Autorespiratori a circuito aperto o chiuso?

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Jabar
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Autorespiratori a circuito aperto o chiuso?

Messaggio da Jabar »

Ero appena dodicenne quando mi appassionai alla subacquea attingendo i primi rudimenti dai soci fondatori del 3° Circolo subacqueo storico più vecchio d'Italia: il G.S. Sub Delphinus di Ravenna.
Gli unici fondali di casa disponibili, nei quali praticare la pescasub, erano rappresentati dalle dighe foranee dell'avamporto di Marina di Ravenna con massima profondità 8m.
Divenni così un assiduo cultore dell'apnea che perfezionai negli anni raggiungendo buoni livelli prestazionali con immersioni profonde nelle trasferte in mar Tirreno.
Che bellezza scendere ad oltre 20m nel silenzio assoluto ammirando le meraviglie del mondo sottomarino!

Alla mia attuale età di 64 l'attività di apneista si è ridotta a favore di quella di autorespiratorista.
Ma che differenza! È si più facile andare sott'acqua ma che casino!
Il fracasso delle bolle in erogazione sono molto invasive dell'ambiente e si propagano a grande distanza mentre pesci e invertebrati spaventati scappano chissà dove a nascondersi.
E dove sono finite le anemoni aperte pronte a catturare i pesciolini e gli spirografi ridotti a tubicini vuoti freddi e insignificanti?

Cosa voglio dire con tutto questo? Semplicemente sottolineare come quegli apparecchi ad erogazione di bolle sono deleteri per l'ambiente e mortificano di molto la qualità dell'immersione.
Oltretutto indossare le pesanti bombole e poi pinneggiare così impacciati da quell'ingombro e avanzare col freno a mano tirato diventa anche faticoso.

Gli apparecchi a circuito chiuso esistono dal dopoguerra... bastava solo perfezionarli con l'assistenza informatica individuando le miscele più idonee per scendere fino a 50m. :muro :smt017

È possibile che siano in gioco interessi commerciali occulti che non conosciamo?
A bordo del JABAR sono felice.
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Polterchrist
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Re: Autorespiratori a circuito aperto o chiuso?

Messaggio da Polterchrist »

è una questione di costi, i rebreather (evoluzione degli ARA) sono tutt'ora ampiamente usati in determinati ambiti

l'assoluta assenza di bolle si ha con i CCR (closed circuit rebreather)
nello specifico il dispositivo più indicato sarebbe a mio parere l'ECCR, ha una gestione totalmente automatica di miscela e lavaggio, paradossalmente pare richieda una formazione specifica per l'utilizzo
via vai scendendo di tecnologia si passa al MCCR dove lavaggio e miscela vengono effettuati manualmente dopo la lettura dei sensori
e per chiudere la famiglia dei CCR c'è il CCCR dove la rigenerazione avviene chimicamente tramite perossido di sodio, ma è un dispositivo tipico dell'esercito russo degli anni 50 per il piccolo particolare che il perossido di sodio se bagnato è esplosivo e per stabilizzarlo serve l'amianto :)

per l'uso che dici tu però è più indicato un SCR (semiclosed circuit rebreather)
al contrario di un CCR con il SCR c'è un, anche se molto limitato, rilascio di bolle, però il funzionamento è generalmente tramite NITROX e i modelli ad azione passiva permettono di scendere anche a notevoli profondità
i più diffusi sono quelli con premiscelati a massa costante (unica bombola con nitro premiscelato che viene rilasciato in quantità maggiore o minore nel circuito a seconda della percentuale di ossigeno richiesta) che sono i dispostivi SCR più diffusi sul mercato

poi ci sono quelli automiscelanti a massa costante, composti da due o più bombole e la miscela viene fatta al momento, l'inconveniente è la complessità del dispositivo

e in fine i premiscelati ad azione passiva che hanno il vantaggio di poter usare anche a notevoli profondità, l'inconveniente è che, anche se molti limitato, c'è un rilascio di bolle ad ogni espirazione
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Re: Autorespiratori a circuito aperto o chiuso?

Messaggio da Jabar »

Polterchrist ha scritto:è una questione di costi, i rebreather (evoluzione degli ARA) sono tutt'ora ampiamente usati in determinati ambiti

l'assoluta assenza di bolle si ha con i CCR (closed circuit rebreather)
nello specifico il dispositivo più indicato sarebbe a mio parere l'ECCR, ha una gestione totalmente automatica di miscela e lavaggio, paradossalmente pare richieda una formazione specifica per l'utilizzo
via vai scendendo di tecnologia si passa al MCCR dove lavaggio e miscela vengono effettuati manualmente dopo la lettura dei sensori
e per chiudere la famiglia dei CCR c'è il CCCR dove la rigenerazione avviene chimicamente tramite perossido di sodio, ma è un dispositivo tipico dell'esercito russo degli anni 50 per il piccolo particolare che il perossido di sodio se bagnato è esplosivo e per stabilizzarlo serve l'amianto :)

per l'uso che dici tu però è più indicato un SCR (semiclosed circuit rebreather)
al contrario di un CCR con il SCR c'è un, anche se molto limitato, rilascio di bolle, però il funzionamento è generalmente tramite NITROX e i modelli ad azione passiva permettono di scendere anche a notevoli profondità
i più diffusi sono quelli con premiscelati a massa costante (unica bombola con nitro premiscelato che viene rilasciato in quantità maggiore o minore nel circuito a seconda della percentuale di ossigeno richiesta) che sono i dispostivi SCR più diffusi sul mercato

poi ci sono quelli automiscelanti a massa costante, composti da due o più bombole e la miscela viene fatta al momento, l'inconveniente è la complessità del dispositivo

e in fine i premiscelati ad azione passiva che hanno il vantaggio di poter usare anche a notevoli profondità, l'inconveniente è che, anche se molti limitato, c'è un rilascio di bolle ad ogni espirazione
Complimenti !! sei molto ben documentato sulla materia.
Proprio nel recente topic sara-vero-t12119-15.html#p184222 si parla della novità di un apparecchio in grado di prelevare l'ossigeno direttamente dalla respirazione subacquea.
Tu stesso hai commentato negativamente sulla sua efficacia e tuttavia... oso dire che quello potrebbe essere un primo passo perché tale tecnologia possa evolvere fino a produrre volumi di ossigeno idonei per la respirazione sub.
I progressi tecnologici fanno passi da gigante. Sono ottimista e ritengo che in un tempo neppure troppo lontano questo "sogno" possa avverarsi rendendo davvero completamente autonoma l'immersione con tutti i vantaggi immaginabili. :smt023
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Polterchrist
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Re: Autorespiratori a circuito aperto o chiuso?

Messaggio da Polterchrist »

per le informazioni internet aiuta molto, cio che non ci si ricorda si trova in fretta :)
sono molti anni che non mi immergo e non ho mai usato un rebreather ma è un sistema che mi ha sempre incuriosito

per il respiratore che scinde tramite filtri l'ossigeno dall'acqua se fosse reale e raggiungesse una buona affidabilità sarebbe una bella rivoluzione :)
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