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Albodo
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Messaggio da Albodo »

Stranamente, da un paio di giorni, i richiami ai fantasmi si fanno sempre più insistenti nei miei pensieri.
Queste entità che non dovrebbero esserci, e invece ci sono, rappresentano persone che non appaiono e che invece vorrebbero esserci.

Chi vuole potrà postare i suoi racconti.
Inizierò con una bella dragata dell'UB-65, della prima guerra mondiale.
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Kraken
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Re: FANTASMI

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Azz,mi metto comodo :pop :pop :pop :pop :pop
Augusto,il Mare è uno solo!!!!
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Albodo
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Re: FANTASMI

Messaggio da Albodo »

La storia che vogliamo proporre al lettore è quella di un sommergibile tedesco della Prima Guerra Mondiale, l’UB-65; essendo una storia di guerra non può essere né bella né allegra, anzi, è costellata di morti e feriti e non si conclude neanche con un lieto fine. Possiamo garantire che sono state fatte accurate ricerche e che i nomi riportati, i mezzi impiegati e le operazioni belliche sono scrupolosamente esatti nei limiti del possibile:in fin dei conti sono passati 98 anni da quando, nel 1914, iniziarono a tuonare “i cannoni di agosto”, e i testimoni diretti di quei tragici eventi, sono tutti scomparsi. La vicenda che vogliamo narrare, sulla quale esistono molte testimonianze anche se su di lei nessuno sarebbe disposto a giurare, è circondata da un alone che, allora, venne definito “maledetto”. Ma chi ha navigato sa bene che sul mare non ci si deve stupire di niente: alla fine del 1700, la leggenda dell’Olandese Volante era diffusa, creduta, e spesso temuta, in tante marinerie.
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Re: FANTASMI

Messaggio da Albodo »

Esistono vicende
delle quali è difficile
darsi una spiegazione;
questa è una di quelle
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Messaggio da Albodo »

Fu ordinato il 20 maggio 1916 ai Cantieri VulkanWerke di Amburgo con la distinta Werk 90, che sarà varato il 26 giugno dell’anno seguente entrando in servizio il 18 agosto come UB-
65. Ricordiamo che i sommergibili tedeschi non hanno mai avuto nomi,
ma solo nominativi numerici.
L’UB-65 effettuerà 6 missioni di guerra nel corso delle quali affonderà 6
unità mercantili per poco più di
6.000 tsl, una unità militare da scorta da 1.290 tsl e danneggerà altri 6
mercantili per complessive 11.500
tsl; alla fine scomparirà in mare al
termine della sua ultima crociera.
Una carriera dignitosa e onorevole,
ma, in fin dei conti, non eccezionale
se la paragoniamo, ad esempio, a quella dell’UB-40
che nello stesso periodo affondò 99 navi o a quella
dell’U-35 che, tra il 1915 e il 1918 ne affondò 226.
Allora, perché occuparcene? Facciamo un passo indietro perrecarci sugli scali della VulkanWerke.
Lo scafo del battello è quasiultimato,
una miriadedi specialisti vi lavora attorno e dentro: lungo 55,3 metri, largo 5,8 e con un’immersione (in superficie) di 3,7, dislocava 524 tonnellate in emersione, 661 in immersione. Spinto da due eliche azionate da due diesel da 1.100 HP poteva raggiungere i 13,5 nodi in superficie;
se immerso, i 7,5 grazie a due motori elettrici Siemens-Shuckert da 788 HP. Con un equipaggio di 37 uomini
e armato con 5 tubi lanciasiluri con 10 armi, e un cannone da 88 mm a proravia della
torre, aveva un’autonomia di 8.500 miglia in emersione e 55 in immersione; l’immersione massima
collaudata per lo scafo resistente, dato allora segretissimo, era di 50 metri. Battelli come questo affonderanno 567 navi avversarie prima della fine della guerra.
Come si vede non era di enormi dimensioni,ma l’U-47 di Gunther Prien che nel 1939 affonderà la corazzata britannica Royal Oak a Scapa Flow era appena più grande e dalle caratteristiche migliorate dal progredire delle tecnologie, niente di più.
I tedeschi, al contrario di noi italiani che davamo importanza al divario di dimensioni fra battelli oceanici e costieri per motivi più estetici che
funzionali, con questi sommergibili
combattevano in Atlantico. Ma torniamo all’UB-65 sul quale fervono i lavori
nell’aria frizzante di fine inverno 1916.

Una massiccia gru sta sollevando una
grande trave di acciaio,trattenuta da robuste catene, per posizionarla sullo scafo quando, all’improvviso, le catene “si sciolgono” e la trave precipita sul ponte, dilaniando uno sfortunato operaio che agonizzerà un’ora mentre i compagni tentano di soccorrerlo; morirà appena liberato dalla putrella. Una commissione indaga sul sinistro, ma la gru è in regola, il carrello funziona bene, le catene non hanno difetti e la trave era stata vincolata senza negligenze.
Presto i lavori riprendono: c’è una guerra in corso.
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Re: FANTASMI

Messaggio da Albodo »

Passano due mesi e il battello sta per essere varato; a bordo tre tecnici provano le batterie di
accumulatori in un locale ristretto con la portelleria accostata. Presi dal lavoro non si accorgono che dalle batterie inizia a fuoriuscire il tossico gas di cloro:
quando sene rendono conto è troppo tardi. Svengono per le esalazioni, e prima che qualcuno dia l’allarme e li porti all’aperto sono morti. Gli investigatori non troveranno niente da eccepire su tutta l’attrezzatura, specialmente sulle batterie, appena costruite, che non mostrano segni di perdite, danneggiamento o manomissione. Pure, i decessi sono stati causati da gas di cloro.
Il battello, assegnato alla V Flottiglia di stanza a Zeebrugge, in Belgio, viene varato e, dopo alcune prove
statiche, esce in mare per procedere ai collaudi assieme ai gemelli UB-63 e 64; il gruppo incappa in una
tempesta in piena regola. L’UB-65 è in immersione quando il comandante Martin Schelle, un Kapitänleutenant(tenente di vascello) di 29 anni che ha frequentatola Scuola Sommergibilisti di Kiel ed ha già comandato l’UC-33,dà l’ordine di emergere per controllare la stabilità del battello in superficie con mare cattivo.
Un marinaio sale in torretta e un’onda lo ghermisce immediatamente scagliandolo nella tempesta. Perso.
Schelle ordina l’immersione rapida, il battello scende troppo e “spancia” su un basso fondale; per il colpo le valvole di una cassa assetto perdono acqua di mare che inonda il pagliolato della sala macchine e
le batterie sottostanti, che iniziano a rilasciare lentamente gas di cloro. Si ordina la “rapida”, ma i comandi sono bloccati, il timone è incastrato e nel battello inizia una lotta che durerà 12 ore prima che
tutto, inspiegabilmente, torni di colpo a funzionare alla perfezione e l’equipaggio, stremato e intossicato, emerga e riesca a ventilare lo scafo.
Il sommergibile rientra in porto dove viene controllato da cima a fondo, ma non si trovano le cause delle avarie, a parte,logicamente,la fuoriuscita d’acqua dalla casse assetto per via del contraccolpo dell’urto
contro il fondale; comunque, visto che per il battello è giunta l’ora della sua prima missione, viene fatto l’imbarco munizioni: 10 siluri e 200 proiettili per
il cannone.
Una comandata agli ordini del secondo di bordo, l’Oberleutenant zur See (sottotenente di vascello)
Richter si reca a prelevare i siluri ma,rientrando, avviene il disastro. La commissione di indagine stabilirà che la spoletta della testa in guerra di uno di questi si è casualmente attivata e, imbracando l’arma
per imbarcarla, è esplosa, uccidendo Richter e ferendo gravemente quattro marinai.
Commissione di inchiesta o meno i morti, per giunta senza neanche essere mai stati in battaglia, sono
già troppi, e tra l’equipaggio iniziano a girare strane voci: i marinai, si sa, sono superstiziosi e i sommergibilisti tedeschi non erano diversi dagli altri.
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Re: FANTASMI

Messaggio da Albodo »

Una sera, riparati i danni causati dall’esplosione e
ultimati i rifornimenti, mentre il battello è in banchina un marinaio, stravolto, corre da Schelle urlando di aver visto il secondo in camera di lancio. Il comandante, certo che ilmarinaio abbia abbondato in
libagioni, sta per riprenderlo quando sopraggiunge l’ufficiale di guardia che, terreo in volto, gli dice di
aver visto un ufficiale salire a bordo dalla passerella, andare verso prora e poi scomparire. Lo ha riconosciuto: era Herr Richter.
Schelle reagisce intimando ai due uomini di non propalare sciocchezze sicuramente dovute alla loro
immaginazione, che potrebbero turbare gli animi dell’equipaggio: il loro dovere di soldati tedeschi è
quello di servire la Patria e se necessario morire per essa. Basta così. E li licenzia.
Il battello parte finalmente per la sua prima missione e ben presto entra in azione; danneggia un mercantile danese e, una settimana dopo, ne affonda uno svedese e uno britannico.
È dicembre, ilmare è in tempesta, le due vedette nella torre scrutano l’orizzonte saldamente trattenute
alla paratia da cinghie di cuoio quando una si accorge che sul ponte un ufficiale fa altrettanto tenendosi
peròmalamente inequilibrio;pensa che sia impazzito, poi realizza che per uscire dal battello e scendere
sul ponte esiste un solo boccaporto, che si trova tra lui e l’altra vedetta, e di lì non è passato nessuno. In
quel momento l’ufficiale si gira e loguarda: è Richter.
Il marinaio urla dal terrore per avvertire il suo collega e lo si sente dall’interno dello scafo,manello stesso momento giungono altre urla dalla camera di manovra: è il sottufficiale al timone che ha visto Herr Richter controllare i manometri con gli stessi gesti che faceva da vivo.
Schelle capisce che il panico sta dilagando e che la situazione può precipitare, corre verso la scala che porta in torre ma questa è occupata da un ufficiale che sta scendendo, lo raggiunge e si
volta... è Richter che lo fissa negli occhi prima di svanire. Cosa potrà opporre, adesso, il comandante alle
voci che circolano fra l’equipaggio?
Per il momento l’unica cosa sensata da fare è quella di interrompere la missione e ritornare a Zeebrugge,
il porto di Bruges, in Belgio, da dove opera il sommergibile; da là Schelle invia una richiesta di mettersi a rapporto all’ammiraglio Gustav Ludwig von Schröder, comandante il Marinekorps Flanders e responsabile delle forze navali di superficie e subacquee che operano dai porti della costa belga occupata di Ostenda e Zeebrugge, ossia nelle Fiandre.
L’ammiraglio lo chiama, lo ascolta attentamente, quindi convoca una commissione di ufficiali superiori la quale, a sua volta, intervista uno per uno tutti i componenti dell’equipaggio.
Sull’affidabilità di Schelle non sussistono dubbi,ma questi strani eventi in parte reali come gli incidenti
e in parte supposti tali come le “apparizioni”, rischiano di minare psicologicamente un equipaggio
già costretto a condurre una vita durissima.
I sommergibilisti della Seconda Guerra Mondiale trarranno enorme vantaggio dalle esperienze che
questi uomini stanno facendo sulla loro pelle senza averne di pregresse, veri pionieri del campo subacqueo, che devono imparare dai loro sbagli, vivendo in un ambiente difficile e malsano.
Così l’equipaggio viene sciolto e ridistribuito tra altri sommergibili e unità di superficie, mentre un Pastore luterano di Bruges è chiamato in gran segreto a bordo del battello, radiato dalla Quinta Flottiglia e
posto momentaneamente in disarmo, per operare un cerimoniale di esorcismo.
Schelle, con un nuovo equipaggio, torna a bordo qualche giorno dopo e l’UB-65, rimesso in sesto, e
soprattutto “purificato”,torna in servizio assegnato questa volta alla Seconda Flottiglia.
Per alcune settimane non avviene niente; il battello svolge due missioni di guerra durante le quali affonda due navi e ne danneggia quattro e tutto va per il meglio. Ma alla fine di maggio, mentre esegue un lungo pattugliamento che lo porta fino al Golfo di Biscaglia, il fantasma torna a farsi vedere tre volte; la prima fa quasi impazzire un sottufficiale che lo vede entrare in sala macchine passando attraverso una porta corazzata chiusa. Le altre terrorizza un silurista comparendo in camera di lancio prora per fermarsi a fissare un lanciasiluri; il poveretto è tanto sconvolto che una notte, mentre il battello emerge per caricare le batterie, si suicida gettandosi in mare.
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Re: FANTASMI

Messaggio da Albodo »

Nel luglio 1918, a quattro mesi dall’armistizio, il
battello parte per la sua sesta (ed ultima) missione.
Il giorno 10, mentre è in emersione notturna al largo di Padstone, in Cornovaglia, viene sorpreso dal
sommergibile americano AL-2. Fa parte di un gruppo di sommergibili classe “L” rischierati in Inghilterra che, per distinguerli dall’omonima classe “L”
inglese, sono stati ribattezzati “AL”.
Il suo comandante collima il sommergibile tedesco
nel periscopio e si appresta a silurarlo, ma mentre
elabora i dati di lancio l’UB-65 esplode, affondando
con tutto l’equipaggio.
Si dirà che si è trattato di un incidente causato da un
siluro difettoso esploso in un tubo di lancio, ma a
chi stava lanciandoil siluro, vistochenellospecchio
di mare si trovavano solo l’UB-65 e lo AL-2? Inoltre
risulta che il 14 luglio, ben4 giorni dopo,l’UB-65 abbia silurato e affondato il veliero portoghese Maria
Jose per essere a sua volta affondato lo stesso giorno.
Quale sommergibile è esploso davanti allo AL-2?
Adesso, ragionando freddamente, mentre per
quanto riguarda gli incidenti a terra e in mare, questi sono documentati dai verbali delle varie commissioni di inchiesta e dagli archivi della allora Kaiserliche Marine, altrettanto non si può dire per le
presunte comparse di fantasmi.
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Re: FANTASMI

Messaggio da Albodo »

Nessuna commissione si sarebbe azzardata a firmare
37 interrogatori volti a scoprire la presenza di un
fantasma a bordo, né riteniamo che un ammiraglio
avrebbe inviato un biglietto di invito ad un Pastore
protestante, per giunta belga, per operare un esorcismo su un suo sommergibile.
Né alcun comandante accetterebbe di distruggere il proprio futuro scrivendo sul giornale di chiesuola “Oggi avvistato sul ponte uno spettro in atteggiamenti sospetti”.
In più c’era una guerra, la stampa era controllata, e non esisteva allora, specie in Germania, quella scandalistica che oggi, su una vicenda del genere, impazzirebbe di gioia. Dobbiamo accontentarci di quanto
hanno fatto trapelare i “si dice”, i “sembra che”, le mezze voci e le chiacchiere di quadrato.
Piccola appendice
La Grande Guerra arrivò finalmente altermine, e le farà seguito un altro conflitto ancora più
disastroso, dove i battelli tedeschi la faranno a lungo da padroni, ma finirà anche questo.
Nel 2004 una troupe di operatori televisivi subacquei del britannico Channel 4, per il programma Wreck Detectives (investigatori direlitti) sireca a controllare
lo scafo di un presunto U-boot casualmente individuato dalla Royal Navy
al largo della Cornovaglia. Si scopre
peròchenonsitrattadiun U-boot,ma
del relitto dell’UB-65, che viene identificato senza errore grazie almodello
del cannone, ad alcune strutture e a
un numero di matricola stampigliato
su di un’elica.
Una accurata ricognizione, però, non
evidenzia squarci di bombe di profondità, quindi il
battello non è stato attaccato, mentre la prora è intatta, quindi al suo interno non è esploso nessun siluro in un tubo di lancio. Infine, vengono trovati i
boccaporti del ponte di poppa aperti, ma dall’interno, come se qualcuno avesse assurdamente voluto
lasciare lo scafo.
Dopo l’identificazione del battello, il 1° novembre
2006, secondo quanto stabilito dal Protection ofMilitary Remains Act 1986, al relitto viene riconosciuto
lo status di area protetta.
“Auf einem Seemans Grab, da blühen keine Rosen” (sulla tomba del marinaio non fioriscono le rose) dice
un’antica canzone tedesca. Che l’UB-65 possa riposare in pace con il suo equipaggio.
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Kraken
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Ho la pelle d'oca,stanotte non dormirò,mò pure i fantasmi d'oltralpe e di mare per giunta :muro :muro :muro :muro :muro
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Qui sono ammessi solo i fantasmi di mare.
Il resto è OT
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:pop :pop :pop
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:ghost :ghost :ghost
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Ondanomala ha scritto::ghost :ghost :ghost
Ma dove caxxxo l'hai trovata st'emoticon :smt017 :smt017 :smt017 :smt017
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Re: FANTASMI

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