IL GALLEGGIANTE: come sceglierlo?

Rispondi
Avatar utente
bruno21
Appassionato
Messaggi: 1367
Iscritto il: 09 dic 2010, 21:11
Imbarcazione posseduta: vegliatura 27'
Dove Navighiamo: arcipelago toscano - sardegna nord occidntale
Località: montecatini terme

IL GALLEGGIANTE: come sceglierlo?

Messaggio da bruno21 »

IL GALLEGGIANTE: come sceglierlo?

Entrando in qualsiasi negozio di pesca, non possiamo fare a meno di essere attratti ed affascinati dai colori e dalle forme più comuni e più insolite di questi indispensabili accessori per le tecniche di pesca che ne richiedono l’uso.
La scelta non deve essere assolutamente casuale e neppure deve essere condizionata dalle tinte più o meno sgargianti, vediamo insieme, secondo l’uso al quale il galleggiante è destinato, come sceglierlo ed il perché di questa scelta.
La prima cosa della quale dobbiamo tenere conto è la profondità alla quale vogliamo fare scendere e far lavorare la nostra esca, se la profondità è uguale o superiore alla lunghezza della nostra canna, decurtando la lunghezza di un metro, è obbligo rivolgere la nostra ricerca sui galleggianti chiamati scorrevoli.
Perché detrarre un metro dalla lunghezza della canna?
Consideriamo di pescare con una canna di 6 metri su un fondale di 6 metri e vogliamo far viaggiare la nostra esca sul fondo, naturalmente dovremo piazzare il galleggiante a 6 metri dall’amo.
In caso di una preda importante, ci troveremo in grande imbarazzo per il recupero, dovuto alla piegatura della canna, nonostante il galleggiante si trovi in pericoloso contatto con l’anello apicale, la nostra preda non aggallerà facilmente.
Come scegliere tra i galleggianti scorrevoli, quello più adatto?
Lasciamo perdere i colori che hanno un’importanza quasi nulla e guardiamo invece le cose essenziali, prima di tutto, come e da dove passerà il nylon.
Alcuni di questi galleggianti sono dotati di una specie di anellino in acciaio armonico fissato sul corpo del galleggiante e un altro simile a questo, posto al termine dell’asticella inferiore (deriva) .
Altri tipi simili con l’anello superiore fissato sulla coroncina di rinforzo dell’astina superiore.
No, questi due tipi non vanno assolutamente bene, in caso di una ferrata violenta, l’anellino superiore si staccherà rovinando il galleggiante.
Il tipo di scorrevole che fa al nostro caso è quello che possiede un tubetto di diametro piccolissimo che attraverserà il corpo del galleggiante per tutta la lunghezza, l’astina di deriva sarà in acciaio inox e porterà al suo apice l’anellino inferiore, l’astina superiore sarà intercambiabile e di diametro di mm. 4,5 per essere ben visibile anche a notevole distanza.
L’intercambiabilità ci permetterà di utilizzare astine di diversa lunghezza e di diverso colore: rosso, giallo, nero e utilizzeremo quello più adatto a seconda della luce e del colore del mare.
Su ogni galleggiante è impressa normalmente la sua portata che verrà scelta tenendo conto della profondità e della corrente presente sul luogo di pesca, quindi dai 3 grammi ai 12 grammi dovranno far parte del nostro bagaglio.

Continua.
il mare è specchio del cielo
Avatar utente
bruno21
Appassionato
Messaggi: 1367
Iscritto il: 09 dic 2010, 21:11
Imbarcazione posseduta: vegliatura 27'
Dove Navighiamo: arcipelago toscano - sardegna nord occidntale
Località: montecatini terme

Re: IL GALLEGGIANTE: come sceglierlo?

Messaggio da bruno21 »

Seconda parte

Se per la profondità del fondo oppure per la scelta di voler pescare a mezz’acqua, si rende inutile l’utilizzo del galleggiante scorrevole, utilizzeremo il galleggiante fisso.
La gamma alla quale ci troveremo di fronte sarà vastissima sia per la forma, sia per il materiale di costruzione del galleggiante stesso sia delle astine di deriva, sia per l’assortimento di colori.
Non posso tralasciare, prima di addentrarmi nei consigli sulla scelta, di accennare ai principi di fisica per i corpi immessi nell’acqua e della sensibilità dei pesci.
Quando un pesce prende in bocca la nostra esca per mangiarla, dovremo fare in modo di non farlo insospettire, per ottenere questo bisognerà che il nostro galleggiante sia tarato al massimo affinché affondi senza quasi nessuna resistenza all’affondamento.




Un galleggiante starato insospettirà la nostra preda che sputerà immediatamente il boccone e si allontanerà.
Tornando alla fisica il volume di acqua spostata nell’affondamento, sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà la parte emersa.
La forma ideale è quella di una goccia d’acqua, oppure cilindrica allungata, perché in questo caso la parte immersa è quasi totale e solo l’antenna superiore che funge da segnalatore, rimarrebbe la sola parte emersa.
Questo sarebbe l’ideale se il mare fosse liscio come l’olio, ma basta una piccolissima onda di brezza a sciupare tutto, il galleggiante rimarrà immerso e l’antenna segnalatore si immergerà e riemergerà in continuazione senza permetterci di capire se sia una beccata del pesce o solo colpa del movimento del mare.
Proprio questo fattore guiderà la nostra scelta verso altre forme che siano più versatili, rinunciando in parte alla sensibilità.
Il materiale migliore col quale è costruito il galleggiante è sicuramente lil legno di balsa, mentre per la deriva è la fibra di carbonio.
Usando questi due materiali si ottiene un galleggiante di volume ridotto in base alla sua portata di zavorra, cosicché nell’affondamento sposterà un minore volume di acqua rispetto ad uno di sughero o di plastica.
Le forme più adatte che orienteranno la nostra scelta, saranno la goccia rovesciata, cioè quella con la parte superiore più grossa oppure, in caso di mare mosso, la forma a sfera oppure a goccia rovesciata molto corta e panciuta.

Continua.
il mare è specchio del cielo
Avatar utente
bruno21
Appassionato
Messaggi: 1367
Iscritto il: 09 dic 2010, 21:11
Imbarcazione posseduta: vegliatura 27'
Dove Navighiamo: arcipelago toscano - sardegna nord occidntale
Località: montecatini terme

Re: IL GALLEGGIANTE: come sceglierlo?

Messaggio da bruno21 »

Terza parte

L’antenna dovrà essere intercambiabile dei 3 colori già detti, purchè questa antenna di segnalazione venga allogata in un inserto in plastica di apposito diametro e non direttamente nel legno evitando di sciuparlo.
Il diametro più indicato per questa antenna è di 3 mm. e in caso di un uso notturno l'antenna sarà sostituito con uno starlite del medesimo diametro.
Qui il nylon deve per forza passare attraverso l'odiato anellino in acciaio armonico fissato sul corpo del galleggiante, in caso di ferrata violenta specialmente quando il galleggiante è distante potrebbe far staccare questo anellino e rovinare il galleggiante.
C'è però un modo per evitare questo rischio e ve lo spiego.
Apriamo una bustina di starlite del diametro dell'astina segnalatrice, nella confezione oltre al cilindretto luminescente troveremo anche uno spezzone di tubetto in silicone trasparente, prendiamo questo e richiudiamo accuratamente la bustina con lo scotch.
Al momento del montaggio del galleggiante sul nostro nylon, bisogna avere cura anzitutto di infilare questo tubicino, poi passeremo il filo nell'anellino metallico sul galleggiante e infine gli scubidù per l'astina inferiore in carbonio, almeno 2 meglio se 3.
Quando metteremo l'asta di segnalazione infileremo il tubetto trasparente sulla sua sommità e lo spingeremo in basso, lasciando sporgere il tubetto stesso di un mezzo centimetro oltre l'astina.
Con questo strattagemma otterremo due risultati: il primo è quello che nell'azione di ferrata, il filo farà forza sul tubetto posto sul segnalatore e non sull'anellino metallico, il secondo risultato è quello che effettuando un lancio non correremo mai il rischio di ingarbugliare sul galleggiante anche se la piombatura non sarà eseguita a regola d'arte.
I colori, come al solito sono ininfluenti, però se la sommità del galleggiante sarà verniciata del colore dell'astina, il galleggiante sarà più visibile, essenziale invece è che sia indicata la portata espressa in grammi.
Dovranno far parte del nostro bagaglio le grammature 3 - 4 - 6 - 8 - 10.

Continua.
il mare è specchio del cielo
Rispondi