendere un sarago da 1950 grammi. :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038 :smt038
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bruno21 »

Si Zorro, sono d'accordo che sia meglio di un sarago di 1.950 grammi, ma se il sarago fosse di 2.050??????

:smt044 :smt044 :smt044 :smt044

A parte le battute, qualcuno degli amici comprò poi un appartamentino in Spagna per trascorrere là le ferie.
A quei tempi il costo della vita e dei carburanti in Catalogna era poco più della metà di quanto spendevamo in Italia. Il prezzo degli appartamenti poi era veramente ridicolo, anche se questi erano fatti un po' così e così.
Della serie: te li tiravano dietro.
Oggi, i pesci si sono rarefatti e le pescate di un tempo rimangono solo nei nostri ricordi, fortunatamente trascritti sui diari.
Nell'agosto del 1994 anch'io ho trascorso le ferie a Rosas insieme a Poalo e Fonbok a causa della chiusura del villaggio in Sardegna per la rottura del depuratore.
Volevo raccontarvi una cosa a proposito di quelle ferie, ma me ne vergogno ancora ed è meglio sorvolare, vi dico soltanto che di spigole nel canalino, in un mese, ne prendemmo un camion.
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bebo »

E perchè non raccontarla sta camionata di spigole????? :smt026

@Augusto
Si, penso si trattasse di quelle orate scappate dall'allevamento ( affondato? :sneaky ) il periodo era quello. ;)
Umberto
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bruno21 »

Nella cena fatta al ristorante La Sagola con tutti i reduci dell'ultima spedizione spagnola e con le loro famiglie, mia moglie Franca fece a tutti la sorpresa, me compreso, di avere scritto un diario durante la nostra assenza.
Anche se non è farina del mio sacco, lo pubblico volentieri, Lei ne sarà sicuramente felice.


DIARIO DI UNA MOGLIE RIMASTA A CASA

Dopo pochi giorni dal rientro dalle ferie, è iniziata da parte di “lui” un’opera di convincimento, o meglio, di “demolizione graduale delle difese”, come la chiamo io, che è sicuramente la premessa per chiedermi qualche grossa concessione.
Infatti, manco a dirlo, la richiesta arriva puntuale, si tratta nuovamente della gita di pesca in Spagna.
So bene che a niente valgono le motivazioni contrarie sul fatto che in Spagna è già stato a maggio, che potrebbe andare più vicino e magari allontanarsi per meno giorni… quando si tratta di pesca non c’è niente da fare!
Non è che consideri la pesca come una nemica della pace familiare né tantomeno la ritengo un’antagonista, il fatto peò, che “lui” la metta spesso al primo posto dei suoi interessi, mi da tremendamente fastidio.
So bene che il tempo che intercorrerà da oggi fino alla partenza, sarà un susseguirsi di attenzioni e gentilezze verso me e le nostre bambine da parte di “lui” e di questo ne approfitto a pine mani.
“Lui” non è uno sciocco, sa benissimo che mi sto approfittando ma sta ugualmente al gioco.
Evita accuratamente di parlare del giorno della “grande fuga” ma io, premurosamente, ho già preparato tutto il vestiario ed il necessario per il viaggio ed il soggiorno.
La notizia, come mi aspettavo, arriva improvvisa: parto dopodomani.
Non si preoccupa minimamente dei bagagli del vestiario e della biancheria personale, tutto quello che ho messo nella valigia è superfluo ed esagerato per i pochi giorni che starà via, salvo poi, al ritorno, rinfacciarmi di avergli dato il deodorante sbagliato o di essermi dimenticata del cotton fioc.
“Lui” si preoccupa solo del materiale piscatorio, quello no, non è mai troppo.
Negli ultimi giorni ha acquistato nuove attrezzature, perché di quelle non potrebbe mai farne a meno per nessuna ragione al mondo.
Non sto a dilungarmi sulla preparazione delle lenze, tutto deve svolgersi in religioso silenzio.
Dico soltanto che oltre al telefono staccato, il televisore a basso volume, la lavastoviglie spenta, tutti dobbiamo muoverci in punta di piedi per non distogliere “l’artista” dal suo momento di creatività.
Finalmente arriva il grande giorno.
L’allegria gli schizza da tutti i pori.
Non vuole vedere in giro musi lunghi e tristi, tutti dobbiamo ridere delle sue vecchie battute ormai fritte e rifritte.
Dai racconti suoi e dei suoi “degni compari” la gita in Spagna ha il sapore, più che di una gita di pesca, di una “Santa Crociata” organizzata per liberare quel povero Paese, una volta per tutte, dall’assillo quotidiano dei saraghi e delle spigole che da anni l’attanaglia.
Per compiere questo gesto umanitario, hanno noleggiato due furgoni e con immenso spirito di solidarietà e sacrificio si separano dalla famiglia per pochi giorni, come dice “lui”, per una settimana come dico io.
Alle una precise di giovedì mattina, salutiamo schierate il nostro “eroe” augurandogli di trascorrere serenamente questa vacanza.
Per non urtarlo, non oso chiedergli se si è dimenticato niente, guai, andrebbe su tutte le furie.
Così, tornata in camera mi accorgo che ha lasciato gli occhiali sul comò.
Subito mia figlia corre a portarglieli e arriva appena in tempo, ma , anziché un grazie si becca un bel grignito, ma “lui” è fatto così.
Comincia l’attesa del ritorno.
Brevi telefonate quotidiane che sembrano telegrammi:- ciao cara, tutto bene? – Si caro,- qui a Rosas il tempo è brutto, un bacio a tutti, stop, ti richiamo domani, stop.
Altre frammentarie notizie le raccolgo dalle “colleghe mogli” alle quali passo le avere notizie estorte al mio consorte.
Le giornate trascorrono lente e a sera, il posto vuoto nel “lettone” mi mette addosso un po’ di malinconia.
Poi penso a “lui”.
So che a quell’ora sta sacrificandosi per liberare la Spagna dall’assillo dei pesci e la malinconia si trasforma in nervoso.
Finalmente arriva il grande giorno.
Oggi ripartono per rientrare a casa in serata.
Preparo una cenetta gustosa e leggera, come piace a “lui”.
Mi agghindo alla meglio e altrettanto faccio con le bambine.
Ordino in pasticceria il dolce da lui preferito per festeggiare il ritorno.
Alle nove esatte i furgoni dei “liberatori” si fermano davanti a casa.
Tutte le mogli sono in attesa dei “rimpatriati”.
Ci salutiamo frettolosamente, desiderose ognuna di noi di ascoltare dal proprio “lui” il resoconto della grande avventura.
Arriva carico di doni e di sorprese per me e le bambine.
Ha un gusto innato per le cose belle e di classe, sono tutti regali graditissimi e raffinati.
Ci mettiamo a tavola e ceniamo assieme a “lui” anche se per le figlie è un po’ tardi.
Tra cena e racconti, facciamo mezzanotte.
“Lui” mi precede in camera, mentre io rassetto e preparo per la colazione del giorno successivo.
Arrivo in camera e lo trovo già addormentato profondamente.
Mi corico accanto a “lui” e lo bacio, “lui” neppure se ne accorge; gli sorrido:- buona notte, amore… a domattina.

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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da bebo »

Bruno, secondo me, tu alla signora Franca gli devi fare una statua. Che cara. :smt058 :smt058 :smt058
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da duchessa »

Devo ripetere una cosa che ho già detto: dietro ad un grande uomo c' è sempre una grande donna ..................... ed avendola conosciuta personalmente, posso dire che è ancora più grande di quanto potessi pensare. :clap :clap :clap :clap
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da Overmax »

forte davvero il bruno! (e ovviamente signora...). secondo me hai un futuro da scrittore! :-)
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da Zorro »

bruno21 ha scritto:Si Zorro, sono d'accordo che sia meglio di un sarago di 1.950 grammi, ma se il sarago fosse di 2.050??????

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La mia non era una battura di saraghi ne abbiamo presi tanti, col fucile, ma la bilancia non ha mai segnato 2000g, il massimo alcune volte 1.950g era quasi una scommessa che non abbiamo vinto mai.
Naturalmente ci sono i saraghi faraone ma da noi mai visti.
Negli anni 70 partecipavamo ai campionati nazionali di pesca in apnea ed io come presidente della società di pesca della mia città partecipavo, come ospite, con la squadra dei miei ragazzi (all'epoca) e all'ora sentii parlare di saraghi faraone di 4 /5 chili pescati sull'altra sponda del mediterraneo a sud da campioni di levatura internazionali per cui credibili.Conservo ancora foto di quei campionati dove su un palco grande come un ring non ci potevi camminare per quanto pesce vi era depositato. :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039 :smt039
Ultima modifica di Zorro il 17 mar 2012, 15:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ricordi delle gite di pesca in Spagna

Messaggio da Zorro »

duchessa ha scritto:Devo ripetere una cosa che ho già detto: dietro ad un grande uomo c' è sempre una grande donna ..................... ed avendola conosciuta personalmente, posso dire che è ancora più grande di quanto potessi pensare. :clap :clap :clap :clap
L'impostante che non ci sia un uomo. :shock :shock :shock :shock :shock :shock :shock :shock

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