LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

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bruno21
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LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da bruno21 »

-Guardi che lei qui non ci può stare, smetta altrimenti chiamo la capitaneria.
Rimasi senza parole anche se a me, da buon toscano, la "chiacchera" non mi manca.
Il fatto è che aveva ragione lui, il bagnino del vicino stabilimento balneare, la legge parla chiaro dalle 8 di mattina fino alle 20 la pesca da terra non si può esercitare.
Lo ricordava anche un cartello posto in bella vista nello stradello cha dalla provinciale porta alla spiaggia e che avevo volutamente ignorato.
Gli chiesi se allontanandomi lungo la scogliera avessi potuto continuare e lui mi indicò una roccia di colore biancastro, un centinaio di metri più avanti, dicendomi che da li in poi sarei stato a distanza regolamentare.
Il posto che avevo scelto non era casuale, il fondo roccioso in quel punto lasciava posto ad una schiazzata di sabbia di una ventina di metri di lato distante una quindicina di metri da terra.
Avevo pasturato con una fionda proprio nel bel mezzo della chiazza, con pastura composta da pan grattato e semiumida di sarda, avevo fiondato anche dei bigattini incollati ai quali avevo aggiunto della ghiaia per farli affondare velocemente.
Era poco più di un'ora che pescavo e due oratelle di un mezzo chilo facevano compagnia a due saraghi maggiori ed alcune occhiate, mestamente rifeci le canne, rimisi a posto le minuterie nella borsa portaoggetti, piegai il mio fedele sgabello presi i secchi della pastura e dei pesci e mi diressi verso la nuova destinazione.
Qui la scogliera si alzava dal mare di cinque o sei metri, il fondo era completamente roccioso e qua e la si intravedevano delle chiazze scure, sicuramente posidonie, che avrebbero limitato il mio campo di azione.
Rimontai la mia attrezzatura e scegliendo il punto più avanzato verso il mare, piazzai il panchetto, scelsi il punto dove avrei pescato e ricominciai a pasturare.
Passò una mezz'ora prima che il primo pesce si decidesse a mangiare, era un sarago fasciato, non piccolo, insistetti a pasturare e dopo pochi minuti abboccò una grossa occhiata, provai a sollevarla non avendo il guadino, ma a metà strada ruppe con i suoi dentini il delicato terminale.
Rilanciai e dopo alcuni minuti un'orata pensò bene di farmi visita, con calma portai il pesce dove la scogliera era più bassa e questa volta mi andò bene, il pesce finì nel secchio del pescato.
Stavo per rilanciare quando sentii un vicino vociare, una famiglia in vacanza si stava avvicinando, non appena furono sulla roccia a pochi metri da me, i bambini incominciarono a tuffarsi, l'acqua in quel punto era profonda tre metri, risalivano e si rituffavano e dopo poco anche i genitori si unirono a loro in una gara di tuffi.
Insistetti ancora ma sapevo bene che i pesci si erano già allontanati e non di poco.
Mestamente rifeci le canne e riordinai tutto dopodiché mi incamminai verso la spiaggia dove mia moglie stava prendendo il sole.
La mattina successiva ci riprovai e questa volta il bagnino non mi venne a mandare via, forse perché il giorno precedente avevo messo i pesci in un sacchetto e li avevo dati tutti a sua moglie, da quel "figliol di buona donna" che la mia povera mamma diceva che fossi.
Il mare si era mosso un po' di più e le occhiate fecero la parte del leone, ne presi una quindicina, qualche sarago belloccio e anche un'oratella di taglia come il giorno precedente.
Quando tornai alla spiaggia, il bagnino si avvicinò, ci salutammo e mi disse:- signor Bruno, so che si chiama così, finchè lei è il solo che pesca posso chiudere un occhio, ma se c'è altra gente purtroppo non posso fare a meno di mandarvi via, sa, ne va del mio lavoro.
Purtroppo le mie pescate non erano passate inosservate, infatti la mattina successiva sulla scogliera sembrava ci fosse la sagra del paese, contai otto canne in pesca, mentre mi avvicinavo vidi che i pescatori parlottavano tra loro e mi ammiccavano, mi avevano lasciato il posto del giorno prima libero, sapevo già che il gioco sarebbe durato poco ma feci finta di niente, preparai la pastura ed i bigattini e pasturai abbondantemente prima di montare la canna, appena in pesca allamai un'occhiata grossotta e facendo anche un po' di scena, che non guasta mai, la portai al guadino e la misi in secco.
Rilanciai e mi guardai intorno, accorgendomi che avevo tutti gli occhi addosso e così pensai bene di fare un po' di show con le altre tre o quattro occhiate decisamente più piccole della prima.
Con la coda dell'occhio vidi il bagnino che si stava avvicinando, la pacchia stava per finire, improvvisamente il cimino della canna si piegò e incannai un bel pesce, sicuramente si trattava di un'orata di taglia.
Continua.
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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da Openboat »

Tu,Bruno, pescheresti anche sulla luna... :smt044
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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da bruno21 »

parte seconda

Mentre lavoravo il pesce al quale facevo prendere un po' più di lenza del dovuto, il bagnino si fermò dietro di me senza per il momento intervenire, il tira e molla durò per una decina di minuti mentre alle mie spalle si erano radunati una decina di curiosi che in silenzio seguivano la mia performance che avevo prolungato molto più del necessario.
Il pesciotto ormai era stanco morto e sollevando la canna gli misi la testa fuori dall'acqua trascinandolo in quella posizione verso di me, impugnai il guadino già allungato e retinai l'orata che ad occhio e croce era di sei/settecento grammi.
Dal gruppetto partì un applauso che non mi aspettavo oltre ad alcune pacche sulle spalle, appoggiai la canna sugli scogli dicendo a tutti di fare attenzione, slamai il pesce e lo misi nel secchio insieme agli altri, in quel momento udii il bagnino che diceva: " signori carissimi, mi spiace ma devo chiedervi di smettere di pescare altrimenti sarò costretto a chiamare chi di dovere, grazie della comprensione", detto questo si allontanò.
I pescatori smontarono e si avvicinarono a me che stavo radunando tutto prima di rifare la canna, nessuno di loro aveva preso un pesce, partirono mille domande riguardo al mio sistema di pesca, sistema che avevo inventato l'anno precedente, sulla composizione della pastura, sulla colla che usavo per i bigattini.
Provarono le mie fionde con alcune palle di pastura che gli avevo messo a disposizione, provarono a lanciare con la mia canna e la mia montatura, alcuni mi chiesero dove potevano trovare queste cose, insomma tra presentazioni domande e risposte, qualche aperitivo sotto il pergolato del vicino bar, facemmo l'ora di pranzo.

La strada che conduce da Santa Teresa a Capo testa viene comunemente chiamata: la strada tra i due mari, il nome assolutamente appropriato deriva dal fatto che per circa un chilometro la strada separa il mare di ponente da quello di levante.
Da ambedue i lati si accede direttamente alle spiagge che confinano con la costa rocciosa, per cui a seconda del vento e della sua intensità si può scegliere di stare ad abbronzarsi sopravvento o sottovento.
Così, la mattina successiva decisi di andare a provare sulla scogliera di levante che avevo già adocchiato da tempo ma che non mi convinceva tanto, ma, avevo poca scelta, dall'altro lato l'alternativa era di essere allontanato oppure pescare un'oretta finchè non sarebbero arrivati i tuffatori.

Preparai la pastura e l lanciai molto lontana, avevo il vento alle spalle e avrei facilmente raggiunto con i miei lanci la zona pasturata.
I pesci non mancarono davvero ma la taglia era deludente, la maggior parte ritornarono nel loro elemento aspettando che fossero arrivati ad una taglia decente prima di tenerli, no, non era un posto per me, comunque decisi di insistere.
Era un'oretta che pescavo quando mi apparve davanti il primo sub seguito subito dopo da una coppia di nuotatori, poi un altro sub, poi una nuotatrice.
Dallo stabilimento balneare molto lontano partì un patino di salvataggio con due persone a bordo, sapevo già chi cercassero e cosa mi avrebbero detto, rifeci la canna, rovesciai la pastura rimasta in mare e me ne andai, vista la mia manovra anche il patino fece dietrofront.

continua.
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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da bruno21 »

capitolo 3 - fine.

Trascorsi il resto dei giorni, quando non andavo a trainare o a bolentino con le barche di amici, vagando per le scogliere di lavante o di ponente dove non disturbavo i bagnanti e lontano dai rimbrotti dei vari bagnini, che, pur pasturati con oratelle, saraghi e occhiate non potevano esimersi dall' intervenire.
La vendetta, dice un proverbio cinese, è un piatto da mangiare freddo, così, passando lungo la scogliera meditavo su come avrei fatto a pescare proprio lì, lì dove c'erano i pesci più grossi, dove nessuno veniva a tuffarsi e senza farsi scacciare, magari, sul più bello.
Una barchetta o un gommoncino neppure a pensarci, dove l'avrei lasciato?
Si potevo pensare ad un carrello, gancio posteriore, e poi chi mi avrebbe aiutato ogni volta a scaricare e caricare per poche ore, poi il costo di tutta quanta l'operazione, no, no per carità, neppure a parlarne.
Mi occorreva un piccolo mezzo, un qualcosa da mettere sulle sbarre del portabagagli con facilità, quindi leggerissimo, da poter caricare e scaricare con l'aiuto di solo mia moglie, però che non fosse un guscio di noce ma qualcosa che mi permettesse di imbarcare la mia attrezzatura da pesca, qualcosa che potesse muoversi con un paio di remi, qualcosa che avessi potuto portare in Sardegna dentro un modesto scatolone messo in bauliera senza pagare assurdi balzelli.
Nacque così l'idea di acquistare un canotto.
Iniziai a cercare sul web l'oggetto che faceva per me e finalmente lo trovai, la lunghezza intorno ai tre metri e mezzo, abbastanza largo ma anche robusto, in grado di portare fino a quattro persone, ma non solo questo, il canotto che avevo adocchiato era munito di supporti perimetrali per poter passare una cima tutta attorno e potermi legare agevolmente, un cuscino anch'esso gonfiabile che servisse da seduta, infine due bicchieri portacanne ai lati della poppa, comodissimi per mettere una canna a riposo e l'altro per infilare il guadino e averlo sempre a portata di mano.

Ho già in mente il piano di azione per la prossima estate.
Prima di dedicarmi alla pesca, piazzerò nel punto prescelto due "corpi morti" semplicemente calerò in acqua due pietre di una decina di chili l'una legate con una cimetta e poste a sette otto metri l'una dall'altra.
Per gavitelli userò due bottiglie di plastica e sulle cimette che tengono i segnali sistemerò due piccoli moschettoni in modo da potermi agganciare in un minuto di prua e di poppa.
Dato che pescherò in questo punto, pasturerò il posto con cozze schiacciate e calerò sul fondo un pasturatore a rete che dopo ogni pescata riempirò con pane raffermo, pezzi di sarda, minestra piccola cotta e prelibatezze del genere.
Creerò così una specie di mensa giornaliera che i miei amici pinnuti non potranno ignorare.
Proprio lì, mare permettendo calerò le mie lenze, sarò ad un centinaio di metri dalla spiaggia e una cinquantina di metri dalla scogliera e nessuno mi potrà importunare, solo qualche nuotatore che passerà nei pressi ma sarà sicuramente poca cosa.

Di questa mia idea feci partecipe anche la mia signora, ma, come mi aspettavo, sollevò mille obiezioni delle quali la più
pungente era quella che avrei fatto ridere tutta la spiaggia, partire da riva con quel trabiccolo per andare a pescare, secondo lei, mi avrebbe fatto finire sul barzellettiere.
Forse che si forse che no, tutto dipenderà dai risultati, ma sono molto, molto,molto fiducioso.
Pensavo di acquistare il canotto poco prima di partire per le ferie, ma, ci pensarono mia moglie, figlie e generi a sorprendermi, infatti, per Natale quando arrivammo ad aprire i pacchi sotto l'albero, quello grande sul quale troneggiava un mega-biglietto scarabocchiato dai miei nipotini, era per me, tutto per me e sapete cosa conteneva??????

FINE
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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da Openboat »

È un piacere leggere Bruno,proprio per le sue esperienze vissute...e non solo di pesca!

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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da bruno21 »

Grazie Giuseppe, sei un amico.
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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da gio72 »

Grande Bruno ...ma sai che l’idea del canotto...non é male.. un abbraccio. ..bye.

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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da bruno21 »

Grazie gio 72 ricambio l'abbraccio con affetto.
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Re: LA PROSSIMA ESTATE IN CANOTTO

Messaggio da Zorro »

:smt019 :smt019 :smt019 :smt019 :smt019 :smt019 :smt019 :smt019 Tu sei peggio di me! e la cosa mi infastidisce molto. :smt054 :smt054 :smt054 :smt054 :smt054 :smt054 :smt039
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